Io speriamo che divento Metallaro: Capitolo Zero
Inauguriamo con un bel numero zero un nuovo appuntamento settimanale sulle pagine di TrueMetal.it. Una rubrica direttamente dalla penna di Bruno “SR&P” Poli che ci terra’ compagnia per 10 puntate: una sorta di warm up in vista dei festival estivi che tutti i Metallari (giovani e non) tanto anelano. Dedicato a tutti coloro che si apprestano ad andare al loro primo super festival nei prossimi mesi e che non sanno come muoversi per organizzarsi al meglio e anche a tutti quelli che sono ormai rodati, ma che ogni volta che aprono lo zaino per cominciare a montare la tenda, si accorgono di essersi dimenticati lo spazzolino da denti a casa… Buona lettura!
Capitolo Zero: Che cosa hai fra le mani.
A cura di Bruno “SR&P” Poli.
Questa guida orientativa per giovani dilettanti metallari allo sbaraglio è una semplice raccolta di esperienze, opinioni e consigli fatta da uno che ha vissuto Metal.
Spero che seguendo questi miei consigli tu possa arrivare alla mia età avendo vissuto Metal almeno quanto me. Ho deciso di trasfonderti la mia esperienza perché mi sono esasperato a furia di vedere gente inesperta che in vacanza commette errori che spesso si rivelano pericolosi per essi stessi e per gli altri, o che più semplicemente ti vanno a rovinare quel tanto agognato concerto che stavi aspettando da otto mesi.
Io sono sempre stato per la parità dei sessi, quindi ciò che scrivo varrà in linea generale sia per i maschi che per le femmine. Al massimo specifico o cerca di arrivarci da solo. Se parlo di assorbenti e mestruazioni difficilmente il paragrafo sarà indirizzato ad un maschio.
Siamo nel 21° secolo, quindi certi miti vanno sfatati se volete iniziare a divertirvi sul serio e non per stereotipi.
In vacanza non devono esistere le “quote rosa”. Non si deve portare con sé una donna solo perché è donna ed in quanto femmina gode di un qualche strano diritto acquisito. La si porta perché è simpatica, allegra, sa stare in gruppo, sa rendersi utile. Il fatto di appartenere al “sesso debole” non deve dare nessun vantaggio né nessuno svantaggio. Se c’è da lavorare si lavora, se c’è da divertirsi ci si diverte.
Le femmine metallare non sono come le femmine normali, dei graziosi soprammobili da mettere in bella mostra su di un’auto sportiva. Non ci tengono ad esserlo e vanno trattate di conseguenza. Una femmina metallara, è sufficientemente abile da montare una tenda ed accendere un barbecue senza bisogno di aiuto e senza fare scenate isteriche piangendo perché gli si è spezzata un’unghia. Abbastanza intelligenti da capire quali sono le cose da portare in viaggio, abbastanza forti ed orgogliose da caricarsi in spalla il loro zaino senza andare a piagnucolare da qualcun altro chiedendo di portarglielo. Non sono fatte di cristallo e per questo le adoro. Bevono birra urlano e pogano anche loro, non sono per nulla diverse da noi maschi. Trattarle come femminucce vuol dire sminuirle, cosa che a loro non piace. Meglio non farle arrabbiare, anche loro indossano gli anfibi e calciano con la stessa forza di un fuoriclasse.
Il primo consiglio per passare gioiosamente una vacanza e più in generale tutta la tua esistenza è di fare qualcosa perché ti piace. Non devi andare in un posto solo perché fa trendy andarci, non devi per forza ascoltare una band che non ti piace solo perché fa Metallaro ascoltarla. Tu sei Tu e non devi essere nessun altro. Se ti convinci di essere Tu il protagonista della Tua esistenza, hai compiuto il primo passo per imparare a divertirti.
Un termine di cui si abusa e che mi fa arrabbiare è che tutti, ma proprio tutti vengano chiamati “ragazzi”. Uno è “ragazzo” fino al massimo a diciotto anni, poi diventa un giovane uomo o una giovane donna. Il termine “ragazzo”, anche se non ne conosco la derivazione etimologica, viene usato per identificare un essere immaturo. Non per nulla quando il protagonista di una qualsiasi fesseria è un irresponsabile lo si identifica come “un ragazzo di 37 anni” e quella che ha combinato è “una ragazzata”. Ma che si gettino tutti nel cesso e tirino lo sciacquone! Mettitelo in testa, sei un uomo / una donna, un essere dotato di pensiero proprio, non un bambino.
Per quel che riguarda l’età a cui fare qualsiasi tipo di esperienza, non si deve guardare il calendario, ma sentirselo dentro se si è pronti. In più bisogna avere un minimo di coraggio e buttarsi. La vita è troppo breve per non rischiare. Un domani, fra 5, 10 o 15 anni potreste pentirvi amaramente di non aver preso quel treno. Mi fanno un misto di pena e schifo quelli che in maniera del tutto anacronistica cercano di recuperare il tempo perduto facendo a 40 anni le bestialità che avrebbero dovuto fare a 15. In giro a fare le penne con lo scooter smarmittato ci vai a 15 / 16 anni, non a 35!
Cito il testo di una canzone: “Il tempo passa per tutti lo sai, nessuno indietro non riporterà neppure noi”. Triste ma vero. Cosa vuol dire che sei arrivato a 90 anni perché non hai mai bevuto, fumato, mangiato cibo spazzatura o fatto sesso con partner occasionali? Chiediti cos’hai campato a fare. Cosa racconterai dalla sedia a rotelle con la flebo ai tuoi nipotini, se mai ne avrai? Sei cresciuto tra casa, chiesa ed oratorio, sei sempre stato un bravo bambino, mai una marachella, hai studiato, eri il primo della classe, sei andato a lavorare in banca, ti sei sposato la compagna di banco delle elementari, hai fatto sesso sempre e solo con lei, rigorosamente alla missionaria, hai avuto tre figli, loro sono cresciuti, tu sei invecchiato ed ora sei lì a raccontare le favole. Ti rendi conto che sarei riuscito a riassumere la storia della tua misera vita in cinque righe di testo? Svegliati prima che questo incubo si trasformi in realtà!
Tieni a mente che la “maggiore età” è comunque una definizione aleatoria. Cosa vuol dire che a 17 anni 11 mesi e 30 giorni sei un bamboccio che non è responsabile delle proprie azioni e non si rende conto di quello che gli sta intorno, mentre il giorno seguente diventi un adulto?
Secondo me a partire dagli 11 anni circa cominci a renderti conto di come gira il mondo. I bambini non sono degli stupidi, sono solo privi di esperienza. Ci vuol poco a diventare sgamati.
Non mi si venga a dire che a 12 anni non capisci se una cosa è bene o è male. Semplicemente o non lo sai o ancor più semplicemente non ti interessa.
Se non passi la tua esistenza come un ebete davanti al computer, ed in questo caso sono da condannare i tuoi genitori che te lo lasciano fare, a 15 anni hai già una visione sufficientemente chiara della vita da poter affrontare una vacanza senza mamma e papà che ti facciano da balia. Faccio due conti spannometrici… A 13 anni hai fumato la tua prima sigaretta e se ti va bene hai anche già dato il tuo primo bacio; a 14 ti sei preso la prima cotta / delusione amorosa; sempre 14 anni, per i maschi, la prima scazzottata; a 15 anni tutti in giro con lo scooter, rigorosamente in 3 e senza il casco, da cui consegue la prima multa e la consapevolezza che alle tue azioni corrispondono delle conseguenze, tipo 3 mesi senza motorino e paghetta dimezzata… Sì, a 16 anni sei pronto per spiccare il volo!
Poiché manca l’esperienza, il primo festival va fatto o con un gruppo di coetanei tutti alla loro prima vacanza oppure con qualcuno che ad un festival c’è già stato e che quindi si è già fatto un’idea. Evita però di essergli di peso, non hai l’esperienza ma mica sei uno sprovveduto. L’arte di arrangiarsi deve a mio insindacabile avviso far parte del bagaglio culturale di base di un Metallaro degno di questo nome.
Il primo punto quindi per sopravvivere a questa fantastica vacanza, prima ancora di scegliere dove andare, è scegliere con chi andarci. Un posto orribile può diventare un paradiso se la compagnia è buona, e viceversa. Come ho già detto poc’anzi, cerca di essere propositivo e d’aiuto e non solo un peso per gli amici con i quali hai deciso di condividere questi giorni di libertà. Se gli altri ti giudicheranno un incapace, al prossimo giro non verrai invitato e te ne starai a casa a giocare col cane. Parlo per esperienza personale: un paio di amici che credevo in gamba alla prova del campeggio selvaggio hanno ceduto, invocando la mamma. Per fortuna eravamo a poche ore di macchina da casa e ce li abbiamo riportati subito subito, prima che ci potessero rovinare il resto della vacanza con i loro piagnistei. Se sei abituato alla vita agiata, senza responsabilità né problemi, prima di partecipare ad un festival con esiti disastrosi, ti consiglio di dividere l’ esperienza in due: prima un concerto, dove già capisci se il genere di divertimento può piacerti o meno, poi un po’ di campeggio in tenda, così ti accerti di poter sopravvivere alla mancanza di condizionatore, frigorifero, televisore, forno a microonde, papà e mamma. In questo sono molto utili i gruppi scout e gli oratori estivi, peccato che siano legati strettamente ad ambienti cristiano cattolici, che quindi escludono tutti coloro che non appartengono alla loro cerchia. Viva i metallari musulmani!
Una volta scelti gli amici bisogna mettersi a scegliere il festival. Basta andare su internet, la scelta è molto ampia. Se volete assistere all’esibizione di una band in particolare andate sul sito della band e cercate le date del loro tour. Poi andate a visitare il sito della location dove la band si esibirà.
I Metallari, al contrario dei truzzi, sono gente sempre molto impegnata. Non ho mai visto né sentito parlare di Metallari che a 33 anni fanno ancora gli “studenti” universitari, parcheggiati in un limbo di totale inutilità, coccolati da mamma e papà che ancora sognano di vederli dottori ma che non hanno capito ancora chi hanno messo al mondo, oppure di Metallari che hanno finito la scuola dell’obbligo ed ora sono anni che vivono come parassiti della società sulle spalle di genitori forse ancora più incoscienti dei precedenti. Di truzzame così invece il mondo ne è purtroppo impestato, movida docet.
Valutate quindi attentamente il periodo scelto per andare via: non ti si deve sovrapporre alle sessioni di esame se vai all’università; devi chiedere le ferie almeno 3 giorni prima per prepararti e 3 giorni dopo per ripigliarti se vai al lavoro; se invece sei alle superiori puoi fare quel cazzo che ti pare e piace. Nel caso in cui tu sia uno studente universitario non ci pensare neanche minimamente a portarti dietro i libri. Non sarai mai nello stato fisico e mentale per concentrarti nello studio. La vacanza è vacanza e dal latino vacare e dall’italiano svaccarsi vuol dire che non devi affatto pensare a nient’altro che non sia distrarti e divertirti.
Ora dovrai perdere un altro po’ di tempo in rete. Cerca con i tuoi amici forum di discussione, blog e siti che recensiscano l’evento cui avete deciso di assistere. So che può essere noioso ma puoi carpire informazioni vitali per la buona riuscita della vostra vacanza. Fai attenzione a tutti i semafori rossi che incontri: se otto su dieci descrivono un certo problema molto probabilmente anche voi dovrete affrontarlo. Se trovate scritto che in quel posto di notte si battono i denti dal freddo e voi ignorate questo campanello d’allarme e vi riempite lo zaino solo con le vostre t-shirt preferite, vuol dire che non avete capito proprio nulla. Il raffreddore che vi prenderete vi servirà da lezione.
T’ho fregato! Questo “Capitolo Zero” era in realtà l’introduzione del manuale, solo che se l’avessi chiamata così di sicuro non l’avresti letta. Ora, sappi che il tono di tutto il resto dell’opera sarà questo, quindi se non ti aggrada non proseguire nella lettura.
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