Io speriamo che divento Metallaro: Capitoli 9 e 10

Di - 15 Giugno 2009 - 21:41
Io speriamo che divento Metallaro: Capitoli 9 e 10

Siamo oltre il giro di boa con gli appuntamenti di “Io speriamo che divento Metallaro”. Volete qualche dritta su come passare il tempo prima della sessione di concerti? Volete sapere cosa è meglio mangiare e cosa no? A voi il capitolo 9 e 10 della saga…

A cura di Bruno “SR&P” Poli.

Capitolo 9: Cosa fare prima che comincino i concerti.

Molto semplice, bevi e cazzeggia. Se hai seguito fin qui i miei consigli dovresti avere ancora una giornata e mezza da dedicare agli extra. Tieni d’occhio la baracca dove convertono il biglietto d’ingresso in braccialetto. Vacci non appena ti è possibile, magari mentre tutti gli altri stanno mangiando. Eviterai una delle fastidiose code che prima o poi dovrai affrontare. Fatti un giro per il paese, compra, scrivi e spedisci subito le cartoline, individua eventuali cose interessanti al di fuori del festival. Un festival è fonte di guadagno per tutta la comunità, quindi solitamente il biglietto o il braccialetto ti daranno diritto a sconti o ingressi. Approfittane! La piscina comunale o l’ingresso al museo potrebbero essere gratuiti, i ristoranti potrebbero fare uno sconto del 10%… Probabilmente qualche pub o locale in zona starà organizzando un warm up party, vedi di non mancare.

 

  

Di sicuro quando tornerai a casa sarai oggetto di un implacabile interrogatorio da parte dei tuoi genitori. Se dici loro che sei andato a visitare l’ossario della 1° guerra mondiale o anche solo che sei stato a mangiare in una trattoria tipica, così, giusto per assaporare la cucina del luogo, avrai guadagnato punti su punti.
Non appena viene disponibile il running order definitivo, prendine una copia ed inizia a studiartelo. Quello che di sicuro hai scaricato da internet prima di partire nel 70% dei casi non è più valido. A pochi giorni dal festival è molto difficile che cambino le band che si esibiranno, ma ci sono diverse probabilità che per esigenze tecniche o meteorologiche le band si scambino gli orari o i palchi. In base a queste nuove informazioni calcola il tuo piano di battaglia. Ricorda che anche se sei preparato e motivato e sopratutto metallaro, di base resti sempre un essere umano, che ha bisogno di mangiare, dormire e cagare.
Il festival ed i suoi dintorni offrono innumerevoli possibilità di svago, dalle donne, alla musica, all’alcool alle feste ai giochi. Vedi cosa ti interessa di più e comportati di conseguenza. Se ti sbronzi fino a non capire più un cazzo anche se una donna ti lancia dei chiari segnali di volersi accoppiare con te, facilmente non te ne accorgerai. Se sei in tenda con le tre svedesi che hai conosciuto, ti perderai il concerto, se stai facendo il percorso di guerra sugli alberi non puoi essere ubriaco. Puoi farti le tre svedesi mentre sei ubriaco, ma facilmente le tue prestazioni saranno deludenti ed addio maschio latino.
In qualsiasi caso cerca di non farti prendere dall’euforia dell’appena arrivato, tentando di partecipare a quanti più divertimenti puoi. È quando il gioco si fa duro che i duri devono iniziare a giocare. Non buttar via le tue energie cercando di dimostrare che sei un duro perché riesci ad essere l’ultimo che se ne va in tenda a dormire. Capisci cosa intendo? Mentre tu sei stato in piedi ad ubriacarti con due tedeschi fino alle 8 e mezza del mattino gli altri non appena si sono accorti che la serata si stava spegnendo, diciamo verso le 3 e mezza, sono andati a dormire. Alle 12 comincia la gara di lotta nel fango uomini contro donne e mentre gli altri saranno là a divertirsi, tu sarai in tenda a smaltirti la sbornia. Oh, se la tua priorità è bere fino a non capire più un cazzo, fai pure, nessuno ti dice niente, ma poi non lamentarti se anziché con le tre svedesi ti risvegli in tenda con i due tedeschi.

 

Già che hai tempo dai un’occhiata ai baracchini delle cibarie e del beveraggio. Una volta che sarà iniziato il festival ci sono buone possibilità che tu debba rifornirti da loro. Così come è risaputo che la cucina italiana all’estero fa tendenzialmente schifo, così anche le cucine riadattate degli altri paesi. Se gli indigeni sono abituati a mangiare piccantissimo, il cinese che ha aperto il ristorante da quelle parti probabilmente cucinerà il riso alla cantonese con il peperoncino. Osserva la targa dell’autonegozio che serve il gulash e l’erbensuppe: se è ungherese potrai assaggiare qualcosa di veramente tipico, in alternativa probabilmente ti verrà rifilata una brodaglia immangiabile. Diffida anche dal pizzettaro targato tedesco e che parla come papa Ratzinger. Altro che vera pizza napoletana, chissà che cazzo ci ha impastato lì dentro!
Prima che inizino le code e la razzia, fatti un giro al MetalMarket, i baracchini dei souvenir, tanto per intenderci. Anche se la globalizzazione ed eBay ti consentono di trovare praticamente di tutto, lì ci sono i Metalli inossidabili, quelli che col cazzo che vendono online. Se vuoi il vinile originale millesimato dei Deep Purple, devi sudare per trovarlo. Avere la pappa pronta è comodo, ma tutto perde fascino. Vuoi mettere riuscire a scalare la cima del Monte Rosa, rispetto a fartici calare su con l’elicottero? O cacciare, uccidere, scuoiare e cucinare una lepre piuttosto che andare a comprarla surgelata in salmì al supermercato, con l’unica sbattita di doverla mettere nel microonde e premere un tasto?

 

Al MetalMarket ci puoi trovare di tutto, dagli oggetti da collezione alle cianfrusaglie più improbabili. La tentazione di aprire il portafogli e comprare qualsiasi cazzata allucinante tu veda è sempre davvero molto forte. Prima di spendere chiediti sempre se ne vale la pena, se mai userai quell’oggetto, se mai potrai riciclarlo come regalo di natale o se ti resterà a far muffa chiuso in un cassetto. Le magliette originali del festival saranno le prime ad andare esaurite, quindi se ne vuoi una, prendila subito. Non funziona come al mercato del pesce che a fine giornata l’invenduto lo mettono fuori al 50% perché  altrimenti lo devono buttare. Anzi, su eBay con i poser ci fanno affari d’oro. Diffida di chiunque vada in giro a fare il figo indossando la maglietta di un concerto storico / mitico: se è troppo nera e ben conservata di sicuro l’ha comprata o in rete o dai cinesi. Al festival le magliette si riempiono di sudore, si bruciano con le sigarette, si scoloriscono col sole… come cazzo è possibile che una maglietta del ’97 sia ancora in così buone condizioni? Se la si usa si rovina e lui la sta usando. Un altro articolo per poser sono i braccialetti, ancora meglio individuabili delle magliette. Solo un poser spenderebbe dei soldi per farsi spedire il braccialetto di un concerto al quale non è mai stato. Come avrai visto il braccialetto che ti hanno messo all’ingresso non te lo puoi togliere se non tagliandolo. Quindi per portarlo con orgoglio al concerto dell’anno successivo vuol dire che  te lo devi tenere al polso per un anno. Si tratta di una semplice striscia di cotone o nylon, quindi chiediti come sia possibile che un braccialetto di tre anni or sono sia ancora con i bordi non sfrangiati e senza neanche un filo strappato.


Capitolo 10: Come, quando e quanto nutrirti.

Ti sembrerà una stronzata, ma l’alimentazione al festival è una cosa importante. Calcola a che ora potrai consumare i tuoi pasti e che cosa dovrai fare dopo di essi. Se lo scopo del tuo pasto è abbuffarti e gozzovigliare insieme agli amici che hai appena conosciuto, che tanto il programma del pomeriggio è ubriacarsi ed oziare a più non posso, allora semaforo verde, ingozzati pure con tutto quello che riesci ad ingurgitare, anzi ti tornerà utile per poi riuscire a bere di più senza star male. Anche se dopo aver mangiato e bevuto ti accoccolerai in tenda a dormire come un bambino, non ci saranno problemi. L’unica cosa a cui dovrai fare attenzione è il cibo molto piccante. Oltre a bruciarti in bocca adesso domani dovrai cagarlo e se hai il culo già irritato ti ritroverai a piangere aggrappato alla tazza.
Se il tuo programma per il pomeriggio prevede dei tentativi di abbordaggio nei confronti di persone dell’altro sesso, ti converrà rinunciare ad aglio e cipolle. Un fiato che sembra uno scarico fognario non è un buon biglietto da visita, se non con una punkabbestia.

 

Se sei durante i giorni del concerto, ti conviene mangiare poco e spesso, specialmente cibo che contiene zuccheri e sali. Non è il caso di finire nella calca o peggio ancora nel pogo quando hai da meno di un quarto d’ora terminato un triplo piattone di cassöeula ben condita, il tuo vicino, se non è sufficientemente ubriaco, potrebbe reagire in maniera negativa al vomito che gli rovescerai sui capelli.
In generale evita di distaccarti troppo da quelle che sono le tue normali abitudini alimentari. Già l’aria e l’acqua ed i tuoi ritmi di vita sono diversi, se poi ci metti anche uno stravolgimento completo della tua dieta abituale, lo sqarraus è pronto a coglierti di sorpresa, quando meno te lo aspetti e quando meno è il caso. Allagarti le mutande defecando a pioggia mentre sei nell’area concerti non è un gesto di cui andare orgogliosi.
Il succo di frutta ed il latte sono degli ottimi rimedi contro il mal di testa post sbornia. Se al latte aggiungi anche un po’ di miele ti fodererai la gola e recupererai qualche decibel della voce che hai perso urlando al concerto.
La grigliata è una figata ma non può essere la tua unica fonte di sostentamento. No, neanche l’alcool, benché ottima fonte di zuccheri, può sostituire tutti i tuoi pasti.


 Capitolo 10/bis: Le docce, i lavabi, le ritirate.

I servizi igienici ad un festival sono sempre troppo pochi. Ad un concerto fa caldo e ti muovi parecchio, quindi sudi e quindi puzzi. Quindi è probabile che tu ti debba lavare. Se hai un camper o una roulotte e ti sei premurato di caricare nei serbatoi un’adeguata quantità d’acqua non dovresti avere problemi. In alternativa i problemi si possono risolvere in brevissimo tempo. È normale che la mattina, dopo aver fatto colazione, tutti vadano in bagno. È quindi normale che troverai una coda lunghissima davanti alle toilette più comode del festival e che, una volta giunto sulla soglia, la tazza sia in condizioni pietose, se non addirittura orribili. Se non te la senti di andare a soddisfare i tuoi bisogni nella boscaglia, devi essere più astuto degli altri. Con un po’ d’intelligenza puoi batterli come vuoi.
Puoi decidere di batterli sul tempo, andando in bagno in un orario insolito, basta abituarsi già da casa a variare il proprio bioritmo, tipo svegliandosi ed espletando le naturali esigenze fisiologiche prima di fare colazione, poi mangiare ed andare a lavarsi i denti quando tutti gli altri saranno a fare la fila.
Puoi decidere di batterli sul luogo, non utilizzando i bagni che usano tutti ma andando a scovare quelli nei campi meno affollati, se non quelli che di sicuro gli organizzatori del festival saranno stati costretti a posizionare in giro per il paese. Anche quelli del supermercato o del distributore di carburanti andranno benissimo. Di solito i bagni dei campi non utilizzati o quelli posizionati giusto per assecondare le richieste della locale autorità sanitaria vengono tenuti chiusi con un piccolo lucchetto, per evitare di dover far girare di più e quasi inutilmente il camion che li deve svuotare ed igienizzare. Se non sei capace di spadinare un lucchetto, portati dietro un tronchesino o una piccola trancia.
La terza soluzione prevede che tu insegua il camion degli spurghi. Puoi anche saltarci su se gli addetti non hanno niente da recriminare. Quando vedi che sta pulendo un bagno, tu appostati come un avvoltoio e non appena hanno finito di spruzzare l’igienizzante fiondatici dentro. Se qualcun altro ti vuole rubare il posto, il camion sarà di sicuro ancora sufficientemente vicino da permetterti di imbracciare la lancia e minacciare l’usurpatore. Di sicuro la prospettiva di doversene andare in giro sommerso di liquame ancora tiepido lo farà desistere. Non temere ritorsioni, intanto che ti starai svuotando il camion si sarà allontanato ed il tuo rivale non potrà annaffiarti quando aprirai la porta per uscire.
Una cosa importante da ricordare è che devi portarti dietro il rotolo di carta igienica in quanto tendenzialmente quella usata nei bagni pubblici deriva direttamente dagli scarti della lavorazione della carta vetrata.
Se proprio non puoi rinunciare alle comodità di un vero bagno, ci sono sempre quelli a pagamento. Di solito costano 50 centesimi. Boh? Paghi la birra per berla e poi paghi anche per evacuarla… Questo sì che è business!
Idem dicasi per lavabi e docce: se ti accontenti dell’acqua fredda non ci sono problemi ed anzi ci sono innumerevoli soluzioni, se invece pretendi l’acqua calda preparati a sborsare 2,50€ ogni volta che vorrai lavarti.
La disponibilità della soluzione numero uno per farsi la doccia dipende dalle condizioni meteorologiche: è la pioggia. Tutti nudi sotto l’acqua con la saponetta in mano, è una goduria! La pioggia ed il sapone ti lavano, la pioggia ti sciacqua. Se poi smette di piovere ed interviene un bel venticello caldo in men che non si dica sarai anche asciutto. Di meglio quasi non si può chiedere.
La soluzione numero due è sempre fornita da madre natura, ma anziché essere legata al tempo, è legata al luogo. Se nei pressi della location del festival si trova un torrente, anch’esso andrà più che bene come fonte d’acqua per lavarsi.
Se la natura invece proprio non t’assiste o non ti lavi o devi ricorrere ad espedienti artificiali. L’impianto di irrigazione di un campo di grano è un’ottima alternativa alla pioggia, basta che oltre all’acqua non irrori anche l’insetticida, ti rovina l’abbronzatura. La soluzione minimalista e fai da te prevede che ti compri un grosso annaffiatoio, che tu vada a riempirlo presso una fontanella e che poi te lo versi in testa. Vuoi anche la privacy? Prendi un ombrellone da spiaggia, togligli la copertura, prendi un lenzuolo e con delle mollette attaccalo all’estremità delle stecche fino a completare la circonferenza dell’ombrellone. Hai ottenuto una semplice ma efficace cabina doccia. Ricordati di portar dentro l’annaffiatoio prima di spogliarti.
Se hai a disposizione una canna dell’acqua puoi creare un ibrido: annaffiatoio a carica continua. La natura può darti una mano anche per quel che riguarda il supporto: un ramo di un albero può tornare utile come supporto sia per la canna dell’acqua che per l’annaffiatoio.
Se invece proprio non hai voglia di ingegnarti ma vuoi comunque lavarti il festival di sicuro offrirà uno o più campi doccia, ciascuno con un decente numero di cabine. Anche qui, fai attenzione all’orario che hai scelto per lavarti. Lavarsi non è come fare la cacca, che quando scappa, scappa; puoi decidere se e quando lavarti. Butta un occhio alle docce per stabilire quanto dovrai attendere, poi decidi tu. Più che la coda ai bagni, la coda alle docce può essere un ottimo momento per stringere amicizia.
Hai soldi da buttare e vuoi provare qualcosa di insolito? Spogliati, raccogli i capelli a crocchio ed entra nel tunnel dell’autolavaggio. Fatti massaggiare dalle spazzole rotanti, spruzzare dai getti d’acqua ed infine lasciati asciugare dai più grossi e potenti asciugacapelli che un uomo abbia mai provato. Quando uscirai dovrai urlare a squarciagola, in modo che tutti si girino a guardarti. In un ambiente normale chiamerebbero il reparto psichiatria dell’ospedale, ma qui sei ad un festival Metal, e tutti ti acclameranno come un eroe. Anche il gestore dell’autolavaggio, perché dopo di te si formerà una coda di metallari che lo pagheranno pur di provare anche loro l’ebbrezza di venire trattati come macchine.

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