Live Report: Airbourne + Black Spiders + Corroded a Milano

Di Giacomo Cerutti - 2 Dicembre 2013 - 22:47
Live Report: Airbourne + Black Spiders + Corroded a Milano

Airbourne + Black Spiders + Corroded

Alcatraz Milano @ 14 novembre 2013

 

Stasera all’Alcatraz, si prospetta una serata all’insegna dell’hard rock più sfrenato, il palco B verrà nuovamente calcato dai mitici Airbourne, che promuovono il loro terzo lavoro “Blach Dog Barking”. All’apertura cancelli è già presente un nutrito numero di fan, dai rocchettari vecchio stampo ai più giovani, con il comune denominatore della passione per la musica rock e tanta voglia di divertirsi. Sullo stage è già visibile il telone del CD omonimo, e la bocca spalancata del cane nero è un presagio di cosa accadrà.

Live report a cura di Giacomo Cerutti

Foto a cura di Michele Aldeghi

Ad aprire la serata spetta ai finlandesi Corroded, nati nel 2004 con all’attivo tre album di cui l’ultimo “State of disgrace” uscito l’anno scorso. Accolti calorosamente, partono con “Let Them Hate As Long As They Fear”, esordendo con un repertorio rock-grunge miscelato con una dose di groove. Il tempo a disposizione è poco ma con soli sei pezzi riescono a dare la spinta iniziale alla serata, a cui il pubblico risponde positivamente, acclamando la band che con “6 Ft Of Anger” lascia lo stage.

Setlist:

Let Them Hate as Long as They Fear
More than you can chew
Age of rage
Time And Again
I am the god
6 Ft Of Anger

Vedi il Photo Report completo dei Corroded!
 

La serata prosegue con i Black Spiders, band stoner-rock nata nel Regno Unito nel 2008 che con soli due album vanta una notevole attività live, tra cui la partecipazione ad importanti festival come l’High Voltage Festival, il Sonisphere, il  Rock Am Ring, oltre ad aver supportato Thin Lizzy, Monster Magnet, Guns’n’Roses ed altri.
Introdotti dalla colonna sonora di “Qualche dollaro in più”, salutano iniziando con “KISS Tried to Kill Me” seguita da “Stay Down” dando subito prova di che pasta son fatti.
Si nota subito la presenza di tre chitarristi: Pete “The Spider” Spiby, Ozzy “The Owl” Lister e Mark “The Shark” Thomas. Dalle loro corde dilaga un susseguirsi di riff ed assolo estremamente coinvolgenti anche nei pezzi meno tirati, mentre Adam “The Fox” Irwin completa il sound facendo vibrare il basso a dovere. Pete si dimostra anche un ottimo vocalist ed un buon frontman: non perde occasione per incitare il pubblico, già impegnato a pogare e scapocciare. Complessivamente il gruppo ha una forte presenza scenica, ma senza dubbio il più scatenato è il batterista Si “The Tiger” Atkinson, un pazzo furioso che si avventa su piatti e pelli con occhi sgranati e mille smorfie.
Stasera presentano l’appena sfornato “This Savage Land” da cui traggono anche la frenetica “Stick It to the Man”: l’entusiasmo del pubblico va aumentando, ad ogni fine canzone è ripagata con applausi mentre i nostri brindano con boccali di birra. Con “What Good’s a Rock Without a Roll?” i ragni neri concludono una performance di alto livello e forte impatto che ha decisamente riscaldato l’audience.

Setlist:

KISS Tried to Kill Me
Stay Down
Stick It to the Man
Trouble
Balls
Just Like a Woman
Teenage Knife Gang
What Good’s a Rock Without a Roll?
 

 

Vedi il Photo Report completo dei Black Spiders!

Ora che il pubblico è ben rodato, è pronto ad accogliere il tanto atteso headliner.
Nel vedere i tecnici scoprire i muri di marshall, dalla platea si alzano gli immancabili cori “AIRBOURNE, AIRBOURNE,…” ed il ritornello di “Ready to Rock”.
Appena le luci si spengono la band entra in scena, ed è proprio sulle note di questa canzone che danno il calcio d’inizio. Corna al cielo, la platea si infiamma e il pogo parte immediato. I quattro australiani sono una vera garanzia in sede live, un concentrato di potenza ed energia, che Joel O’Keeffe e soci scaraventano sulla folla con tonnellate di decibel.
Joel O’Keeffe e David Roads sparano riff ed assolo senza sosta, solidificati dalle dure note di Justin Street al basso, mentre il fratello Ryan O’Keeffe picchia sulle pelli come un forsennato. Da “Black Dog Barking” eseguono solo 4 pezzi tra cui “Girls In black” dove Joel – come di consueto – salta in spalla ad un membro della crew che lo trasporta in giro fino al banco bar e nella zona divanetti. Per il resto ogni canzone è un trionfo, la band sprizza energia da tutti i pori mostrandosi coesa e dinamica: giusto un piccolo break con “Cheap Wine & Cheaper Women” dove il quartetto concede una lunga sorsata di vino.
I fan sono in delirio e il pogo aumenta esponenzialmente con la doppietta “Black Jack” e “Stand Up for Rock ‘N’ Roll”, per poi riprendere fiato nella pausa che precede l’encore.

Dopo pochi minuti dalla platea si alzano già cori di incitamento, la sete di rock non ha mai fine, finché il batterista torna on stage portando una sorta di pedivella manuale: girando si innesca il suono di una sirena, il preludio di qualcosa…
La band rientra velocemente più carica di prima, eseguendo una micidiale tripletta:  “Live It Up”, seguita da “Raise the Flag”… la folla è incontenibile e si riversa sulle prime file, ma non è finita, come ultima cannonata arriva “Running Wilde”, prolungata di parecchio perché Joel – come tradizione – si piazza ai lati e al centro palco picchiandosi delle lattine di birra in testa fino a farle esplodere, il tutto condito con solos arricchiti cdon l’accenno alla mitica “Paranoid”.
Non ancora soddisfatto alza il volume cassa per cassa: nessuna pietà per i timpani, prima di riattaccare col ritornello, cantato dai fan a squarciagola.

Gli Airbourne hanno letteralmente messo a ferro e fuoco l’Alcatraz, un’esibizione ad alto tasso di energia e passione per l’hard rock che in pochi sanno trasmettere con tanta grinta, sudore e doccia di birra. I quattro australiani lasciano lo stage ricoperti da copiose urla ed applausi dal pubblico stravolto e soddisfatto.

Vedi il Photo report completo degli Airbourne!

Setlist:

Ready to Rock
Too Much, Too Young, Too Fast
Girls In Black
Back in the Game
Diamond in the Rough
Black Dog Barking
Cheap Wine & Cheaper Women
No Way But the Hard Way
Black Jack
Stand Up for Rock ‘N’ Roll

Encore:

Live It Up
Raise the Flag
Runnin’ Wild