Kiss: Stanley, ‘La democrazia in studio è sopravvalutata’
In una recente intervista a RollingStone.com, Paul Stanley (KISS) ha dichiarato: “La democrazia in studio è sopravvalutata. Ottieni solo di compromettere la parte di ognuno, e nessuno ottiene quello che vuole, nessuno vince, nemmeno i fan. Ho pensato fosse importante produrre il disco. Se non l’avessi fatto, non avremmo avuto un album. Qualcuno doveva mettere dei parametri e dei limiti alle aspettative. Doveva fare in modo che tutti fossero coinvolti e che qualcosa rimanesse fuori. Non ho cambiato nulla. Ci siamo divertiti. Tutte le carte erano sul tavolo e sapevamo a che gioco si giocava. Siamo stati più produttivi. Non mai pensato che essere produttore voleva dire essere un dittatore. Vuol dire essere il direttore e l’allenatore. Bisogna mantenere la concentrazione di tutti sull’obiettivo e dire l’ultima parola. Si può essere tutti nella stessa auto, ma qualcuno deve pur guidare.
È importante che i Kiss siano lo scopo primario di tutti. Un modo è dire no agli scrittori esterni. Abbiamo registrato tutto guardandoci all’interno di una stanza. Non ci sono sostituti per collaborare in una band. CI piacciamo tutti e ci piace la reciproca compagnia e rispettiamo quello che sono capaci di fare gli altri“: