Thrash

Intervista Ural (tutta la band)

Di Jennifer Carminati - 2 Novembre 2023 - 8:30
Intervista Ural (tutta la band)

A distanza di pochi giorni dall’uscita per Xtreem Music del loro terzo album, Psychoverse (potete leggere qui la recensione), incontriamo i Thrasher piemontesi Ural.

Intervista a cura di Jennifer ‘Jenny’ Carminati

Ciao ragazzi e benvenuti tra le pagine di TrueMetal. Questa è la vostra prima intervista con noi, per cui la domanda di rito è d’obbligo: da dove deriva il vostro nome e cosa vi ha spinto a formare un gruppo. Parlateci un po’ delle vostre origini.

Il nome Ural deriva dai monti Urali ed è nato quasi per scherzo. Ci siamo ispirati ad un aneddoto di un nostro ex componente: un suo amico russo non poteva più rientrare in patria perché disertore. Ci sembrava un nome originale e abbiamo deciso di adottarlo.

La band è nata dopo vari progetti, ma siamo sempre stati appassionati anche di Thrash Metal e Hardcore in generale. Non appena è stata raggiunta una formazione stabile, abbiamo cominciato questo progetto.

Il vostro primo EP, dal titolo ‘Wasteland’, risale al 2011. Avete subito vari cambi di formazione da allora, con una lineup stabile dal 2019 se non erro; chi sono nel 2023 gli Ural e con quale spirito affrontate la promozione di questo vostro nuovo album?

Siamo cinque ragazzi appassionati di Metal ma soprattutto intenzionati a non fermarci qui. In sala prove siamo dei gran lavoratori e ci impegniamo molto nella scrittura dei pezzi. Dal vivo, cerchiamo di dare il 110% di noi per regalare al pubblico uno spettacolo energico e potente.

Quali sono le band che vi hanno ispirato maggiormente e diteci un po’ di più delle coordinate stilistiche che vi hanno diretto nella produzione di ‘Psychoverse’.

Oltre ai capisaldi de Thrash Metal, ci ispiriamo a band come Voivod, Coroner, Nevermore e anche al Groove di band come Pantera e Exhorder, senza dimenticarci delle nostre radici Hardcore.

Veniamo tutti da backgrounds diversi. C’è anche chi ascolta e suona Jazz, chi viene dall’Hard Rock anni ’80, chi dal Metal old school e chi anche dal Grunge.

La copertina dell’album, dell’artista Luca SoloMacello, raffigura la vostra mascotte, un lupo licantropo che si evolve o sbaglio? Potete spiegarci meglio il significato di questa immagine.

In ‘Psychoverse’ abbiamo deciso di raffigurare il lupo come se fosse una costellazione o un pianeta in esplosione, appunto in un’altra dimensione. Questa copertina rappresenta perfettamente il nostro nuovo lavoro.

Chi scrive i testi delle vostre canzoni e c’è un concept dietro ogni vostro lavoro? In generale, quanto è importante nella vostra musica il songwriting.

Abbiamo tutti gusti musicali differenti, ma cerchiamo di mantenere una linea guida da seguire, in modo da creare qualcosa di omogeneo ma con un po’ di personalità. Per noi i testi sono importanti tanto quanto la musica, perché vuol dire dare un significato alla canzone e all’atmosfera che si ha creato.

Il vostro Thrash Metal tradizionale è davvero ben strutturato, fatto in maniera genuina e con passione, e devo ammettere che mi è piaciuto sin dal primo ascolto. In particolare, mi è rimasta impressa ‘Drag me to the Wolves’ mentre mi ha spiazzato completamente la strumentale ‘66.6 FM’. Come mai la scelta di chiudere l’album con un pezzo del genere?

66.6 FM’ in realtà era stata concepita come intro di ‘Carousel Of Hell’, ma poi i riff ci sono piaciuti a tal punto da optare per inserirla lo stesso come finale nel disco. Lascia un senso di suspense dietro quelle note malvagie che riportano all’inizio del disco.

Riconducendomi alla domanda precedente, se doveste scegliere un brano dai vostri tre album che vi rappresenta in pieno, da far ascoltare a chi non vi conosce, quale scegliereste e come mai?

È una domanda molto difficile. Ti diremmo di ascoltare ‘Blood Red Sand’, perché è uno dei pezzi più vari di tutta la nostra discografia.

Vi ho visto recentemente in apertura agli Extrema, e mi siete piaciuti moltissimo. Energici e divertenti trasmettete davvero tutta la passione che avete in corpo per questo genere.

Quanto è importante per voi la dimensione live? il tour di promozione di ‘Psychoverse’ prevede date oltre i confini italici?

Grazie mille, ne siamo onorati. Per noi la dimensione live è fondamentale per farci conoscere ed esprimerci al meglio. Il tour promozionale di ‘Psychoverse’ comprenderà sia date in Italia che all’estero.

Come considerate la scena metal underground italiana e come vi rapportate con gli altri gruppi tricolore.

La scena metal underground italiana è molto attiva, sia per quanto riguarda le band storiche che quelle più recenti. Con molte band abbiamo condiviso il palco e stretto amicizia.

Grazie per il vostro tempo e lascio a voi i saluti ai lettori di TrueMetal.it.

Grazie a te Jennifer e Truemetal.it per l’intervista, grazie anche a tutti coloro che scelgono di seguirci per il supporto, ci vediamo sul palco!

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Band: Ural
Genere: Thrash 
Anno: 2023
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