Io speriamo che divento Metallaro: Capitoli 14 e 15

Di - 23 Giugno 2009 - 13:09
Io speriamo che divento Metallaro: Capitoli 14 e 15

Siamo giunti quasi alla conclusione della guida “Io speriamo che divento Metallaro”…

A cura di Bruno “SR&P” Poli.

Capitolo 14: Il concerto.

Questa è la parte più attesa ed importante della vacanza, il suo culmine! Può essere bellissima o bruttissima, dipende da quanta passione e quanta testa hai intenzione di metterci. Ti ricordo come sempre che questa è la vita reale e non un forum su internet. Qui le emozioni sono molto più forti ma, se fai qualche cazzata, anche i guai cui potresti andare incontro. Se ti comporti male nel forum al massimo l’amministratore può bannare il tuo account, tutto lì, niente di grave; se ti comporti male dentro un concerto potresti andartene via in barella. Inquadra la situazione e separa le due cose: internet e vita. La tua vita non deve essere internet. Cerca di affrontare il concerto con la mente aperta. Tendenzialmente un festival non è mai monotematico, anche se l’organizzazione tende a raggruppare in una stessa giornata o su di uno stesso palco un certo genere musicale, per esempio creando il “Black Stage”. Non ti fossilizzare però su di un solo genere, vivi il festival a 360°, ascoltando un po’ di tutto. Specialmente potresti trovare delle fantastiche e positive sorprese fra le band esordienti. Con la forte presenza di pubblico saranno gasatissimi e si esibiranno al 120% delle loro possibilità, dando anche l’anima. Supportali o, anche se proprio non ti piacciono, evita di andartene o di insultarli. Oltre ad essere un brutto gesto chi ti sta di fianco potrebbe essere un loro fan sfegatato ed incazzarsi parecchio se gli gridi “merde!”. Evita anche di passare tutto il tempo in tenda ad ubriacarti in attesa dell’esibizione di una determinata band. Se volevi vederti solo quella, facevi meglio a comprarti i biglietti del loro concerto e non quelli del festival tutto intero, anche perché al suo concerto quella determinata band suonerà senz’altro di più che ad un festival. Hai a mio avviso buttato via dei soldi. Lo speaker ha dato l’annuncio, fra poco inizierà il vero e proprio delirio, le band stanno per salire sul palco. Spero tu abbia già deciso chi andare a seguire e tu sappia su che palco si esibirà. Ti ho già scritto prima cosa, quando e quanto devi mangiare e bere prima di affrontare la bolgia infernale, ora ti spiego come vestirti. Cazzo, ma devo proprio dirti tutto? Non ci arrivi a nulla da solo? Borchie e spuntoni lasciali in tenda, insieme al cellulare, all’orologio ed alla catenina. Ti piacerebbe se un BlackMetaller istrice nella calca ti infilzasse? Se succedesse, prima di morire dissanguato, non raccoglieresti tutte le tue ultime forze per tentare di portarlo con te al cospetto di Satana? Ecco, se entri borchiato pesante potresti fare del male a qualcuno e quel qualcuno potrebbe incazzarsi e non poco. Non siamo tutti alti uguali, quindi tieni sempre in conto che la tua spalla spinata potrebbe essere all’altezza giusta per perforare un occhio alla tua vicina, così gracile e carina.

Se porti i capelli lunghi e fai headbanging, fai attenzione ad avere sufficiente spazio per non capocciare contro qualcosa o qualcuno. I capelli nella folla si incastrano dappertutto, preparati a delle sonore e dolorose tirate. Se sei pressato da dietro è automatico che la tua chioma sia incastrata e quindi ogni movimento della tua testa o del corpo di quello che ti sta dietro si tradurranno in dolore fisico.
Già che parliamo di calca, guarda un po’ dove stai andando a finire e dimmi se le infradito le ritieni le calzature più adatte. Risposta esatta, non lo sono. Anfibi ed antinfortunistiche sono l’ideale per evitare che involontariamente qualche energumeno ti fratturi l’alluce.
Anche coltelli, asce, mazze, fruste ed armi da fuoco devi lasciarle in tenda. Questo perché quando arrivi all’entrata dell’area concerti verrai sottoposto ad una perquisizione, un po’ come allo stadio. Rispetto allo stadio comunque il controllo è più superficiale, poiché si pensa che ad un concerto ci si vada per divertirsi tutti insieme e non per massacrare i tifosi della squadra avversaria. Armi da fuoco no, ma se hai un fucile ad acqua di solito non fanno storie per farti entrare. Tanto se fa caldo nessuno si lamenterà di una bella lavata.

Per evitare che comunque qualcuno si faccia male le bottiglie di vetro vanno gettate negli appositi cestini prima di essere sottoposti alla perquisa. Questa è di solito un’eccellente occasione per bere a scrocco alle spalle di qualche sprovveduto. L’ignaro bevitore si mette in coda per entrare con in mano la sua boccia di cognac. Quando si avvicina alla barriera di accesso si accorge che non potrà portare con sé la bottiglia. Non riuscendo a scolarsela tutta in cinque minuti, preso da altruismo per i suoi fratelli metallari la passerà a chi lo sta seguendo nella fila, il quale berrà quindi a scrocco e, giunto il suo turno, passerà a sua volta al successivo.

Ora che sei dentro, cerca di orizzontarti. Individua il palco che ti interessa e vai là. Se sei stato previdente non troverai un muro compatto di persone davanti a te e potrai avvicinarti senza dover ricorrere ai tuoi dorsali. Ricordati di andare a pisciare prima di addentrarti nella calca, perché una volta dentro non avrai più nessuna comoda possibilità di andartene. Scegli ora dove posizionarti, ricordando che se ti avvicini di lato riuscirai ad arrivare più vicino ed in minor tempo, ma dovrai goderti il concerto da una posizione di sbieco e molto probabilmente con una cassa da 20.000 watt che ti pompa direttamente in faccia. Tieniti in questo caso a portata di mano dei tappini per le orecchie, tipo quelli che si usano al poligono di tiro. A seconda del tuo stile di divertimento in breve tempo capirai a che distanza dal palco preferisci stare. Ti faccio qualche semplice esempio, così lo capisci anche se sei ubriaco.

In prima fila se il palco è alto non vedi un cazzo, un po’ come stare proprio sotto lo schermo del cinema ma se sei basso ti può servire perché altrimenti passeresti il concerto a guardare la nuca o i capelli di quello che ti sta davanti. La pressione della folla però è notevole e se non sei fisicamente allenato potresti finire schiacciato contro le transenne. Non usare le gomitate per allontanare quelli che cercano di mettere una mano sulla transenna per guadagnare una fila o per proteggere una ragazzina in difficoltà, la reazione a calci e pugni nella schiena sarebbe immediata. Spingi indietro con energia, ma non sgomitare. Se piazzi una gomitata sul muso a qualcuno, sei il responsabile del fatto che per tutto il resto del festival non potrà più divertirsi al 100%. Fai il cavaliere, se vedi una ragazza minuta in difficoltà offrile il tuo posto in prima fila. Piazzati dietro di lei e proteggila afferrando saldamente la transenna alla sua destra ed alla sua sinistra. Fai da scudo umano, insomma. Tanto lei è più bassa di te e quindi il concerto lo vedrai ugualmente. Se lei è gentile e riconoscente, te la slinguerai durante il concerto.
Se nelle prime file ci trovi solo la calca, appena più indietro inizia il delirio del pogo. Durante un pezzo particolarmente adrenalinico la gente incomincia a correre, a saltare ed a spintonarsi. Visto dall’esterno potrebbe sembrare una gigantesca rissa, ma non è affatto così. Il pogo ha le sue regole e tutti tendenzialmente le rispettano. Se qualcuno esagera perché è troppo ubriaco, lo si rabbonisce, se qualcuno esagera perché è troppo eccitato, lo si calma, se qualcuno esagera perché è stronzo, lo si uccide. Valgono le spinte, le spallate e tutto ciò che non fa direttamente male. Solo merde e coglioni pogano a cartoni e testate. Se cadi, stai tranquillo che nessuno ti calpesterà. Gli altri faranno cerchio per difenderti ed un paio ti tireranno su di peso per poi rigettarti nella mischia, dopo essersi sincerati che tu ce la faccia ancora a reggerti in piedi. Non sbracciarti e non smanacciare, un violento urto improvviso, qualcosa di inaspettato che fa da fulcro ed il tuo dito o il tuo braccio si spezzeranno.

Se non sei fisicamente preparato devi fare attenzione. Finché non sarai almeno al tuo terzo concerto serio, quando senti gridare “Wall of Death” incomincia a preoccuparti. Il pogo si ferma e la gente arretra, senza più spintonarsi. È la quiete prima della tempesta. Al centro si forma uno spazio vuoto, o occasionalmente occupato da un aspirante suicida. L’atmosfera è carica, partono gli sfottò come nel film Brave Heart. La tensione è palpabile. Se non hai paura di questa potenza, fatti avanti!  Al comando tutti partono alla carica, prendendo velocità nello spazio vuoto, per poi andarsi a scontrare frontalmente con il muro umano proveniente dalla parte opposta, cercando di scavalcarlo o travolgerlo. La pietà ed ogni forma di rispetto vengono abolite, se resti sotto gli altri ti calpesteranno, se sei debole le tue carni verranno dilaniate e nessuno presterà ascolto alle tue urla. Per questo ti scrivo di stare attento. Se ti fai male fino al punto di invalidarti, considera finita buona parte del divertimento.

Mentre sei al concerto potrebbe capitare un acquazzone di qualche minuto, d’altronde siamo in estate. Niente di più bello! La calca ed il pogo non sollevano più polveroni irrespirabili, la temperatura scende a livelli accettabili anche all’interno della ressa, pogando si scivola meglio in mezzo agli altri. Se ci si mette anche il vento in men che non si dica la temperatura si abbasserà fino a farti battere i denti e la folla si disperderà lasciandoti ancora più esposto al freddo. È giunta l’ora di dimostrare al mondo quanto sei cazzuto. Levati la maglietta. In realtà non sta facendo freddo, è solo che se hai addosso una maglietta fradicia il vento farà su di essa e quindi sul tuo corpo un effetto condizionatore, levandoti di dosso tutto il calore. Se ti togli la maglietta il vento ti asciuga in un batter di ciglio e non sentirai più freddo. Gli altri ti guarderanno come una sorta di divinità: – Ma come, noi siamo qui vestiti a battere i denti e quello invece a torso nudo non ha neanche la pelle d’oca. Quello sì che è cattivo! Se invece sei una donna che si toglie la maglietta, ti guarderanno anche di più. Perché non dovresti farlo? Ti vergogni? Ma chi ti conosce lì?

Il freddo finché stai in mezzo alla gente lo sentirai ben poco, si tratta di quello che viene comunemente detto “effetto Betlemme”. Ogni festival è munito anche di un palco coperto, come un enorme tendone del circo, grosso come un capannone industriale. Qui l’“effetto Betlemme” darà il peggio di sé in quanto il calore e l’umidità saliranno fino al soffitto e da lì scenderanno sotto forma di pioggia a goccioloni. Se sei sotto palco la pioggia che ti colpirà sarà tiepida, merito delle decine di migliaia di watt di illuminazione che le gocce devono attraversare per raggiungerti. Se avessi con te il sapone potresti anche farti una doccia calda.

Gli stage diver sono una delle cose che può rendere più coinvolgente un concerto, se pochi, oppure diventare una rottura di palle indescrivibile, se troppi. Se vuoi fare stage diving tieni a mente che verrai palpeggiato dappertutto, sia che tu sia uomo, sia che tu sia donna. Se sei donna non passerà un metro senza avere delle mani che ti palpano le tette. Se vuoi usare il kilt, fai pure, è una goliardata non indifferente! L’importante è che non scalci, perché se colpisci in testa qualcuno gli fai male. Stai calmo, apri le braccia a croce e lasciati cullare dalla folla che ti sorregge, è la maniera in assoluto più bella per godersi questi momenti. Se invece sei sotto quando passa uno stage diver, sostienilo e spingilo senza maltrattarlo, perché se lo colpisci e lui se ne accorge che lo hai fatto apposta, scenderà e ti riempirà delle mazzate che ti meriti, aiutato da tutti gli altri che si sono accorti di quanto tu sia stronzo. In generale cerca di comportarti come vorresti che si comportassero gli altri se i vostri ruoli si invertissero. Questa regola falla valere in generale per qualsiasi cosa e vedrai che ti troverai bene.

Se fa molto caldo gli uomini della security annaffieranno il pubblico con i getti degli idranti. Ti puoi rinfrescare ed è molto piacevole, ma lo è un po’ di meno per il tuo cellulare o per la tua fotocamera, se te la sei portata dietro. Per questo ti avevo consigliato di investire una quindicina di euro in una custodia impermeabile corazzata resistente alle granate ed alla punta di diamante.


Capitolo 15: Il ritorno alla civiltà.

I concerti sono finiti, la birra è finita, i soldi sono finiti. Cazzo, è giunta l’ora di fare le valigie e ritornare a casa. Incomincia a salutare tutti quelli che hai conosciuto, eventualmente scambiatevi recapiti telefonici o indirizzi di posta elettronica. Cerca per quanto possibile di partire sobrio. Ora più che mai devi tenere a mente che non appena varcherai la soglia del festival non ti ritroverai più in una sorta di zona franca, ma sarai di nuovo soggetto alle normali leggi del paese che ospita il festival. Cosa credi che ci facciano tutte quelle ambulanze, auto della polizia e carri attrezzi lungo la via, appena dopo l’uscita? Il controllo del tasso alcoolimetrico, semplice, no? Sono lì come deterrente per evitare che le strade vengano invase da migliaia di autovetture condotte da Metallari ubriachi. Se ti vedono che guidi strano ti fermano, ti fanno soffiare, ti bruciano la patente e ti portano via la macchina col carro attrezzi. Pessimo modo di concludere la vacanza, non pensarci nemmeno. Prima di partire ricordati però di raccattare per bene tutte le tue cosine. Fatti un’ultima doccia e tira fuori il cambio coi vestiti buoni. Come ho già scritto, un festival sopravvive anche grazie alla civiltà dei suoi partecipanti. Non lasciare la location un cesso, a qualcun altro toccherà ripulire ciò che lasci in giro, in alternativa la prossima volta potresti essere tu ad incrociare l’immondizia di qualcun altro e a doverla spostare per piazzare la tenda. A dire il vero a volte gli altri se ne vanno lasciando delle cose che a te potrebbero tornare molto utili. In particolare chi non ha spazio sufficiente nello zaino o nell’abitacolo sarà per forza di cose costretto a mollare sul posto qualcosa di potenzialmente utile. In particolare tanta, tanta birra. Non avere mai fretta di partire, a meno che tu non sia arrivato col bus turistico o con un aereo prenotato. Tutti si incolonneranno come dei pirla, prenderanno d’assalto i mezzi pubblici, riempiranno i treni fino a soffocarsi. Per cosa poi? Per arrivare a casa qualche ora prima? Ma fottetevi tutti! Sette e dico sette ore di colonna in autostrada perché la metà dei Metallari se ne sta andando dal festival tramite quella via di comunicazione? Tu aspetta, mangia con calma, fatti un riposino e poi parti. Se ti va puoi anche farti una scorribanda a caccia di birre abbandonate. Ora sì che se vuoi puoi fare affari al baracchino delle cibarie. Il pane avanzato diventerà secco, la carne decongelata andrà buttata via e così anche la verdura o qualsiasi altro alimento fresco. Se ti piace, ma questo devi farlo dalla sera prima, punta il banco col Vikingen Blut. Lo preparano al momento in damigiane e se non viene consumato entro poche ore, il succo di mirtillo ed il miele si depositano sul fondo. Solitamente costa 3,50€ o 4€ al bicchiere, ma l’ultima sera, pur di non buttarlo, lo vendono a 1€ al bicchiere. Tira fuori il biglietto da 20€ e non accettare il resto. 20 bicchieri di Vikingen Blut sono l’ideale per ricordarsi a lungo di questa vacanza!

Se sei stato ad un festival all’estero ti sarai abituato a gridar porconi a tutto volume ed a prendere per il culo gli stranieri insultandoli in italiano, che tanto non ti avrebbero compreso. Ricordati che stai tornando in Italia, e che quindi ora la gente capisce quello che dici.
Idem dicasi per rutti, sputi, scorre e pisciare in giro. Al festival puoi farlo, a casa, a scuola o in ufficio non puoi, che palle.
All’inizio il ritorno alla normalità sarà seccante, fastidioso, ma dopo una quindicina di giorni ci farai l’abitudine. Tieni in particolar modo a freno la lingua. Viene naturale descrivere ciò che hai vissuto adoperando le parole che hai usato allora, ma spesso non è il caso di farlo. Anzi, fai una bella cernita di ciò che puoi o non puoi raccontare ai tuoi genitori. Eventualmente mettiti d’accordo per tempo con i tuoi compagni di viaggio per stabilire la versione dei fatti da riportare.

Vuoi condividere le tue esperienze sui festival? Discutine con l’autore sul topic relativo.