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Iron Maiden: Blaze Bayley, “La morte di Paul Di’Anno mi ha devastato”

Di Davide Sciaky - 10 Giugno 2025 - 18:52
Iron Maiden: Blaze Bayley, “La morte di Paul Di’Anno mi ha devastato”

In una recente intervista con The Metal Voice, l’ex cantante degli Iron Maiden Blaze Bayley ha parlato della morte del suo predecessore, Paul Di’Anno, che è scomparso lo scorso ottobre a 66 anni.
Bayley si è detto devastato dalla morte del collega:

L’ultima volta che l’ho visto non era in buona salute ed era costretto su una sedia a rotelle già da un po’. Ma abbiamo fatto tante cose insieme. Abbiamo visitato tanti posti insieme. Prima di tutti i problemi con l’Ucraina, abbiamo fatto un tour in Russia. Abbiamo suonato insieme allo Sweden Rock Festival. Siamo stati insieme in Australia e in Nuova Zelanda. E abbiamo fatto tante cose insieme.
Non direi che non me lo aspettassi, ma sono rimasto assolutamente devastato quando ho saputo che Paul se n’era andato. Non pensavo che se ne sarebbe andato in quel momento. Non mi sembrava giusto. Ovviamente era troppo presto. Non avrebbe dovuto andarsene affatto ed è stato molto difficile. Quando pensa a tutto quello che abbiamo fatto insieme… E la sua voce, cavolo. C’erano alcune serate durante il tour in cui eravamo insieme – avevamo delle ottime band che i promoter aveva messo insieme per noi – e chiudevi gli occhi e lo ascoltavi cantare quelle prime canzoni dei Maiden , e pensavi: “Suona persino meglio di quando le ha registrate su disco”. Era incredibile. Se eri fortunato, c’erano un paio di volte in cui si era riposato bene e aveva dormito bene e non era troppo stressato e suonava semplicemente incredibile. Ed è una leggenda. Quella è la voce che ha dato inizio a tutto, quel primo disco. E’ qualcosa che nessuno gli potrà mai togliere. Quei primi due album sono i dischi di Di’Anno. Quella era una band che non si curava delle regole, che faceva le cose a modo suo, che creava la musica che riteneva essere la migliore possibile. E non si preoccupavano troppo di quello che diceva la gente, “Oh, il ritornello dovrebbe essere qui” o “L’assolo di chitarra dovrebbe…”. Non gliene importava nulla, assolutamente nulla. Non c’è traccia di click, non c’è niente. Tutto quello che hanno fatto in studio è basato sull’atmosfera e sul timing, e si sente quello che fa Paul. Si ha la sensazione che lui sia lì, incazzato ed espressivo. E questo si sente nella sua voce. Si sente… È la sua energia. E la sua energia era lì. Anche i suoi album da solista sono fantastici. Ha fatto degli album fantastici. Quindi è tragico che se ne sia andato.

Quindi quello che ho fatto nella scaletta dei miei concerti da solista è un piccolo tributo, ed è divertente per me. Suono “Wrathchild” nella mia scaletta. Ed è per Paul, mi fa pensare a Paul. È anche una scusa per suonare una canzone che mi piace e nel contempo ricordare Paul. Solo per quattro minuti, pensiamo a Paul. E quella canzone prende vita. È una canzone fantastica. Rompe le regole, per come è arrangiata e tutto il resto. Quindi tutto questo si adatta perfettamente alla mia mentalità.

Bayley ha poi espresso il rammarico per non aver mai avuto l’occasione di suonare insieme a Bruce DickinsonPaul Di’Anno:

Ho sempre sperato che Paul, Bruce ed io potessimo esibirci insieme sul palco. Un concerto. Sarebbe stato fantastico per i fan. E quel sogno è svanito con Paul, il che è un vero peccato. Perché pensavo fosse improbabile, ma non impossibile. Ora è impossibile, il che è triste.