Io speriamo che divento Metallaro: Capitoli 11, 12 e 13
Sta per arrivare il momento di mettere in pratica i consigli di “Io speriamo che divento Metallaro”: il conto alla rovescia per i primi festival in Europa per tanti è già iniziato, il Gods è alle porte…
A cura di Bruno “SR&P” Poli.
Capitolo 11: non esisti solo tu.
Ti sarà già capitato di uscire con i tuoi amici di cui uno, per un motivo o per l’altro, quella sera beve veramente troppo. Tu ed il resto della tua compagnia di sicuro non siete così ignobili da lasciarlo a se stesso. Vi preoccupate per lui, lo tenete sott’occhio per evitare che nel suo stato alcoolico combini qualche imprudenza, tipo barcollare in mezzo alla strada o cercare rissa con qualcuno. State attenti a non farlo bere ulteriormente, se incomincia a dare di stomaco lo aiutate, lo portate a casa e lo mettete a letto evitando che i suoi genitori si accorgano delle sue condizioni pietose… Insomma, è un vostro amico! Se invece siete degli uomini così brutti da divertirvi nel farlo bere fino a che qualcuno chiama l’ambulanza perché sta avendo le convulsioni, allora andate tutti a -omissis-.
Quando qualcuno è in quelle condizioni non riesci a divertirti perché ti preoccupi per lui. Ti sembra allora giusto che i tuoi amici non si debbano divertire alla loro prima vacanza seria perché tu hai deciso di esagerare?
Questo se hai deciso di partire insieme ai tuoi amici; se hai deciso di partire da solo, salta pure direttamente al capitolo successivo.
Se hai deciso di fare delle scommesse con i tuoi amici o con te stesso, sappi che sarai il diretto ed unico responsabile delle conseguenze delle tue azioni.
Se hai optato per non toccare acqua, né per bere, né per lavarti, per tutto il tempo della vacanza, avvisa per tempo di questa tua decisione il tuo compagno di tenda, potrebbe essere contrariato da questa tua scelta, a meno che lui stesso non abbia deciso di non togliersi mai gli stivali di gomma da quando partite a quando tornate.
Se a questa scommessa aggiungi magari qualcosa tipo nutrirti unicamente di cibi che abbiano come ingrediente base l’aglio, sappi che questo avrà un effetto deleterio per i tuoi rapporti sociali all’interno del festival.
Tu ti arrabbi se qualcuno ti redarguisce per qualcosa che stai facendo e che riteni a rigore di logica giusta? Mi stupirei se non lo facessi. Questo per spiegarti che se il tuo credo religioso, delle tue perversioni mentali o anche solo delle tue esigenze fisiche ti costringono a fare delle scelte impopolari per la tua compagnia, cerca di fargliele pesare il meno possibile. Se non lo fai e vieni messo all’indice, se vorrai ancora andare ad un festival dovrai andarci con qualcun altro oppure da solo. Anche semplicemente partendo dal viaggio: se non fumi cerca di organizzare la macchinata con altri non fumatori, non andare, per quanto possibile, a lamentarti con gli altri perché stanno fumando in macchina. Se sei in maggioranza bene, se sei in minoranza o da solo verrai legato sul tetto della macchina ed il viaggio lo farai in quella scomoda posizione mentre gli altri se ne staranno comodi a fumare nell’abitacolo. Questo è un esempio surreale, ma te ne voglio citare altri, prima che tu debba impattare con una realtà dura.
In un festival Metal la gente è sporca, beve birra, fuma, si droga, bestemmia, se ci riesce fa sesso, mangia carne, ascolta Metal ad alto volume e sopratutto ama fare baldoria. Quindi se sei igienista, salutista, astemio, atossico, bigotto, casto, vegetariano, vegan o mollaccione, pensaci bene prima di andare a lamentarti perché ti ritroveresti contro il 99% della gente del festival. Anzi, pensaci bene prima di andarci, ad un festival. Al festival la libertà regna sovrana, ma quando la tua libertà va ad invadere lo spazio altrui allora diventi scomodo, indesiderabile, sacrificabile su di un altare di ossidiana. Non mi stancherò mai di scriverlo, sviluppa ed usa il buon senso! Uniscilo all’arte di arrangiarti e sarai un Metallaro quasi perfetto.
Capitolo 12: fare amicizia.
Se parti senza pregiudizi è la cosa più facile e, per i tuoi genitori, anche la più educativa.
Il popolo Metal è molto variegato, anche se il colore che indossiamo è sempre lo stesso, il nero, ma anche no.
Evita di fare del provincialismo, non è detto che se uno è thrasher è in gamba mentre se uno è un brutallaro è a priori uno zotico.
Sei un blackster? È probabile che tu abbia più da condividere con altri blackster, ma perché lasciarsi sfuggire la possibilità di fare amicizia con qualcuno che la pensa diversamente da te? Che poi la differenza tendenzialmente è limitata ai gusti musicali, ma per il resto, se siete lì entrambi a fare festa vuol dire che ad entrambi piaceranno più o meno le stesse cose.
Metallari giovani, Metallari vecchi, Metallari avvocati, Metallari operai, Metallari sbirri, Metallaro professore universitario di fisica II… Il range è vastissimo, il Metal è una passione trasversale, che si disinteressa del colore della pelle, del modo di pregare Dio, del conto in banca e di tutto il resto. Un festival è quindi l’occasione ideale per conoscere persone con le quali in circostanze normali non potresti mai entrare in contatto o interagire. Scoprirai realtà che nemmeno immaginavi, scoprirai quanto il Metal possa essere un fantastico legante per le amicizie.
Di solito ad un festival si parla in inglese, salvo poi scoprire che il tuo interlocutore abita a meno di 1 chilometro da casa tua.
Non temere di sfoderare un inglese scolastico ed un po’ traballante. Pensi che gli altri siano in condizioni differenti e migliori delle tue? Ti sbagli! Di qualsiasi nazione gli altri siano, l’inglese lo hanno imparato a scuola così come hai fatto tu e probabilmente anche loro lo usano solamente quando scrivono in rete o quando vanno all’estero. È un vantaggio parlare con uno così piuttosto che con un madrelingua inglese. Quest’ultimo avrà un vocabolario molto più forbito, una velocità di parlata ed un uso di coniugazioni e tempi verbali che possono mettere in difficoltà. Basterà usare una magica frase del tipo: – Slowly and simply, please: I’m drunk and my English is ghastly.
Non usare mai il “sorry”, non ti devi scusare con nessuno per ciò che sei.
Anche loro sono lì per fare amicizia e non certo per sfoggiare il loro perfetto inglese, capiranno e si adatteranno, esattamente come fai tu quando parli con qualcuno che parla a stento l’italiano.
Naturalmente oltre all’inglese per capirsi si possono usare molte altre forme di comunicazione, basta mettere in moto la fantasia. Altre lingue, fra cui il latino ed il greco imparati al liceo, suoni, gesti, risate. Non c’è praticamente limite alla varietà delle forme di comunicazione. L’unico che troverai è quello imposto dalla tua immaginazione e dalla tua apertura mentale. Per Bacco, nella quasi totalità dei casi devi esprimere solo emozioni e concetti semplici, mica tenere una lezione di ingegneria genetica!
Considera che in un festival i bisogni ed i mezzi degli esseri umani regrediscono fino alla preistoria. Quindi un altro efficace modo per conoscere altri cavernicoli è il baratto. Tante cose che nella tua tribù sono date per scontate, magari per un altro clan sono una preziosa novità. Il vino rosso, la grappa e le sigarette sono un’ottima merce di scambio con alcune popolazioni. Merito di scelte governative che, al fine di evitare che i giovani si diano all’alcool ed al fumo, su questi beni hanno imposto delle tasse altissime. Altro che whisky da discount a 4€ la bottiglia, in alcuni posti al di sotto dei 35€ non trovi un bel nulla. Per questo potresti essere avvicinato da indigeni disposti a concludere affari. Cibo e magliette possono venirti offerte in cambio di una buona bottiglia. Già che si concludono affari, si può benissimo fare amicizia.
Altra nota preistorica è il fuoco. Tutti seduti attorno, con una chitarra e due birre si diventa subito amici. Se non sai accenderlo porta al falò dei tuoi vicini di tenda un ramo secco ed una birra fresca. Saranno felicissimi di darti un po’ delle loro fiamme in cambio di qualche sorso.
Per diventare amici ci sono tantissime occasioni. Gli organizzatori del festival possono benissimo organizzare degli eventi tipo gare sportive dove i metallari possono fare conoscenza. La partita di calcio “nudi contro vestiti”, la gara del lancio del barile de birra, la sfida a rutti, nelle sue tre specialità, “rutto in alto”, “rutto in lungo” e “rutto parlato”. Calcola le tue forze e, se ne hai ancora a sufficienza, buttati a pesce. Spingi le balle di paglia più velocemente degli altri, fai i piegamenti con una, poi due, poi tre donne in costume sedute sulla schiena. Fatti notare ed apprezzare, il tuo ego e la tua autostima ne usciranno potenziate ai massimi livelli. Un festival non è un locale chiuso, quindi non ci sono pareti dove puoi appoggiarti per fare da tappezzeria. Se ci sono, scollati. Sei davanti ad un evento reale, non alla televisione. Cerca di essere protagonista e non semplicemente spettatore.
Questo è, a parer mio, essere e vivere Metal, una forma di aggregazione culturale di gente vera. Se non lo hai ancora capito, io sono tra i secondi.
Il Metal è il Metal, i Metallari sono i Metallari. Concetto tanto semplice da essere banale, ma spesso dimenticato a favore di interminabili disquisizioni filosofiche su categorizzazioni ed alberi filogenetici sempre più improbabili, dove si arrivano ad avere generi musicali rappresentati da una sola band, con dei precisi adepti. Quante cavolate! W la birra, W la figa, W la “musica pesante”. Questa e nessun’altra è la chiave per fare amicizia quando ti trovi ad un festival.
Capitolo 13: l’alcool, uso ed abuso.
Durante una colossale sbronza mentre stavo preparando l’esame di analisi ho ricevuto un’illuminazione. Ho così creato il diagramma della ciucca: crea un sistema di riferimento cartesiano bidimensionale. Sull’asse delle ascisse scrivi “tasso alcoolico” e su quello delle ordinate “grado di felicità”. Ora traccia una gaussiana, la classica curva a campana, per intenderci, che parte da (0,0), arriva ad un apice (A, 10) e poi precipita a (B, -20). Tieni presente che la distanza sull’asse del tasso alcoolico da “0” alla proiezione sull’asse di “A” è molto minore della distanza tra le proiezioni di “A” e “B”. Questa è la sintesi di una ciucca. Incominci a bere ed il tuo livello di felicità aumenta in maniera direttamente proporzionale alla quantità di alcool che ingerisci. Quando il tuo tasso alcoolico arriva ad “A” sei perfetto: diventi simpatico, ridi, scherzi, sei spigliato e te la scialli una cifra. Smetti di bere e ricomincia solo quando a causa della variabile tempo il tuo tasso alcoolico scende. Devi accorgerti immediatamente se stai imboccando la fase discendente della curva della parabola. I sintomi sono il crescente torpore ed un rallentamento generale del pensiero. Non devi assolutamente confondere questi sintomi con quelli della discesa del tasso alcoolico dovuto al trascorrere del tempo e quindi all’assimilazione e smaltimento metabolico dell’alcool. Se ti sbagli ed anziché attendere ricominci a bere, sei fottuto: rapidamente il tuo tasso di felicità scenderà a zero, verrai progressivamente intontito dall’alcool, andrai in ciucca triste per poi sboccare ed infine essere ricoverato per coma etilico. Game over.
Il discorso che mescolare diversi tipi di bevande alcooliche ti faccia star male è un mito da sfatare, perché il principio attivo è sempre lo stesso, l’alcool etilico. Solo che se sei sazio di birra ma attacchi col gin, poi ti offrono un buon rum… come rinunciare ad un nostrano limoncello, ad un grappotto e, perché no, al genepy, giusto per digerire? Ciò che ti ha fatto sboccare non è il mix, ma la quantità totale di alcool etilico che ti ritrovi nello stomaco e che il tuo corpo si rifiuta di assumere ulteriormente. Fai attenzione a quando sbevazzi oltre il limite dell’allegria, puoi diventare cattivo ed aggressivo, andare in fame chimica e mangiare il mondo, cominciare a vedere i mostri che ti attaccano e fuggire via spaventato.
Un mix solitamente usato è quello di alcool ed energy drink. Il primo funziona come coraggio liquido e collante sociale, il secondo ti aiuta a non rimanere troppo rincoglionito ed non addormentarti. In sostanza prolunga la fase ascendente della parabola aumentando la distanza che intercorre fra il punto “0” ed il punto “A”, innalzandone nel contempo l’apice. In parole povere puoi bere di più e diventare più allegro che con il solo uso degli alcoolici.
Ricorda comunque sempre che il tuo corpo è unico e che non sei in garanzia. Se ti fotti, sei fottuto, punto e basta.
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