Hard Rock

Live Report: Alter Bridge+Halestorm+Mammoth WVH @Forum, Assago (MI) – 25/11/2022

Di Vittorio Cafiero - 3 Dicembre 2022 - 18:59
Live Report: Alter Bridge+Halestorm+Mammoth WVH @Forum, Assago (MI) – 25/11/2022

Qui il photoreport del concerto a cura di Michele Aldeghi.

Erano i primi di dicembre del 2019, stessa location di stasera, quando gli Alter Bridge inconsapevolmente salutavano il pubblico italiano per una pausa lunga tre anni, proprio loro, così di frequente dalle nostre parti. Da allora molte cose sono cambiate, tranne una: l’affetto che la loro fanbase locale, quanto mai eterogenea, gli ha sempre tributato, album dopo album, tour dopo tour. Ed è proprio qui al Forum che si celebra il loro ritorno dal vivo in terra italica, con un album questa volta davvero convincente e con il supporto di due validi quanto diversi special guest. Purtroppo gli orari e gli impegni ci impediscono di assistere con la dovuta attenzione alla proposta dei Mammoth WVH, ma ci saranno altre occasioni per osservare dal vivo il nuovo progetto di Wolfgang Van Halen, anche considerata la notizia recente delle loro prossime date di supporto ai Metallica in giro per il  mondo.

HALESTORM

La band di Lzzy Hale e del fratello batterista Arejay sale sul palco del Forum quando ancora il pubblico milanese sta confluendo all’interno del palazzetto, ma lo fa con il botto: sono in forma, carichi e di certo non sono la giovane band all’esordio come a volte capita tra gli “special guest”. Subito non si può fare a meno di notare quanto la voce di Lzzy (vero punto forte della band) sia calda, avvolgente, versatile: adatta agli assalti frontali in puro hard rock americano moderno (“Love Bites, So Do I”), così come perfettamente calata in una ballad struggente (“Familiar Taste Of Poison”). I suoni, almeno dalla tribuna stampa, sono decisamente buoni e il pubblico segue la performance con la giusta partecipazione. L’assolo di batteria di Arejay Hale, un po’ estemporaneo a dir la verità, spezza il ritmo dei pezzi, ma funge da introduzione alla parte finale dello show. Forti della loro carica e del loro talento, danno l’idea di una band che forse fino ad ora, specialmente dalle nostre parti, ha raccolto un po’ meno di quanto realmente meritato. E’ un urlo potente ad aprire “I Miss The Misery”, certamente il cavallo di battaglia della band della Pennsylvania, che saluta il pubblico non prima di aver dato ancora una volta sfoggio di grandi capacità, sia a livello strumentistico che vocale. Davvero convincenti.

Halestorm setlist:
The Steeple
Love Bites (So Do I)
Mine
Familiar Taste of Poison
Amen
Drum Solo
Back From the Dead
Wicked Ways
I Miss the Misery

ALTER BRIDGE

Quando i quattro di Orlando salgono sul palco, la percezione è quella di un piacevole ritorno in famiglia, sia per chi sta per iniziare a suonare, che per chi é tra il pubblico. Proprio così, l’atmosfera in un Forum non ancora completamente stipato è quella di grande confidenza e vicinanza. Sicuramente l’atteggiamento degli Alter Bridge è di grande aiuto in tal senso: sorridenti, rilassati, alla mano. Questa è la prima sensazione che si percepisce quando si osserva la band all’opera…locali più piccoli negli Stati Uniti, grandi platee in Europa. Il risultato non cambia, si ha l’impressione di vedere quattro amici che ancora si divertono a suonare rock, nonostante le decine di milioni di dischi venduti in carriera, considerando anche i tempi dei Creed. E’ “Silver Tongue” ad aprire le danze, confermando quanto i pezzi del nuovo album siano validi ed è difficile non apprezzare quell’andirivieni costante tra hard rock e modern metal che dal vivo trova la sua massima espressività. Discorso qualitativo simile lo si può fare anche per “Sin After Sin”, così pesante, oscura, che dal vivo avvicina clamorosamente gli Alter Bridge ai Metallica di “Sad But True”. I quattro suonano compatti, certo forse per il sorridente Myles Kennedy gli anni migliori sono ormai alle spalle, ma va bene lo stesso. Mark Tremonti ha ormai perso quell’aria un po’ insicura degli inizi, forse la maturità anagrafica e artistica gli hanno conferito maggiore fiducia in se stesso, lo si percepisce da come si muove e come affronta una “Waters Rising” che ci ricorda due verità inesorabili: quanto sia diventato anche un ottimo cantante e quanto “Fortress” sia probabilmentel’album più completo dei Nostri. Menzione la merita anche Brian Marshall che, complice il bilanciamento dei suoni della serata, diventa imprescindibile con il suo basso pulsante e consistente. Nota a margine: resa audio non ottimale nel parterre, paradossalmente meglio da lontano durante gli Halestorm. I giochi di luce sono splendidi tra le altre cose, mentre il sorridente e compassato frontman introduce un pezzo che mancava dalla setlist da una vita, quella “Shed My Skin” tratta dal meraviglioso album d’esordio. Dal penultimo e solo sufficiente “Walk The Sky” viente proposta unicamente “Wouldn’t You Rather”, mentre è impossibile non riproporre per l’ennesima volta “In Loving Memory” e che innalza il livello delle emozioni di tanto. Eppure non è il picco, perché questa volta è un fuori programma a far spuntare qualche lacrima. Come è risaputo, la figlia terzogenita di Mark Tremonti è nata affetta dalla sindrome di Down (si cerchino in tal senso informazioni sul suo progetto solista benefico “Mark Tremonti Sings Frank Sinatra”) e alla vista di una ragazzina dal destino comune tra le prime fila, il chitarrista di origine italiana non esista ad invitarla sul palco e a regalarle la sua fiammante PRS Signature. Scena veramente bellissima e da ricordare a lungo (qui il video dell’episodio).

Basta quindi un’ora e mezza agli Alter Bridge, i giochi sono fatti, già il loro legame con l’Italia era molto forte (testuali parole della band), ma una serata simile non può fare altro che consolidare il rapporto. Ci si avvia verso i titoli di coda, un piccolo break per soccorrere un fan colpito da malore nel pit prima della classicissima “Blackbird” ed è presto il momento dell’encore affidato questa volta a “Rise Today” e alla lunga “Cry Of Achilles” che innalza il livello tecnico della serata.

Bentornati Alter Bridge, “see you next time!”: questa volta siamo noi a dirvelo!

Alter Bridge setlist:
Silver Tongue
Addicted to Pain
Ghost of Days Gone By
Sin After Sin
Before Tomorrow Comes
Shed My Skin
Wouldn’t You Rather
Isolation
Waters Rising
Pawns & Kings
In Loving Memory
Metalingus
Blackbird
Rise Today
Cry of Achilles
Open Your Eyes

Vittorio Cafiero