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Intervista Ayreon (Arjen Lucassen)

Di Davide Sciaky - 9 Aprile 2018 - 13:00
Intervista Ayreon (Arjen Lucassen)

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Pochi giorni fa, in occasione della pubblicazione dello storico primo live degli Ayreon, “Ayreon Universe – Best of Ayreon Live” (qui la nostra recensione), abbiamo avuto l’occasione di parlare con il mastermind Arjen Lucassen.
Insieme abbiamo parlato del live, del prossimo concerto della Metal Orchestra olandese e del futuro di Arjen e degli Ayreon.

Intervista a cura di Davide Sciaky

Ciao Arjen, come stai?

Io bene, grazie mille, tu?
 

Anch’io sto bene, grazie!

Bene, com’è il tempo lì?
 

Brutto, molto freddo, ma ora mi trovo in Svezia, sono sicuro che in Italia sia meglio.

Oh, a me piace il freddo, odio il caldo.
 

Com’è il tempo da te?

Piovoso, tipico tempo olandese, ventoso e piovoso [ride].
 

È bello parlare di nuovo con te, ci eravamo incontrati proprio il 16 settembre prima del concerto, ed eccoci di nuovo qui dopo che ho avuto l’occasione di rivedere quello show sul DVD.

Giusto, hai visto tutto quanto, anche i dietro le quinte?
 

Sì, m’è piaciuto molto!
Cominciamo a parlare di quello, ovviamente: mi pare che le prevendite siano andate alla grande, ora stanno arrivando i primi commenti e le prime recensioni. Come sta venendo accolto e come ti senti a proposito di questo disco?

Sai, di solito sono piuttosto insicuro di quello che pubblico, è sempre un, “Oh, piacerà alla gente? Cosa diranno? Oh, lo odieranno!”, ma questa volta ero davvero molto sicuro di me stesso, sarei rimasto deluso se avessi ricevuto brutte recensioni, o se avesse venduto poco.
Per fortuna, come hai visto, le recensioni sono tutte buone, penso di aver letto tipo una sola che ha un commento negativo, ma in generale sono tutte molto positive.
Come hai detto le prevendite sono state fantastiche, molta roba è andata sold-out, penso che il vinile sia già sold-out, l’earbook è sold-out, quindi, di nuovo, l’etichetta ha fatto un errore di calcolo [ride], non si aspettavano che andasse così bene, sai, un disco live non vende mai tanto quanto un disco in studio, quindi dicevano, “È un disco dal vivo, non venderà tanto velocemente…”, ma l’ha fatto!
Ne sono orgoglioso, questa volta ero sicuro di me stesso.
 

Beh, questo è sicuramente un disco live particolare, una registrazione del vostro primo live di sempre è sicuramente qualcosa di storico che la gente vuole vedere.

Vero, sì, sì.
 

Quando parlammo il giorno dello show mi dicesti che avevate registrato la prima sera e che avreste registrato anche la seconda; alla fine avete usato le registrazioni proprio del secondo show, come mai?

Semplicemente perché c’erano meno errori [ride].
La band ha suonato un po’ meglio, Ed [Warby] voleva il secondo show perché aveva suonato molto meglio, ma bisogna dire che lui è un perfezionista pure peggiore di me, se suona una singola nota di batteria sbagliata poi odia l’intero show [ride], e si ricorda esattamente, “Ah, sulla terza canzone al minuto 2.33 mi sono perso il tom-tom” [ride].
Sì, poi mi pare che anche gli addetti alle riprese abbiano detto, “La roba che abbiamo filmato il  sabato è meglio di quella del venerdì”, perché il venerdì non sapevano cosa aspettarsi, potrebbero essersi persi un cantante che è entrato dal lato sbagliato del palco, il sabato hanno aggiustato queste cose.
Quindi, sì, era un po’ più fluido rispetto al primo show.
 

Qual è stato il tuo ruolo nella produzione del disco, sia il live CD che l’editing del DVD?

Io sono un grande maniaco del controllo, quindi anche il mio ruolo è stato grande [ride].
La parte del suono l’ho fatta tutta da solo, quindi il mixing, l’editing e via dicendo li ho fatti io, e anche per la parte di editing del video me ne sono occupato molto.
Mi hanno mandato ogni canzone separatamente e io ho mandato indietro una lunga lista, cose tipo, “Al 33esimo secondo voglio vedere questo cantante, al 35esimo secondo voglio vedere cosa c’è sullo schermo” [ride], ma li avevo avvertiti prima che iniziassimo a lavorare insieme, “Vi farò impazzire perché voglio che ogni secondo sia perfetto, mi odierete, siete sicuri di voler lavorare con me?” ma loro avevano detto, “Sì, sì, non è un problema”, e fortunatamente non lo è stato, non si sono lamentati quando hanno visto queste grosse liste per ogni canzone.
Hanno cambiato tutto quello che volevo cambiassero, non è stato un problema e penso che, in un certo senso, fossero felici che li aiutassi, se avessi suggerito qualcosa di stupido forse avrebbero detto qualcosa, o se avessi chiesto qualcosa di impossibile me l’avrebbero detto.
Hanno trovato una soluzione per ogni cosa e hanno cambiato tutto quello che volevo, quindi è andata bene.
 

Una cosa che mi ha davvero colpito è quello che Irene Jansen dice nel dietro le quinte: lei non canta di professione e ha un lavoro d’ufficio!
A guardare lo show non l’avrei mai immaginato, sembrava così a suo agio a cantare e a presentare la band.
È stata così fin dall’inizio o è qualcosa su cui l’hai vista lavorare durante le prove?

È un talento naturale.
È così divertente, dietro le quinte o durante le prove, è così divertente, tutto quello che dice è divertente, è molto sicura di sé stessa, quindi ho pensato che sarebbe stata una scelta perfetta per presentare la band; poi, non so se hai notato, ma il suo inglese è perfetto, ha un accento assolutamente British, fa quasi paura [ride].
Sapevo che le sarebbe piaciuto, quindi glie l’ho chiesto e non ha esitato un secondo, ha detto, “Oh sì, grazie per avermelo chiesto, mi farebbe molto piacere!”, è un talento fantastico, come sua sorella, sono inquietantemente [ride] talentuose quelle due.
Quando è in studio con me, Irene, è così veloce lavorare con lei, come hai detto tu, sì, è strano che non abbia alcuna esperienza, è semplicemente così di natura.
È un peccato che non lo sfrutti di più.
 

Già, dovrebbe fare di più con una voce del genere!

Penso che guardi sua sorella un po’ dal basso all’alto, tipo, “Ah, non potrei mai essere così brava!”, ma lo è!
Sai, sono entrambe ugualmente brave.

Mi ricordo quanto eri stressato e quasi spaventato all’idea di salire sul palco, cos’hai fatto una volta che è finito il terzo show? Hai festeggiato che era finalmente finito?

[Ride] Ho festeggiato ogni volta che sono sceso dal palco e sopravvissuto [ride].
La cosa strana è che ero incredibilmente agitato, ma soprattutto ero agitato all’idea di parlare, davvero, l’ho detto sul palco, “Parlare in pubblico per me è davvero…”, oh mio Dio, pure durante i meeting ho problemi a parlare, lo odio, quindi ero davvero agitato per quello, non tanto per il suonare, quello era andato molto bene durante le prove.
Ma quando c’è stato il primo show ho suonato da cani amico, [ride] questo è un altro motivo per cui non abbiamo usato il venerdì, era pieno di errori, era orribile, ma il mio discorso è stato perfetto [ride], è stato strano, sono salito sul palco e non ho visto 3000 persone, ho visto un solo grande sorriso felice, questo è tutto quello che ho visto.
Ho cominciato a parlare e all’inizio è stato un po’ difficile, ma poi la gente ha cominciato a ridere, ho visto quanto si stavano divertendo quindi…sì, è stato più facile di quanto pensassi, ma mi ero preparato bene.
Per un mese ogni volta che uscivo col cane ripetevo il discorso [ride].
 

Immagino che il tuo cane ne fosse felice.

[Ride] Sì, la gente deve aver pensato, “Chi è quel balordo che parla da solo?” [ride].
 

Quel giorno quando parlammo non escludesti la possibilità di altri show in futuro, ed infatti è stato annunciato che suonerete al Graspop. Puoi dirmi di più a proposito di quel concerto? A Tilburg avevate una produzione gigantesca, sarà la stessa al festival o state lavorando a qualcosa di diverso?

Vogliamo la stessa, vogliamo una grande produzione e questo è quello che gli abbiamo detto, “Vogliamo farlo ma vogliamo un grande schermo led, vogliamo i fuochi, esplosioni e cose del genere, un mucchio di musicisti sul palco, una crew di 40 persone” e a loro andava tutto bene!
Quindi, sì, non sarà un nuovo show, sarebbe impossibile, dovremmo provare per mesi e mesi per un solo show, non sarebbe logisticamente ed economicamente possibile, ma ovviamente ci saranno nuovi elementi, ci saranno nuovi cantanti, ovviamente, perché non tutti i cantanti sono disponibili, tipo i Nightwish suonano quel giorno in Finlandia e Hansi [Kürsch] non può venire, quindi ci saranno cantanti diversi e suoneremo anche una canzone nuova.
Quindi sarà leggermente diverso, ma sostanzialmente la stessa cosa.
 

Parlando dei nuovi cantanti, mi puoi rivelare qualcosa su chi ci sarà?

Stiamo aspettando di confermarli tutti, li annunceremo, penso, uno o due mesi prima del concerto perché non sai mai fino all’ultimo, qualcosa può sempre cambiare.
È stato lo stesso con Ayreon Universe, ci sono stati dei cantanti, o almeno un cantante, che ha cancellato all’ultimo, quindi abbiamo deciso di aspettare un po’ prima di annunciare tutti i cantanti che ci saranno.
 

Ero curioso perché ho visto che al festival ci saranno alcune band di musicisti con cui hai lavorato, Iron Maiden e Lacuna Coil, quindi vedere sul palco Bruce Dickinson e Cristina Scabbia sarebbe sicuramente interessante.

L’ho chiesto a Cristina e lei m’ha detto, “Oh, mi piacerebbe molto, mi piacerebbe molto!”, poi mi ha chiesto, “Quando suonate”, “Venerdì, voi?”, “Il sabato”, quindi lei non sarà lì, è un peccato e a lei sarebbe davvero piaciuto molto.
E per i Maiden, penso che suonino appena prima di noi, penso che noi saremo tipo mezz’ora dopo i Maiden, e credo che saltino sull’aereo appena finito il concerto, quindi anche quello non sarà possibile.
Piuttosto stranamente non ci sono altre band di gente con cui ho lavorato quindi, sì, ci sarebbe piaciuto combinare qualcosa ma non è stato possibile.
 

Parlando del futuro, cosa aspetta Ayreon? Inizierai a lavorare ad un nuovo album dopo quel concerto, ci stai già lavorando…?

Sto già lavorando a qualcosa di nuovo, ma solo nella mia testa per ora, sto pensando ad alcune nuove cose, buttando giù qualche chorus, scrivendo qualche idea per una storia.
Queste idee potrebbero diventare qualsiasi cosa, come sempre cambio idea continuamente, potrebbe essere questo progetto o quello, lascio sempre la situazione aperta, è meglio così, essere spontaneo, continuare a cambiare.
Ma, sì, sono sostanzialmente sempre al lavoro su nuovo materiale, ma ora lavorerò anche all’edizione per il ventesimo anniversario di [Into the] “Electric Castle”.
Sono passati 20 anni e non viene ristampato in vinile da 10, penso che se cerchi su eBay troverai delle copie in vendita a 200€, è folle; quindi, sì, mi piacerebbe fare qualcosa di speciale per [Into the] “Electric Castle”, fare un vinile, magari un nuovo mix, mi piacerebbe molto fare un mix 5.1, una bella nuova confezione e cose del genere.
Quindi quella sarà la prossima cosa su cui lavorerò.
 

Ci sarà del materiale bonus, magari un documentario su come è nato l’album o qualcosa del genere?

La cosa brutta è che era 20 anni fa e non avevi telecamere in giro, semplicemente non le avevi.
Ovviamente non c’erano cellulari, iPhone e cose del genere, quindi non è stato filmato niente, e non scattammo neanche delle foto; era un tempo così diverso da oggi, è un peccato, non è stato documentato niente di quelle registrazioni.
E poi registrammo tutto su nastro, non su computer, quindi avevamo un limite a quanto potevamo registrare, quindi non c’è materiale bonus, davvero, è un peccato ma non possiamo farci niente.
 

I testi di Ayreon sono sempre di fantascienza; finora sono sempre stati materiale originale, hai mai pensato di fare qualcosa ispirato a storie già conosciute, tipo un concept sul Ciclo della Fondazione di Asimov?

Sostanzialmente l’ho fatto con Star One, negli album degli Star One ogni canzone è basata su un film, nel primo album tutte le canzoni sono basate su film ambientati nello spazio, tipo “Stargate”, “Star Trek”, “2001” [Odissea nello Spazio] e cose del genere; il secondo album era basato su film distopici tipo “Arancia Meccanica” e simili quindi, sì, l’ho fatto con Star One ma Ayreon avrà sempre storie originali, le mie storie.
 

Hai lavorato con tanti musicisti fantastici, sia di band più recenti che di gruppi leggendari del passato, e ora sei riuscito pure a portare Ayreon dal vivo. Ti senti di aver raggiunto tutti gli obiettivi che avevi, o ne hai ancora per te stesso o per gli Ayreon?

Sì, non so se dovrei dirlo, però, perché [ride], perché potrebbe non essere una cosa possibile, ma ovviamente mi piacerebbe fare un qualche film.
Sarebbe fantastico, ci sto pensando, ma la cosa è che un film costa almeno un milione, specialmente un film lungo, è costoso, quindi devo davvero studiare se è possibile farlo.
Quello è un sogno che è ancora in ballo, vedere non un videoclip da tre minuti, un film vero e proprio, quello sarebbe fantastico.
 

È semplicemente un’idea, l’idea di un generico film, o hai già in mente una storia per questo ipotetico film?

Ho già delle idee, sì, ho già delle idee e sto parlando con gente del settore per vedere cosa è possibile o meno, come ottenere dei fondi dal governo e cose del genere.
Come funzionano le riprese, la direzione, quindi ci sto pensando, non c’è ancora nulla di concreto, ma sarebbe un’altra sfida.
 

Sarebbe qualcosa di collegato agli Ayreon o una cosa completamente nuova?

Sarebbe una cosa diversa, ovviamente gli Ayreon hanno queste grandi storie di fantascienza su interi mondi che muoiono [ride], altri mondi e viaggi nello spazio, e se vuoi fare una cosa del genere non ti costa un milione, costa almeno 10 o 20 milioni fare un film di fantascienza, è davvero costoso con tutti quegli effetti…quindi, non sarebbe sicuramente collegato alla grande storia degli Ayreon.
Potrebbe essere qualcosa tipo “The Human Equation”, sarebbe fattibile farne un film perché è tutto nella testa del personaggio, quindi potrebbe essere una cosa del genere, una storia un po’ più piccola.
Non so neanche se potrebbe essere Ayreon o una qualcos’altro, ed è solo un’idea, per questo non sto annunciando nulla di ufficiale per ora, prima voglio capire cosa e possibile e cosa no.
 

Questa era la mia ultima domanda, grazie per la disponibilità, lascio a te l’ultima parola.

Sono molto orgoglioso di questo show e di questo DVD, spero che alla gente piaccia, e che chi era presente sia soddisfatto e che possa provare le stesse emozioni di quando ha assistito al concerto.
Spero che sia, come diciamo in olandese, “un cerotto per la ferita” per il fatto che alcuni non sono potuti venire, spero riescano a percepire un po’ delle sensazioni e delle emozioni che c’erano sul palco, lo spero davvero.
Quindi, sì, spero che la gente lo apprezzi.