Doom

Live Report: Electric Wizard + Caronte @ Orion Club – Roma

Di federico venditti - 22 Novembre 2018 - 18:00
Live Report: Electric Wizard + Caronte @ Orion Club – Roma

  LIVE REPORT ELECTRIC WIZARD

ORION CLUB, CIAMPINO, 16/11/18

A CURA DI FEDERICO VENDITTI

 

electric wizard

 

Nel fitto panorama doom sludge/stoner gli inglesi Electric Wizard occupano una posizione dominante e di riconosciuto rispetto mondiale, sin dai tempi del leggendario Dopethrone del 2000, che proponeva un modo di suonare il doom del tutto innovativo ed unico, slabbrando oltre modo i riff sabbathiani di Tony Iommi per renderli fangosi ed indecifrabili, all’interno di un magma nero dove l’ascoltatore fin dalla prima nota viene risucchiato in una dimensione parallela, popolata da stregoni incappucciati e lascive signorine dalla pelle diafana, pronte ad essere sacrificate sull’altare del sacrificio, come dalle immagini proiettate sullo schermo dietro il Lider Maximo Jus Osborn.

L’onore di aprire i giochi in questo mite venerdi sera di meta’ novembre romano spetta ai parmensi Caronte, band che propone un doom ossianico e pagano intriso di shamanesimo. I pezzi proposti dal combo emiliano vengono estratti dai diversi lavori in studio, tra cui l’ultimo Yoni del 2017. Il pubblico applaude convinto e anche se a metà concerto un amplificatore li abbandona sul più bello, la band porta a casa il risultato con professionalità, convincendo anche chi non li aveva mai sentiti prima.

Una scritta viola tipicamente anni Settanta con scritto a lettere cubitali Electric Wizard  campeggia luminosa sopra il drum kit, le luci si abbassano ed ecco che Jus Osborn e Liz Buckingham entrano trafelati con gli strumenti a tracolla e partono con una versione maligna di WitchCult Today. Il magma nero  fuoriesce copioso dai Marshall posti dietro la band e il pubblico in adorazione viene annichilito da un monolite pesante che si abbatte senza soluzione di continuità sulle loro teste. Molti ritengono che la band del Dorset sia sopravvalutata e che magari non tutte le prove in studio sono di alta qualità, ma è altrettanto vero che live i Nostri non fanno prigionieri. La loro miscela di esoterismo lisergico cosparso da ricche dosi di spezzoni di film horror anni 70nta hanno facile presa su un pubblico voglioso di entrare nel mondo distorto e pieno di sostanze psicotrope promosso da Jus Osborn e soci da vent’anni abbondanti. Black Mass è, come suggerisce il titolo, una messa nera che, come un mantra religioso, viene ripetuta allo sfinimento dal cantante inglese in una nenia doom mesmerizzante e che profuma di zolfo lontano un miglio. Si prosegue sulla falsariga dei precedenti brani pescando a piene mani dai classici del Mago Elettrico con la velenosa Return Trip estratta da Come My Fanatics. Noto che il pubblico ormai numeroso sotto il palco è completamente asservito alle sonorità acide e letargiche, Jus chiede se abbiamo assunto dell’LSD prima di inanellare il turgido riff del cavallo di battaglia DopeThrone.

Le ultime cartucce sparate dalla band di Jus e Liz sono una fumosa The Chosen Few e il lunghissimo inno a satana Funeralopolis, un’antica liturgia pagana che si abbevera da un pozzo di ketamina come suggerito dalle immagini psichedeliche che scorrono sullo schermo posto dietro il palco.

Un concerto unico nel suo genere e che ha soddisfatto il pubblico che esce sdordito dopo un’ora abbondante di esibizione.

Lucifero vince sempre!

 

SETLIST:

Witchcult Today
Black Mass
Return Trip
See You In Hell
Incense for the Damned
Dragula
Dopethrone
The Chosen Few
Funeralopolis