Io speriamo che divento Metallaro: Capitoli 2 e 3
Doppio appuntamento per questo numero di “Io speriamo che divento metallaro” dedicato al come arrivare all’agognata meta…
A cura di Bruno “SR&P” Poli.
Capitolo 2: come arrivare al festival
Urgono giro di telefonate e immediata riunione degli eletti partecipanti, da una parte non potete più tirarvi indietro, ne andrebbe della vostra dignità di giovani uomini, dall’altra siete con le chiappe al vento perché non sapete nulla di come fare per organizzarvi. Niente panico, sto scrivendo questa guida proprio per darvi una mano.
Da questo momento siete soli. Vi state imbarcando in un’esperienza meravigliosa. Tornare da mamma e papà con la coda tra le gambe sarebbe un’onta e deluderesti la fiducia che hanno riposto in te. Gli dovrai mostrare il tuo piano di battaglia solo quando sarà pronto in ogni minimo dettaglio. Magari con la loro esperienza potranno aggiustare il tiro ma dovranno arrendersi e ricredersi positivamente sulle tue capacità organizzative.
Se qualcuno della tua compagnia non è sicuro di venire, evita di forzargli la mano con l’inganno. Per fargli prendere una decisione devi fargli vedere com’è realmente il festival e a cosa andrà incontro, sia nel bene che nel male. Poi starà a lui decidere. L’esperienza di una vacanza senza i genitori, per di più in mezzo a tutto il macello che c’è in un festival può far paura. Se decide di stare a casa non prenderlo in giro. Probabilmente poi gli basterà vedere la carica con cui ritornerai per convincerlo a partecipare alla tua prossima avventura.
Quando parti, per evitare brutte sorprese al tuo ritorno, chiudi a chiave tutte le tue cose più preziose, dalle t-shirt in giù, scooter compreso, e poi nascondi per bene le chiavi. Non portartele dietro perché se poi le perdi sei fregato. Eviterai così che i tuoi ti trovino i porno e che tuo fratello o tua sorella si impadroniscano del tuo motorino. Cosa credi, che in tua assenza nessuno cederà alla tentazione di rovistare fra le tue cose? Illuso!
Mentre ti organizzi con gli amici dovrai studiare diversi punti della tua strategia di attacco al divertimento senza confini.
Primo ed importantissimo problema da affrontare: come raggiungere il festival.
Guardatevi in faccia e scoprite le vostre carte. Quanti di voi sono maggiorenni, patentati, squattrinati, alcoolizzati, automuniti, ecc.
Rammenta che nel gruppo devi essere sempre parte attiva, contribuendo anche economicamente. A nessuno piacciono gli scrocconi, quindi se non vuoi perdere la stima dei tuoi amici, sappi che qualche volta tocca anche a te offrire.
Quanti di voi hanno mai affrontato un lungo viaggio in auto e non come passeggeri? Te la senti di provarci o temi di crollare dopo un paio d’ore? Anche questa volta ti chiedo di andare su internet. Visualizza una mappa della location del festival e vedi come è servita dai mezzi di trasporto pubblico. Quasi sicuramente dalla più vicina stazione ferroviaria ci sarà un servizio di bus navetta. Consulta il sito del festival, di solito ci sono già specificate le migliori soluzioni possibili.
Ora sarò costretto a fare un barboso elenco di mezzi di trasporto, spiegando vantaggi e svantaggi di ognuno. Lo so che sarà noioso, ma se saltate questo paragrafo potreste trovarvi in spiacevoli difficoltà. Andiamo in ordine alfabetico:
Aeroplano: permette di fare una fraccata di chilometri in brevissimo tempo e con l’avvento dei voli low cost è diventato anche decentemente economico. Fai però conto che dall’aeroporto al festival dovrai prendere un altro mezzo di trasporto, quindi i costi ed i tempi di percorrenza vanno sommati. Le recenti disposizioni antiterrorismo hanno imposto delle regole ferree che hanno portato innumerevoli svantaggi che si traducono in un’irrisoria quantità di bagaglio che ti puoi portare dietro e quindi dovrai comprare molta roba una volta giunto sul posto. Mi riferisco in particolare al divieto di trasportare liquidi. Col piffero che in volo ti puoi scolare mezza bottiglia di vodka. Quindi somma anche soldi e tempo che impiegherai per trovare un supermercato nei pressi del festival e fare la spesa. Calcola anche che con tutto il ferro che hai addosso al metal detector del check in verrai trattato come il peggiore dei terroristi talebani. Per non parlare poi della tua tenda nuova. Come qualsiasi altra tenda ha i picchetti e come tutti i picchetti anche i tuoi hanno la punta. Non sia mai! Se osi presentarla come bagaglio a mano penseranno che utilizzerai i picchetti per infilzarli nel collo degli altri passeggeri, nonché dei piloti. Oddio, un dirottatore! Le norme di sicurezza servono, ma a volte si rasenta il maniacale. La tenda fattela mettere nel portabagagli, o i picchetti comprali una volta arrivato a destinazione.
Autobus: ottimo per incominciare. Esistono agenzie specializzate che organizzano viaggi per raggiungere i festival a costi decisamente accessibili. In più c’è la comodità di arrivare direttamente sul posto senza doversi arrovellare per trovarlo. Altra cosa fantastica è che sul bus ci trovi, autista a parte, solo fratelli metallari. Un’ottima occasione per stringere amicizia, tanto di tempo ce n’è… fin troppo! Infatti una delle pecche dell’autobus è che è terribilmente lento. Calcola una media di 90 km/ora, salvo imprevisti. Altra nota negativa è che sul bus non ti puoi alzare per sgranchirti le gambe, tranne quando ci si ferma all’autogrill per andare in bagno e fumarsi una sigaretta. Un ultimo consiglio sugli autobus per evitare di diventare lo zimbello della comitiva: mai e poi mai farti portare alla fermata da tua madre, che di sicuro anziché salutarti con un buffetto di complicità ed un: – Mi raccomando, godi forte. – ti abbraccerà piangendo come se tu dovessi partire per andare in guerra mentre tutti gli altri che stanno sull’autobus rideranno sonoramente alle tue spalle.
Autostop: semplice ed economico il viaggio auf. Fai conto che però dovrai farlo da solo, perché sennò in due con tutti i bagagli non troverete nessuno disposto a caricarvi. Una volta che arrivi nei pressi del festival o che comunque scrocchi un passaggio ad un gruppo di metallari che stanno andando anche loro al festival, il gioco è fatto. Se sei una figa le tue possibilità triplicano. Già che ci sei fai le cose da vero barbone: alleggerisci il tuo bagaglio lasciando a casa la tenda e portandoti dietro solo un buon sacco a pelo. Se fa bello dormi sotto le stelle, se fa brutto sotto un camion parcheggiato. Assicurati prima che non perda olio, lavarlo via dal sacco a pelo è un’impresa ardua.
Bicicletta: se vai al festival in bicicletta vuol dire che ci abiti vicino, quindi questa guida ti servirà a ben poco perché in caso di problemi potrai tornare o farti portare al campo base in brevissimo tempo.
Camper: forse è il mezzo ideale, specialmente se dietro hai un porta bici con attaccate su un paio di mountain bike. Se né tu né nessuno dei tuoi amici ce l’avete, potete sempre ricorrere al noleggio. Se siete in cinque o sei la spesa diventa irrisoria. Avrai quasi tutte le comodità di una casa ma nel contempo ti potrai godere la stupenda atmosfera del campeggio. Non essendo molto agile di solito verrete però schiaffati abbastanza lontano dall’area concerti proprio perché diventa difficile manovrare un pachiderma di 6 metri e mezzo tra auto, tende e gente ubriaca senza fare una strage.
Carro funebre: una chicca che di sicuro vi farà notare. Decisamente più lungo di una normale station wagon permette di caricare un bordello di roba. Solitamente viene derivato da una grossa e lussuosa berlina, quindi anche in viaggio sarà estremamente comodo. Il motore poi è una favola: ha passato la sua vita a girare in prima al minimo per le vie della città dietro al prete. Non vede l’ora di farsi una bella sparata in autostrada. Quando andrai a chiederlo a nolo all’agenzia di pompe funebri di sicuro ti farai quattro ghignate osservando la faccia inebetita del titolare.
Cavallo: come la bicicletta, solo che non fai nemmeno la fatica di pedalare. Occhio però ai branchi di metallari predatori carnivori inferociti in cerca di vittime sacrificali, potresti dover tornare a casa a piedi.
Macchina: calcola una station wagon per 3 persone, non avrai problemi di spazio di carico né di cambi al volante se il viaggio è lungo. Uno guida, uno tiene sveglio il guidatore ed il terzo dorme. Potrai portarti dietro abbastanza bagaglio da passare delle ferie comode comode, dal gruppo elettrogeno al frigorifero con le birre al barbecue. Alla fine di questo elenco troverai anche altri consigli relativi ai mezzi di trasporto propri.
Moto: in primis devi avere la patente “A” ed una moto degna di questo nome. No, il cinquantino taroccato non va bene, a meno che tu non abiti a pochi chilometri dalla location del festival. Non va bene neanche una super sport da 270 Km/ora, è troppo scomoda e dopo neanche un centinaio di chilometri dovrai fermarti perché la posizione di guida a uovo col peso dello zaino ti ha spezzato la schiena. Un bauletto ed uno zaino alpino in spalla, questa è la quantità massima di bagaglio che ti puoi permettere se vuoi sfruttare le doti di agilità nel traffico della moto. Le sacche laterali ti rendono goffo. Con la moto puoi tranquillamente partire anche nei giorni da “bollino nero” e saltare chilometri di coda in pochi minuti. Vacci piano però: noi motociclisti non siamo predatori bensì prede della strada. Un predatore può sbagliare molte volte, mentre una preda se sbaglia muore e non ha una seconda possibilità. Ricordati che questa è la realtà e non la Play Station III: se combini una castroneria non esiste il tasto “Restart”. Un camionista può fare un incidente ed arrabbiarsi molto perché con il tuo ex ginocchio destro gli hai ammaccato il paraurti e tu puoi solo contorcerti dal dolore mentre lui va a raccogliere quel che resta della tua gamba per finirti a colpi di moncherino. Tieni ben presente la distanza che dovrai percorrere in quanto non avrai a disposizione cambi alla guida.
Pattini, pedalò, piedi : rileggi la voce “bicicletta”, le note sono le medesime.
Roulotte: un po’ come il camper, tranne che per il fatto che hai il vantaggio di poter tenere sempre la macchina a disposizione per spostarti se il paese non è a tiro di passeggiata in bicicletta. Solo che al giorno d’oggi chi ce l’ha la patente “B/E”? Se sei il solo ad averla non avrai nessuno che potrà legalmente darti un cambio al volante. Se rischi e ti fermano son soldi da sborsare e quindi da sottrarre al budget per il cazzeggio.
Speeder di paparino nuovo di fabbrica: fidati, lascialo a casa. Se non sai cos’è una speeder te lo spiego volentieri. Ti sei mai chiesto perché una decappottabile abbia il nome di un ragno, “spider”? Semplice, perché un desiger statunitense ed un designer italiano, parlandosi al telefono a proposito del nome di un nuovo modello di auto decappottabile si sono detti:
Il designer statunitense: – Speeder!
Il designer italiano ha risposto: – Ah! Spider, veri gud!
Infatti sul suo blocco per gli appunti ha scritto “spider”, così come lo ha sentito pronunciare.
Alla fabbrica dell’Alfa hanno approvato il nome, chiamandola appunto “Spider”, che però in inglese si pronuncia “Spaider”, così ci ritroviamo con delle automobili ragno anziché con delle automobili veloci.
Basta con le digressioni del cazzo, continuiamo con l’elenco:
SUV di paparino nuovo di fabbrica: idem come sopra, lascialo a paparino.
Taxi : o tuo padre è un tassista e te lo ha prestato o, minchia, ma allora c’hai i soldi!
Trattore: altro mezzo che di sicuro non passa inosservato in mezzo alla folla, specialmente se lo usi trainando uno spargiletame o la cisterna della bonza. Ti sentirai come Mosè di fronte alle acque del Mar Rosso quando tutti al tuo arrivo si sposteranno per lasciarti passare.
Treno: altro ottimo mezzo per iniziare le tue avventure senza i tuoi. Se ti sei rotto di stare seduto puoi farti una passeggiata, puoi andare a far pipì quando ti pare e piace, puoi sbronzarti allegramente, basta che ti ricordi a che fermata scendere, se fai l’inter rail è pure economico, anche se la nuova formula per me meno conveniente di quella vecchia. Occhio a non comprare nulla dal tizio del catering che passa per il vagone: rischi di diventare povero ancora prima di giungere a destinazione! Comunque il problema principale è che il bagaglio te lo devi portare tutto a spalla e quindi un bel po’ di comodità le dovrai lasciare indietro. Anche l’accoppiata treno più bici non è affatto malvagia, ma dovrai controllare che tutti i treni che dovrai cambiare per arrivare a destinazione abbiano la possibilità di trasportare biciclette. Il biglietto per la bicicletta funziona diversamente dal biglietto per una persona. È un vero e proprio mini abbonamento: 3,50€ per 24 ore, indipendentemente dalla tratta percorsa, su tutto il territorio nazionale. Quindi con 7€ ti fai due di questi mini abbonamenti, uno lo timbri subito ed uno te lo tieni per il ritorno. Ostia, non penso che per andare ad un festival tu ti faccia pi di 24 ore di treno! A questo punto non ti conveniva puntare verso qualche altro mezzo di trasporto? Ammetto la mia ignoranza, ma all’estero invece non so proprio come funzioni il trasporto delle bici.
Questo fastidioso elenco dettagliato dovrebbe essere finito, ora passo ad alcuni consigli generali.
Se per spostarti usi i mezzi pubblici di solito dovrai effettuare almeno un cambio, aereo – treno, treno – treno o treno – autobus che sia. Calcola la possibilità di un ritardo di 1 minuto ogni 10 chilometri percorsi quando pianifichi i cambi in modo da evitare di perdere la coincidenza. Al massimo se il treno è in perfetto orario riuscirai a prendere la coincidenza prima, oppure avrai il tempo di girovagare per la stazione mangiucchiando qualche cosa e, perché no, di incontrare qualche altro metallaro che sta facendo la tua stessa strada. Per quanto possibile cerca sempre di avere un “piano B”, un altra coincidenza se non addirittura un altro mezzo se qualcosa va troppo storto rispetto al tuo piano di viaggio originale. Se sei costretto a passare la notte in una sala d’attesa, in un magazzino o in un vagone merci perdi tempo inutilmente ed il divertimento inizia senza di te.
Se invece hai deciso di viaggiare con un mezzo privato le regole da seguire sono completamente diverse. Innanzitutto preparati psicologicamente a spendere un po’ di soldi per far tagliandare la macchina, la moto, o qualsiasi altro veicolo tu voglia usare. Non fare l’asineria di rimanere in panne durante il viaggio, ti roderesti il fegato e non ti godresti più la vacanza. Una mossa a mio avviso intelligente è quella di togliere la ruota di scorta da sotto il pianale e di mettere al suo posto le cose che ti stai portando dietro ma che o non userai o comunque dovrai scaricare per ultime. Lascia la ruota di scorta, la chiave per cambiarla ed il crick in una posizione facile da raggiungere anche a macchina completamente carica. In tal modo se buchi non dovrai bestemmiare e svuotare la macchina in mezzo alla strada per cambiare la ruota. Ah, già che l’hai tirata fuori, dalle anche un’occhiata alla pressione. Faresti una magrissima figura a dover chiamare il carro attrezzi solo perché anche la ruota di scorta era a terra. Sopratutto, se sei all’estero, come lo chiami e cosa gli dici ad un carrista polacco? Notoriamente i carristi non hanno la fama di essere la gente più istruita di questo pianeta, quindi anche sfoggiare il tuo perfetto inglese da scolaretto potrebbe rivelarsi una mossa inutile. Se la macchina con la quale hai deciso di partire ha il ruotino, lascialo a casa, perdi un po’ di tempo e vai dal demolitore a cercare una ruota di scorta vera. Il ruotino mal si adatta a tutto il peso della macchina stracarica e comunque ti obbligherebbe a trovare un gommista per farti riparare la gomma bucata. Con una ruota di scorta vera potrai invece proseguire il viaggio accumulando solo quel quarto d’ora di ritardo che ci metterai a cambiarla. La farai sistemare in un secondo momento, una volta tornato a casa. Non penserai mica di bucare due volte nell’arco di tempo di una vacanza! Se ti fermano gli sbirri per un controllo e ti rompono i coglioni perché hai una gomma diversa dall’altra sullo stesso asse, non hai nulla da nascondere, fagli vedere la ruota bucata e loro capiranno.
Altra cosa che fa girare le scatole sono le multe. Evita di farti sottrarre soldi e punti della patente con autovelox, semafori rossi e guida in stato di ebbrezza. Se poi come ciliegina sulla torta ci metti un bell’incidente, complimenti! Tra l’altro il motore già è sotto sforzo perché la macchina è carica, non mi pare proprio il caso di tirarlo. Ricordati sempre che stai viaggiando carico: gli spazi di frenata si allungano ed in curva il retrotreno della macchina tenderà sempre un po’ all’esterno. Le staccate da Formula 1 cerca di evitarle, le sospensioni potrebbero non digerire la cosa e comunque rischi di ritrovarti il carico nell’abitacolo.
Il pannello luminoso che in autostrada ti ammonisce con “La sicurezza non è un limite”, tienilo sempre a mente. Non so come la pensasse l’autore, ma tu puoi interpretarlo in tutti e due i modi. Quasi sicuramente lo ha scritto nel senso che puoi viaggiare e divertirti anche rispettando i limiti, però noi che siamo Metallari dobbiamo intenderlo nell’altro senso, cioè che devi in ogni caso utilizzare il buon senso. Ti sarai senz’altro accorto che nuove leggi e nuove limitazioni crescono come funghi. Tutto perché la media della popolazione sta divenendo più stupida. Regole che prima erano semplicemente dettate dal buon senso ora vanno imposte, perché il buon senso va scarseggiando. Come per l’età, il limite di velocità è solo una formalità. Non è che perché il limite è 130 km/h tu con una macchina scassata stracarica sotto la pioggia battente devi andare a 130 km/h. Sta al tuo cervello capire qual è il limite di sicurezza. Questo vale per il viaggio come per il festival. Non esistono limitazioni al livello di ciucca o alle bestialità che puoi combinare quando sei dentro al festival. Sta al tuo buon senso capire quando è troppo. Già il fatto che tu abbia scelto una cosa legale come un festival anziché una ben più sregolata come un rave party denota che non sei uno sprovveduto. È così divertente non avere nulla di programmato, vivere alla giornata o ancora meno, dover fuggire dalle forze dell’ordine ed in generale dal mondo civilizzato perché hai sempre qualcosa di losco da nascondere? Per colpa di pochi metallari idioti anche ai festival hanno dovuto imporre delle regole restrittive. Idioti che vanno in giro a dire che un festival è pericoloso ma che poi sfrecciano a 150 all’ora in pieno centro col telefonino in mano a fare le riprese da mettere poi su YouTube.
Le scemenze tipo denunciare tutti per tutto e chiedere i danni per qualsiasi cosa ci succeda non sono ancora entrate nella mentalità dei Metallari, e spero non ci entreranno mai. Ad uno sgarro si risponde direttamente con una sfida a duello, non certo chiamando l’avvocato di famiglia. Se hai superato il limite, tipo essendoti ubriacato troppo ed essendoti poi divertito a squarciare le tende degli sconosciuti con un coltellino, quando ti prendono non ti chiederanno i danni ma ti ammazzeranno di botte, ti strapperanno i capelli con la forza e li utilizzeranno come filo per ricucirsi le tende. Se hai i capelli corti, useranno i tuoi tendini. Penso tu abbia già capito che fine farà il tuo coltellino.
Capitolo 3: il viaggio verso la meta.
Per evitare spiacevoli intoppi durante il percorso calcola i tempi di viaggio in maniera intelligente, non pensare che la vacanza sia solo il festival, la vacanza inizia nel momento in cui chiudi la porta di casa e finisce nel momento in cui la riapri per andare a farti una bella doccia ristoratrice. Spiegami tu che accidenti vuol dire viaggiare a velocità folle per poi arrivare alla meta stanco come un mulo da soma e con la macchina che ti ha fatto i 4 con un litro. Tutti i soldi che hai buttato dentro in carburante potevi benissimo risparmiarli partendo prima o arrivando più tardi ed investirli in birra, convertendoli in una sbornia colossale.
A proposito di automobili ti consiglio, se ce l’hai a disposizione, di viaggiare bordo di una grossa station wagon con un’età che si aggiri attorno ai 9 anni. È sufficientemente vecchia da non doverti fare le menate se torna a casa con qualche graffio in più e nel contempo è sufficientemente giovane da non doverti preoccupare per la sua affidabilità.
Se sei un fumatore gradirai il fatto che sul mezzo privato potrai accenderti tutte le sigarette che vorrai, senza che nessuno ti possa rompere le scatole.
Prima di partire informati su come funzionano le autostrade nei paesi che dovrai attraversare: pedaggi, bollini, tessere a scalare o chissà quale altra diavoleria sono strumenti fantastici per estorcere denaro ai turisti.
Quando viaggi stattene buono anche per quel che riguarda cannoni, amfetamine, allucinogeni o qualsiasi altra diavoleria di cui eventualmente tu faccia uso. Sia che tu vada con un mezzo pubblico, sia che tu vada con un mezzo privato lasciali a casa, tanto se vuoi al festival ne troverai in abbondanza. Va bene l’Europa unita, ma se per puro caso alla frontiera decidono che quelle brutte facce piene di piercing e con i capelli lunghi sono da controllare, siete nella merda, in tanta, tanta merda. Dì pure addio alla vacanza e preparati ad una raffica di schiaffazzi quando rientrerai a casa. Poi non andare in giro a dire che non ti avevo avvisato, perché se ti becco che mi sputtani gratuitamente una raffica di schiaffazzi te la do pure io. Porca vacca, non mi venire a dire che non riesci a startene buono senza bere alcoolici né fumare canne almeno il tempo di un viaggio!
Ora che avete deciso anche come spostarvi dovete programmare le eventuali tappe lungo il percorso. Ribadisco quello che ho detto prima e cioè che la vacanza culmina con il festival, ma non è solo quello. Spararsi d’un botto 2.000 chilometri per arrivare alla location, star lì 3 giorni a devastarsi e rispararsi altri 2.000 chilometri per tornare a casa non è una vacanza, è un suicidio! Già arrivi stanco ed il primo giorno non te lo godi, poi devi tener conto che il giorno della partenza perderai tempo a raccattare tutte le tue cose e se sei con un mezzo privato non ti dovresti sbronzare… Ma quando cappero è che te la godi?
Se tu ed i tuoi compagni di viaggio avete un giorno o due in più a disposizione, usateli per fare qualche fermata interessante. Sia l’Italia che l’Europa sono piene di storia, natura, arte e belle fighe. Perché lasciarsi sfuggire l’occasione di un assaggio? Tanto il festival mica scappa. Più ci arrivate rilassati e più vi piacerà.
Sia che tu sia in macchina, sia che tu sia in treno, evita però di arrivarci troppo prima o troppo a ridosso dell’evento. A mio parere due giorni prima sono l’ideale. Chi arriva molto presto solitamente lo fa per accaparrarsi una piazzola vicinissima all’area concerti. Peccato che dalla stazione non ci siano ancora i bus navetta. Ancora più peccato se arrivi alla location, perché o la trovi chiusa o comunque non ci trovi ancora una beata fava. Non ci sono né acqua né energia elettrica, né toilette, né cibo. Niente di niente, solo un prato con le mucche al pascolo. Non puoi neanche pensare di campeggiare nei pressi del festival o di stabilirti modello clochard dentro la stazione. La polizia di tutti gli stati si è rotta le palle di tollerare le decine di metallari che ronzano ubriachi attorno all’area del festival, cagando, vomitando e spaccando tutto quello che gli capita a tiro. Occhio perché si rischiano le mazzate, non sto scherzando. Inoltre ricordati sempre che un festival esiste perché la cittadinanza e di conseguenza l’amministrazione comunale lo tollerano. Nel momento in cui il malcontento della popolazione locale o anche solo i danni arrecati superano il valore dei guadagni percepiti, il sindaco o chi per esso non ci mette molto a rigettare la pratica per la successiva edizione ed il festival chiude i battenti o si trasferisce. Se però la sua fama di portatore di orde di barbari sterminatori lo precede, nessuno più lo vorrà ospitare ed allora è finita.
Torniamo a noi ed alla seconda ipotesi. Se arrivate troppo tardi tutti i posti migliori se li saranno già fregati gli altri ed a te non resteranno che poche opzioni, tutte egualmente sgradevoli. Piazzare la tenda ad almeno 2 km dall’area concerti; piazzarla vicino allo scarico fognario, ad un rumorosissimo generatore elettrico o comunque in un posto a dir poco schifoso. Se poi siete in tanti e con tante tende o tanti camper arrivare non all’ultimo è di vitale importanza se volete rimanere vicini e darvi una mano. Tieni sempre il biglietto a portata di mano insieme ad un po’ di contanti. All’ingresso troverai un’interminabile coda di metallari stanchi dal viaggio e vogliosi di birra, non molto inclini ad avere pazienza nei tuoi confronti se cincischi nel porgere biglietto all’omino che ti deve indicare dove andare a posteggiare. Segui le sue indicazioni ma usa anche il buon senso per scegliere dove piazzare la tenda.
Finché resti in Italia tutto bene, ma non appena varchi i confini nazionali ti si porrà di fronte un altro problema, fonte di infinito guadagno per gli operatori di telefonia mobile: l’uso del telefono cellulare all’estero. Fai molta attenzione sia all’operatore che al piano tariffario, cerca un’offerta che ti permetta di evitare di esaurire la ricarica in meno di 5 minuti di conversazione. È un ottimo deterrente anche per evitare che i tuoi ti rovinino la vacanza tempestandoti di chiamate: convincili che 1€ di scatto alla risposta e 1,60€ di consumo ogni minuto sono totalmente al di fuori del tuo budget di spesa. Se non demordono tieni il telefono spento dicendo che non hai alcuna possibilità di ricaricare la batteria e che quindi vuoi conservarla in caso di emergenza. Si tratta di due palle colossali in quanto le tariffe internazionali per la telefonia mobile si sono notevolmente abbassate negli ultimi anni ed inoltre ogni festival ormai dispone di postazioni gratuite per la ricarica delle batterie degli apparecchi elettronici, dal cellulare alla fotocamera. Tra l’altro se vuoi evitare casini al tuo ritorno devi riuscire a chiamare a casa nei momenti in cui non sei devastato o frastornato. – Ciao papà, qui tutto bene, c’è il sole, ho conosciuto tante persone simpaticissime e mi sto divertendo un mondo. Se foste qui vi divertireste anche voi! – suona molto più rassicurante di: – Oooh sciaooo pà. Minchia che sballo… (rutto) stommessounafavola, nchesefrappocosbocco. In una mano c’ho l’telefono e nell’artra r’piselloche sto appisciando sulla tenda. Cazzo quanta birra (rutto). – I tuoi saranno stra preoccupati ed avranno le antenne drizzate, pronti a cogliere qualsiasi anomalia. Per questo anche l’ambiente da cui telefoni è importante, i tuoi ascolteranno e valuteranno anche il rumore di sottofondo. Non dico il silenzio, che si capisce fin troppo bene che è finto e voluto, ma una buona base di chitarra è senz’altro meglio di un coretto blasfemo di ubriachi.
Se il treno sul quale stai viaggiando è particolarmente pieno di gente conosco due tecniche non indifferenti per crearti il tuo spazio: l’arma chimica e quella biologica. Per poter utilizzare la prima devi comprare un paio di scarpe da tennis dei cinesi, di quelle che non respirano per intenderci, ed indossarle ininterrottamente per un paio di settimane rigorosamente senza calzini. Quando arrivi nello scomparto fai come gli arabi e levatele, l’effetto è assicurato. Durante il campeggio sono molto efficaci per tenere lontane le zanzare dalla tenda.
L’arma biologica è più semplice e più raffinata nello stesso tempo. Prendi un foglio ed un pennarello, scrivici su qualcosa tipo “Sono malato. Mi hanno diagnosticato la pneumoalveolite virale. Non so se sia contagiosa”. Sbizzarrisciti tu inventando la malattia più cazzuta che ti viene in mente. Entra nello scompartimento avvolto in una coperta, tossendo e con questo cartello attaccato, poi mettiti cuccia in un angolino e schiacciati un pisolino. Nessuno verrà a svegliarti. Incrementa l’effetto dell’arma biologica grattandoti un po’ oltre che tossendo.
In ogni caso tieniti addosso soldi ed eventuali oggetti appetibili ad un ladruncolo e chiudi sempre le cerniere dello zaino con un lucchettino. Fra Metallari non ci fottiamo nulla a parte le donne e la birra, ma sul treno non ci sono solo Metallari.
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