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Judas Priest: K.K. Downing, “Eravamo d’accordo di ritirarci tutti dopo Epitaph, ma dissero alla stampa che ero solo io a farlo”

Di Orso Comellini - 31 Agosto 2021 - 11:45
Judas Priest: K.K. Downing, “Eravamo d’accordo di ritirarci tutti dopo Epitaph, ma dissero alla stampa che ero solo io a farlo”

In una nuova intervista su Let’s Rock, K.K. Downing è tornato a parlare dei Judas Priest e della sua uscita dalla band. Queste le sue parole:

Quando ho mollato e la mia voce non è stata ascoltata e mi sentivo veramente frustrato, nel 2010, eravamo tutti d’accordo di mettere fine alla band. Ci stavamo per imbarcare nel tour di “Epitaph”, che sarebbe dovuto essere il tour finale di addio. Stavamo mettendo fine alla band. Ho semplicemente deciso che non volevo andare avanti per fare il tour finale. Pensavo che non me lo sarei goduto, cosa che invece io volevo, perché nella band le cose non andavano bene. Tutto era andato a rotoli, una brutta situazione; non era giusto. Tutto quello che volevo era che mi ascoltassero, allora avrei potuto godermi il tour d’addio. Ma non è successo e così sono saltato giù dalla nave. Era la fine. Ma non mi dissero che sarebbero andati avanti per altri 10 anni… Eravamo tutti d’accordo che avremmo smesso. Avevamo tutti i comunicati stampa, tutto, per la fine della band. Dovevamo tutti ritirarci, non importa quanto lungo fosse il tour. Un rimpiazzo avrebbe suonato al posto mio per il tour e stop, poi ci saremmo tutti ritirati. Ma i ragazzi comunicarono al mondo che io avrei smesso di suonare con il gruppo. Tutti avrebbero dovuto smettere. Ho qui con me i file dell’annuncio. Ma loro non dissero al mondo che qualche mese dopo avevo cambiato idea. Ian Hill ed io parlavamo delle cose da fare nel tour, mi aveva persino dato la setlist. Non dissero nemmeno questo. Mandarono lo stesso il comunicato stampa, ignorando la mia decisione di prendere parte al tour. Ero io quello fedelissimo – sempre fedele – ai Judas Priest. Quando nel 2010 Rob Halford fece il tour con la sua band suonando i pezzi dei JP, pubblicò anche due album da solista. Tutto ciò stava diventando più di quanto potessi sopportare ed è quello che è successo. Ad ogni modo, è passata molta acqua sotto i ponti da allora. C’è ancora una grande storia da raccontare. Spero che i fan possano trovare nei loro cuori la forza di credere che le circostanze non sono andate come ci si sarebbe aspettato che andassero. La storia è stata cambiata e lo è da quando potevo riprendere il mio ruolo nella band, ma mi è stato negato. Dai media, dai fan, dalla storia.