Power

Intervista Ancestral (Domiziano Mendolia)

Di Michele Puma Palamidessi - 25 Aprile 2017 - 15:00
Intervista Ancestral (Domiziano Mendolia)

Ciao Domiziano e benvenuto su Truemetal.it. Dieci anni separano il nuovo lavoro “Master of Fate” dal debut “The Ancient Curse”, uscito nel lontano 2007. Nel frattempo si sono succeduti diversi avvicendamenti di lineup, mi riferisco a Carmelo Scozzari  alle chitarre (2010) e Jo Lombardo alla voce (2013). Come avete passato questi dieci anni tra i due full-length?

Ciao ragazzi e grazie dello spazio, sono lieto di poter parlare con voi e condividere la nostra chiaccherata con gli utenti di Truemetal.it. Direi che i dieci anni trascorsi da “The Ancient Curse” non sono stati affatto semplici. Alcuni mesi dopo l’uscita del disco, dopo aver fatto alcuni live, qualcosa si è sgretolato e abbiamo dovuto fare i conti con  i primi problemi di line up che hanno portato all’abbandono del chitarrista Ferrantello e successivamente del singer Mirko Olivo. E’ stato un vero peccato perché si stavano presentando delle ottime occasioni che purtroppo ci siamo lasciati sfuggire.

Dai tempi del debut siete passati dall’italiana Underground Symphony alla tedesca Iron Shield Records, come è avvenuto questo cambio di label?

Con Underground Symphony ci siamo sempre trovati bene e Maurizio Chiarello, oltre ad essere un amico, è una delle persone più oneste del music business, tuttavia senza nulla togliere alla nostra vecchia label, volevamo provare a lavorare con un’etichetta tedesca al fine di avere una chance in più sul territorio internazionale e in particolare in Germania. Iron Schield Records ha molti canali di distribuzione e in Italia è distribuita da Audioglobe, il disco risulta facilmente reperibile così come le recensioni provenienti dall’estero sono state abbondanti, oltre che molto lusinghiere.
 

ancestral 17c

Il vostro sound distintivo è rappresentato da un riffing e da ritmiche decisamente aggressive su imponenti linee melodiche, con uno stile tipicamente teutonico. Quali sono le influenze principali degli Ancestral? Quali band vi hanno ispirato maggiormente? 

Beh le influenze degli Ancestral sono tantissime, nella band tutti adoriamo gruppi come Metallica, Blind Guardian, Megadeth, Labyrinth, Dream Theater, Iced Earth, Symphony X, Death, Rhaposdy dell’era Lione, Helloween, Lost Horizon, Helstar, Gamma Ray, ma la lista è davvero lunga… la nostra intenzione era quella di rendere omaggio al top degli anni ’80 e ’90, cercando sempre di rendere riconoscibile il nostro sound soprattutto se paragonato alle bands di casa nostra, dove se non hai le tastiere non vai da nessuna parte.

Com’è avvenuto il songwriting di “Master of Fate”? Avevate brani già pronti o li avete composti tutti assieme?

Di regola le canzoni vengono composte individualmente per poi essere proposte in sala prove e rielaborate insieme, a volte capita che i brani in questione, grazie all’entusiasmo e soprattutto all’ispirazione, vengano stravolti. Nella band tutti i componenti si occupano di songwriting, ci sono brani composti da Alex, altri da Carmelo e ancora da Massimiliano, io invece mi sono occupato dei testi; devo dire che anche Jo ha dato il suo importante contributo, nonostante abbia trovato i brani già pronti… insomma un grande lavoro di squadra!
 

ancestral master of fate 2016 500x500

 

Qual è il significato della cover di “Master of Fate” e chi ne è l’autore?

La cover è stata creata da mio fratello Massimiliano, che ha anche realizzato lavori per Mastercastle, Athlantis, Italy’s Got Voices, Hypersonic ecc. Il personaggio, presente anche sul primo disco, rappresenta il “padrone del destino” in un contesto fantasy; nella copertina si intravedono i nostri templi e in lontananza le isole Egadi.

Siete soddisfatti di “Master of Fate” a livello di accoglienza da parte di critica e pubblico?

All’estero il disco è stato accolto abbastanza bene, ci ha fatto piacere il fatto che molti fans, soprattutto americani e tedeschi, abbiano acquistato direttamente dal nostro sito, ma non solo il CD; oltre al classico merchandising infatti, abbiamo una linea di vini pregiati come il Nero d’Avola “Red Supremacy” e le “busiate delle Egadi”, tipica pasta artigianale trapanese. All’estero amano tutto ciò che è Italiano e penso che noi dovremmo approfittarne ed essere più patriottici. Anche dal punto di vista della critica i migliori feedback li abbiamo avuti dall’estero e il paradosso è che webzine e radio britanniche ci hanno premiato con voti esagerati senza mai  sollevare il problema della pronuncia del cantante, dell’originalità, o del sound che sembra vecchio ecc. Credo che dovremmo farci trasportare più dalle emozioni della musica, dall’atmosfera del disco, invece che stare attenti ai dettagli delle frequenze, al missaggio, ai suoni o ancora alla pronuncia del cantante. Bah!…

Ho trovato molto interessante “Wind of Egadi”, credo sia importante per una band evocare la sua storia e le bellezze del proprio luogo di provenienza. In generale da cosa prendete spunto principalmente nei vostri testi?

Anche con “Master of Fate”, dal punto di vista delle liriche, abbiamo voluto rendere omaggio alla nostra terra. Nei nostri testi affrontiamo tematiche differenti,  che siano storiche, fantasy, introspettive o di attualità, come ad esempio, “Wind of Egadi”, che parla della battaglia finale della prima guerra punica, combattuta proprio tra le Isole Egadi, oppure “On the Route of Death”, il cui titolo, è stato preso da un giornale, e parla della tragedia di migranti avvenuta nel nostro mediterraneo, o ancora “Seven Months of Siege” dove narriamo dell’assedio di Agrigento da parte dei Cartaginesi, durato sette mesi, sempre nella prima guerra punica.

Da addetto ai lavori mi trovo molto spesso di fronte a produzioni di ottima qualità di band e musicisti della vostra regione. Cosa ne pensate della scena metal in Sicilia? Ci sono locali e pubblico ricettivi nei confronti del nostro genere preferito?

Le band Siciliane non temono il confronto proprio con nessuno, ma siamo intrappolate nella nostra isola. Abbiamo una scena metal forte e variegata: Inchiuvatu, Schizo, Trinakrius, Metatrone, Steel Raiser, Thy Majestie, Hipersonic, Platens, Thrash Bombz, insomma, un vulcano pronto ad esplodere! il mio sogno sarebbe quello di unire le forze e i contatti creando un Metal Festival itinerante e girare l’Europa… volete metterci alla prova?? chi ha idee le proponga..

Com’è nata la collaborazione con Fabio Lione in “Lust for Supremacy”? Avete pensato che la sua voce fosse adatta per una linea vocale o l’avete scritta apposta per lui?

Fabio Lione è un amico della band e ci conosciamo personalmente ormai da ben 11 anni, avendolo anche accompagnato nelle sue uscite soliste come Fabio Lione band, il brano era già composto, ma lui ci ha messo del suo e il risultato si sente. La nostra è stata più una semplice collaborazione tra buoni amici che una comparsata come special guest, non escludiamo in futuro, impegni suoi permettendo (ed è impegnatissimo), di invitarlo sul palco e poi a tavola tra cannoli, panelle, arancine e ovviamente vino!!

Come vedi il futuro degli Ancestral? Quali sono i vostri progetti?

Onestamente non saprei, ti direi una bugia. Personalmente penso che non abbia molto senso fare dischi senza poterli proporre live. Noi siamo una garage band e la nostra dimensione ideale è proprio quella live. Di sicuro non molleremo così facilmente e se adesso siamo ancora qui a parlare con voi, significa che qualcosa da dire ce l’abbiamo, a maggior ragione adesso che abbiano una formazione perfetta che non teme rivali. Come avrai già capito i nostri progetti sono quelli di dare un senso a “Master of Fate” proponendoci per vari concerti e festivals, e anche se per ora non si vedono risultati, sono sicuro che presto raccoglieremo i nostri frutti, sono fiducioso.

Ultima domanda di rito: il vostro saluto ai lettori di Truemetal.it!

Vi ringrazio per la pazienza e il prezioso tempo che ci hai dedicato, invito gli utenti di Truemetal.it che ci hanno letto ad ascoltare il nostro disco e a contattarci per qualsiasi informazione. Grazie ancora!!
 

Intervista a cura di Luca “Montsteen” Montini e Michele Puma Palamidessi