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Live Report: Bloodshed Rituals (Inquisition, Rotting Christ…)@ Circolo Colony – Brescia 29/10/16

Di Elena Pisu - 10 Novembre 2016 - 13:48
Live Report: Bloodshed Rituals (Inquisition, Rotting Christ…)@ Circolo Colony – Brescia 29/10/16

Report : Rituals Tour  (Inquisition, Rotting Christ, Mystifier e Schammasch) – Circolo Colony 

 

Report e Photoreport a cura di Elena “DraconianHell” Pisu

 

Il Rituale ci attende… una delle serate più attese dell’ autunno extreme metal va in scena al Circolo Colony di Brescia, con i suoi weekend di fuoco grazie ad una programmazione sempre di ottima caratura. La serata si prospetta carica di energia e ricca di aspettative. Sul palco troviamo quattro band gli svizzeri Schammasch, i brasiliani Mystifier e due capisaldi della scena extreme gli ellenici Rotting Christ e i colombiani Inquisition

Primi a salire sul palco sono gli Schammasch e la curiosità di sentirli dal vivo è davvero tanta, dato che nella nostra redazione hanno un gran seguito. La band svizzera ha cominciato a far parlare di sè nel 2010 con la pubblicazione del loro primo full lenght “Sic Lvceat Lvx”, sopratutto per la particolarità delle sue stampe e la ricercatezza dei suoi testi. 

La loro esibizione è prettamente incentrata,ovviamente, su quel capolavoro che è l’ultima loro uscita discografica,“Triangle”, album osannato dalla critica di tutto il mondo  come una delle migliori uscite discografiche dell’anno. Vederli dal vivo è una vera e propria esperienza sensoriale che abbina alla loro musica la gestualità del frontman C.S.R. Il pubblico ne rimane subito rapito. Con brani come ‘The World Destroyed by Water’, la grandiosa ‘Consensus’ carica di agonia mistica, la superlativa ‘Metanoia’ che dal vivo, lasciatemelo, dire è mille volte meglio che da cd e con l’ipnotica ‘Diluculum’ toccano l’ apice della serata. La band ha anche scelto di inserire in scaletta due brani dai loro precedenti lavori ‘Goden Light’ da “Contraddiction” e ‘Black But Shining’ dal primo full della band “Sic Lvceat Lux”. Uno show, il loro, davvero di gran classe e di grande caratura artistica che sembra risucchiare tutti dentro un mistico buco nero dal quale difficilmente puoi uscirne incolume. Gli Schammasch sono una band che sicuramente consiglio di approfondire.

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Mente il Colony si riempie sempre di più salgono sul palco i Mystifier, dal Brasile. Band completamente nuova per me e di cui ho sentito pareri discordanti tra loro. Il trio suona bene ma rimane estremamente freddo e distaccato nella sua esibizione e molto sterile nell’approccio con il pubblico, a parte le mimiche del cantante bassista Sorcerer Do’Urden che “ravvivavano” la situazione. Musicalmente nulla di nuovo un old black/death a tratti ripetitivo, che ha un effetto quasi soporifero sul pubblico presente,  che rimane saldamente ancorato alla prima fila aspettando le due bands principali della serata. Forse tutta questa attesa è andata un pò a invalidare l’ esibizione dei Mystifier che spero di poter rivedere magari in un contesto loro personale più attivo e poter cambiare opinione sulla loro performance live che in questa serata è risultata alquanto deludente.

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Cambiamo decisamente approccio quando, dopo il cambio palco , le luci si abbassano e sulle note della famosa opener ‘Orders from the Dead’ con Diamanda Galas, i Rotting Christ entrano in scena e vengono sommersi da grida e applausi dei tantissimi fans che ormai affollano il Colony. Inutile nasconderlo, i Rotting Christ sono una band che nel corso degli anni si è elevata sempre più in alto e i suoi estimatori sono sempre più in aumento. Le loro esibizioni sono sempre, da tutti gli avventori, ricordate come “colossali” e anche qui al Circolo Colony di Brescia scatenano tutto l’ “Ade” che si portano dentro. Difficile dire quali siano i momenti più esaltati della loro esibizione dato che il pubblico dall’inizio alla fine era un tutt’ uno con la band e con la voce di Sakis. Con pezzi come ‘Ze Nigmar’, ‘Grandis Spiritus Diavolos’, ‘Kata ton Demona Eautou’, ‘Apage Satana’, ‘In Yumen-Xibalba’ fanno letteralmente splodere il Colony, per non parlare dei pezzi miliari della loro discografia come ‘The Sign of Evil Existence’,  ‘Societas Satanas’ per chiudere in bellezza con l’ immancababile ‘Non Serviam’. I Rotting Christ hanno il potere di catturarti e trasportare la tua essenza in posti remoti tra le nenie e litanie che compongono la loro musica. Che sia un grande festival o un locale come il Colony la band riversa sul suo pubblico tutta la potenza e l’energia che questo quartetto sa trasmettere. Esibizione pressocchè perfetta. Ottimi suoni, musica alta ma ben definita in cui qualsiasi strumento trovava la sua giusta calibrazione. Se devo trovare una pecca credo di dover parlare come fan sia dei Rotting che dei Samael, ovvero che speravo nella realizazzione di ‘Les Litanies De Satan’ , anche se so, che la presenza di Vorph sarebbe stata forse l’ unica maniera per renderla memorabile. Dopotutto penso che possiamo sentirci soddisfatti per l’ ennesima esibizione impeccabile che ci hanno regalato i Rotting Christ. Tra ovazioni e inneggiamenti vari la band lascia il palco solo dopo aver omaggiato tutto il pubblico trattenendosi sul palco giusto per stringere qualche mano e donare qualche plettro.

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Al Colony torna la luce, dopo l’ oscurità portata dai Rotting e si procede al cambio palco , ultimo per questa memorabile serata,  che vede sul palco gli “abissali” Inquisition. Band che ha dell’incredibile. Un duo che è capace di spalancare le bocche degli inferi con la sua musica. Avvolti da una perenne ‘nebbia’ e da un oscurità quasi totale la loro esibizione inizia sulle note dell’intro ‘The Force Before Darkness’. Gli Inquisition in un secondo riversano  sul pubblico un’ apocalisse sonora con la maestosa ‘From Chaos They Came’. E da questo momento l’ headbanging del pubblico è praticamente ininterrotto e Dagor trascina tutti verso una spirale di caos e oscurità. La loro setlist ripercorre le fasi più importanti della loro carriera con brani come ‘Ancient Monumental War Hymn’ tratto da “Nefarious Dismal Orations” o ‘Desolate Funeral Chant’,’Hymn for a Dead Star’ e ‘Astral Path to Supreme Majesties’ tratti da  “Ominous Doctrines of the Perpetual Mystical Macrocosm” giusto per citarne qualcuno. E ovviamente pezzi tratti dal nuovissimo lavoro della band “Bloodshed Across The Empyrean Altar Beyond The Celestial Zenith” come ‘Vortex From the Celestial Flying Throne of Storms’ e  ‘A Magnificent Crypt of Stars’ passando per ‘Master of the Cosmological Black Cauldron’ e ‘Infinite Interstellar Genocide’ da “Obscure Verses for the Multiverse”. Un concerto che non lascia nemmeno un secondo di tregua. Dagor e Incubus in questo concerto hanno letteralmente fatto a pezzi centinaia di cervicali e distrutto ogni capacità di pensare ad altro se non alla musica e all’energia che questo duo è in grado di trasmettere. Il “rituale” si è compiuto. I demoni e gli spiriti stanno tornando in questo vaso di pandora scoperchiato dal queste grandi bands. Un concerto di grande taratura e un’ ensemble di musicisti finalmente incatenati in un unico grande tema… l’occultismo.

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Chiudo questo report ringraziando il direttivo del Circolo Colony per averci regalato una serata degna dei migliori locali. Ottimo audio, ottimi prezzi e ottima accoglienza…magari un pò troppa “nebbia”, ma in definitiva una grande serata che tutti o comunque tanti ricorderanno.