Intervista Vanexa (Silvano “Syl” Bottari)
I primi vagiti ufficiali dell’HM tricolore, all’inizio degli anni Ottanta, portavano gli altisonanti nomi di Strike, Berserks, Vanadium, Dark Lord e, appunto, Vanexa. Ognuno a proprio modo, ognuno con una caratterizzazione ben precisa e peculiare. In quest’ottica i Vanexa da Savona rappresentavano la miglior risposta tricolore allo strapotere britannico, sia in termini di attitudine che di look, ma soprattutto a livello musicale. Qui di seguito la chiacchierata fra il sottoscritto e uno degli eroi di quel sogno nato a cavallo fra il poderoso iodio del mar Ligure e le bianche scogliere di Dover, in occasione della ristampa del mitico Lp del 1983, intitolato semplicemente Vanexa, finalmente uscito, con quella che doveva essere la copertina ufficiale, in realtà poi cromaticamente mutilata per motivi di budget, in quei lontani Eighties…
Direttamente da Albissola Marina (SV), la parola al bombardiere vanexiano Silvano “Syl” Bottari.
Buona lettura.
Steven Rich
Syl, come è nata l’idea di far uscire “Vanexa” in vinile?
Dal 1983 Il nostro primo album (a detta di molti il migliore) non era mai stato ristampato su vinile ma solo su cd. Come molti sanno io frequento ancora per lavoro gli ambienti musicali delle fiere del disco, nelle quali si annidano ancora molti appassionati di vinile. Dato che molti metallari erano alla ricerca del nostro primo album su Lp, divenuto raro e con una quotazione intorno ai 60/70 euro, ho deciso di ristamparlo. Un altro motivo che mi ha indotto alla riedizione è stato quello legato al fatto di celebrare il 30° anniversario dall’uscita, e di offrire agli appassionati un prodotto che renda giustizia alle reali potenzialità dell’album, che fu troppo penalizzato all’epoca per la pessima produzione. I brani, infatti, sono stati tutti rimasterizzati con l’aggiunta di 3 bonus tracks tratte da demo usciti nel 1980 e nel 1981.
“Vanexa” a 33 giri, con la copertina che si sarebbe meritato, nel 1983
Come mai la copertina originale del 1983 venne in qualche modo mutilata a livello di colori?
Sempre per il solito motivo: i verdoni! L’etichetta discografica, senza avvisarci e per risparmiare ha preferito fare uscire l’album monocromatico e non a colori. La cosa strana è che lo realizzò con tre colori diversi, rosa, azzurro e verdolino, questo uno dei motivi che ha reso l’album così ricercato.
Da che parte hai cominciato con il restyling grafico?
Ho ritrovato il quadro originale a colori, pensa che l’autore, Marco Tortarolo, si era fatto un mazzo tanto perché lo aveva dipinto con tecniche diverse: acquarello, matita e altro. Anche in questo caso era un peccato non approfittare dell’occasione per usare e mostrare ai fan quella che doveva essere la cover originale a colori.
All’interno c’è il poster del flyer di Certaldo ’83. Spiega i motivi che ti hanno portato a questa scelta.
Perché forse qualcuno se n’era dimenticato! Ah,ah,ah! Serve comunque a testimoniare che l’heavy metal italiano è nato tutto da lì, forse prima anche di altri paesi esteri.
A Certaldo 1983 vi presentaste – unica fra le band presenti – con l’Lp fresco di stampa, e pure accompagnati da un manager…
Certo, il nostro è stato il primo Lp di puro, fottuto heavy metal di stampo britannico uscito in Italia. Non so come abbiamo fatto, visto che avevamo un manager che non era un manager, pochi soldi, strumenti usati comprati con cambiali… In quel momento noi e le altre band eravamo in possesso di una bomba creativa musicale che ci scoppiava nella testa: era questo nuovo genere musicale chiamato HEAVY METAL!!! Lo ricordo come un grande evento, fatto da gente che amava la musica, a partire da chi organizzò il Festival (con tutte le difficoltà che potete immaginare per il rock in Italia), le band di amici e tutti i metallari presenti, con il teatro Tenda stracolmo. Eravamo veramente una grande famiglia! Noi eravamo headliner solo per il fatto che eravamo l’unica band con il disco in circolazione, ma in realtà rappresentavamo tutti quanti un unico movimento musicale.
A Certaldo quante copie del vinile avete venduto?
Al concerto non ricordo con esattezza, ricordo solo che le vendite in generale tra Italia e Estero, dopo alcuni mesi, erano arrivate a quasi 10.000 copie entrando addirittura in classifica nei primi 10 posti in Olanda. Per noi è stata una grandissima soddisfazione e un grande successo…
Silvano “Syl” Bottari
A livello di suoni, remix, produzione, lavorazione in studio spiega che lavoro è stato fatto sui pezzi che compaiono su “Vanexa 2014”.
I brani sono stati tutti rimasterizzati con l’aggiunta di 3 bonus tracks tratte da demo usciti nel 1980 e nel 1981. Il lavoro di remix era già stato fatto dal tecnico della Minotauro Records di Marco Melzi qualche anno prima in occasione della ristampa su Cd.
Rimanendo in tema di pezzi, immagino tu te li sia sentiti e risentiti durante la lavorazione dell’Lp. Quale quello che ti piace di più, oggi e perché e quale quello al quale invece sei più legato?
Pochi mesi fa abbiamo fatto solo per tre concerti una reunion con Spino, il nostro primo singer, proponendo solo i brani dei primi due album. Ti posso dire che i brani che ancora oggi creano l’adrenalina esplosiva e coinvolgono sia noi che i nostri fans sono “Metal City Rockers”, Rainbow in the night” e, per i più estremisti, “1.000 nights”. Però ti confesso che, ancora oggi, per me il brano con il groove HM più esaltante rimane “I wanna see fires”, oltre alla soddisfazione di avere composto un brano molto originale per l’epoca, eseguito anche con il violino, tutto strumentale, della portata di “Across the ruins”, un pezzo quasi Prog…
Hai aneddoti particolari legati ai primi anni Ottanta per qualche pezzo che poi è finito su “Vanexa”?
Ricordo più che altro che alcuni dei brani che appaiono su “Vanexa” nella fase embrionale erano cantati in italiano.
Capitolo bonus track: avanti tu, Syl…
Si tratta di tre brani registrati con un rec. 4 piste in un piccolo studio con le ragnatele sulle pareti; secondo me le radici dell’heavy metal c’erano già tutte, le idee erano buone ma non li abbiamo sviluppati perché da quel momento, con Spino appena entrato nella band, in meno di un anno avevamo già il nostro primo album praticamente pronto. Non è una palla, qualcuno può anche non crederci, ma ti giuro che in quel periodo suonavamo tutti i Santi giorni!!!
L’altro “cilindro” del motore Vanexa: Sergio Pagnacco
Per chi fosse interessato, cosa deve fare per procurarsi il disco?
Il disco è stato co-prodotto con la gloriosa etichetta Black Widow Records di Genova che si occuperà anche della distribuzione all’estero. Per l’Italia i nostri fan possono andare sul nostro sito www.vanexa.org, oppure contattare il sottoscritto e inviare una mail a: oldgalleryvintage@libero.it Lì si troveranno tutti i dettagli per l’acquisto. Oltre a questo, a brevissimo, sarà disponibile anche su E-Bay. Aggiungo che fra poco sarà anche disponibile una “De Luxe Edition” limitata in 50 copie numerate contenente oltre all’ Lp, poster e flyer, anche un quadro su tela a colori raffigurante la cover del disco, di 40 x 40 cm. In ogni caso, la ristampa di “Vanexa” in Lp sarà disponibile già a Vinilmania, sabato 10 e domenica 11 maggio 2014, a Novegro (MI).
Novità in casa Vanexa?
Il futuro dei Vanexa è ancora incerto perché al momento non abbiamo un singer in pianta stabile. Comunque abbiamo suonato come ospiti con altri gruppi alla serata speciale organizzata da Roberto Tiranti al teatro Politeama di Genova per festeggiare il suo compleanno e i suoi 25 anni di carriera. Per l’occasione ha suonato con noi come seconda chitarra Pier Gonella, primo chitarrista dei Labyrinth, del quale siamo rimasti molto soddisfatti; direi quindi che non sarà da escludere in eventuali progetti futuri una sua collaborazione.
Marco “Spino” Spinelli, lo storico frontman dei Vanexa
Che fine ha fatto Alex Graziano?
Alex è stato defenestrato, buone qualità ma poca serietà…
Scusa Syl, ma non era Roberto Tiranti il cantante dei Vanexa?
Roby è impegnato su troppi fronti, ultimamente, la sua disponibilità è molto incerta…
E Spino?
Spino si è reso disponibile solo per la reunion sviluppata su tre concerti che abbiamo fatto alcuni mesi fa…
Ahia! Niente concerti in vista, quindi…
No, per ora no.
Artan Selishta (ascia dei Vanexa) : in the name of the heavy fucking metal!
Al di là di questi problemi di line-up, è lecito attendersi un nuovo disco dei Vanexa in studio per il prossimo futuro?
Abbiamo lavorato in questi ultimi tempi su alcune nuove idee molto interessanti ma, ripeto, per ora non abbiamo ancora niente di concreto, quando avrò delle news sarai il primo a saperlo…
Ok, chiudi come vuoi, Syl, spazio a disposizione…
Ti ringrazio come al solito per la tua disponibilità e l’appoggio che date a noi e a tutti i gruppi HM italiani con il vostro portale TrueMetal.
Long live Heavy Metal
Syl
Stefano “Steven Rich” Ricetti