Live Report: Europe @ Ferrara Summer Festival, Ferrara 06/07/2023
Live Report: Europe @ Ferrara Summer Festival, Ferrara 06/07/2023
6 luglio 2023: una delle date più attese dai fanatici dell’hard rock melodico: gli Europe – autentiche leggende svedesi, capaci di conquistare l’immortalità con “The Final Countdown”, il disco che li trasformò in una delle icone degli anni Ottanta – sono infatti protagonisti al Ferrara Summer Festival. Un evento, il Ferrara Summer Festival, che rende la città emiliana assoluta protagonista dell’estate musicale italiana, grazie ai suoi ventisei appuntamenti suddivisi tra i mesi di giugno e luglio.
Sul palco del Ferrara Summer Festival, posto nella centralissima Piazza Trento-Trieste di Ferrara, si esibiranno tantissimi artisti, italiani e internazionali, dando voce a moltissimi generi musicali. Come dicevamo, per gli amanti dell’hard rock la data più sentita è senza ombra di dubbio quella del 6 luglio, vista la presenza degli Europe, una band che ha saputo segnare un’epoca grazie a canzoni come ‘The Final Countdown’, ‘Rock the Night’, ‘Carrie’ e ‘Superstitious’. Noi di Truemetal.it, ovviamente, non potevamo mancare a tale appuntamento.
Live report a cura di Marco Donè
Arriviamo a Ferrara verso le 19:00. La data degli Europe era stata segnalata come sold-out al novantacinque per cento e la lunghissima fiumana di appassionati, che si snoda lungo il centralissimo Corso Porta Reno, lo testimonia eccome. Gli addetti alla sicurezza presenti all’ingresso di Piazza Trento-Trieste ci avvisano che i cancelli verranno aperti alle 19:30. Vista la mezz’ora di attesa, decidiamo di andare a bere un calice di vino nell’enoteca più antica d’Italia, sita a pochi passi dall’area concerti. Proviamo un locale orange wine, che regala più di qualche soddisfazione. Sono quasi le 19:30, saldiamo il conto e ci dirigiamo verso Piazza Trento-Trieste. Come addetti stampa abbiamo un ingresso dedicato e così siamo tra i primi a entrare nell’area concerti. In questo modo riusciamo a goderci la battaglia per la prima fila, con tantissimi rocker che si improvvisano centometristi per poter conquistare il posto migliore, davanti al palco. Possiamo inoltre ammirare la spettacolare location in cui si svolge il Ferrara Summer Festival: il palco è posto alla fine della Piazza e alla sua sinistra troviamo l’imponente Campanile e la bellissima Cattedrale di San Giorgio. Al lato opposto del palco troviamo la Torre della Vittoria e il Palazzo Municiaple di Ferrara. Alla destra del palco, invece, troviamo alcune abitazioni e palazzi, in cui sono ospitati vari musei e il Teatro Nuovo di Ferrara. Insomma: ci troviamo in un posto magico, incantato, che trasuda storia e cultura da ogni suo poro, un museo a cielo aperto.
Con il passare dei minuti la Piazza si riempie sempre più e alle 21:00, quando gli Europe entrano in scena, possiamo dire che è letteralmente stracolma di gente. Dalle terrazze delle abitazioni che si affacciano sulla Piazza escono un bel po’ di persone, pronte a godersi lo spettacolo da una posizione privilegiata. Gli Europe attaccano con una maestosa ‘Walk the Earth’, che mette subito in evidenza dei suoni curati e dei volumi rispettosi del centro abitato e, soprattutto, del patrimonio storico che ospita l’evento. Solo la batteria, forse, risulta un po’ sacrificata, ma nel corso del concerto migliorerà decisamente. La scenografia è semplice ma efficace, con la copertina di “Walk the Earth” proiettata alle spalle di Ian Haugland. Il pubblico è caldo, si nota subito la sua voglia di vivere la serata al massimo, e quando gli Europe sparano come secondo pezzo una certa ‘Rock the Night’, beh, Piazza Trento-Trieste esplode in un boato. Joey Tempest, che non è certo l’ultimo arrivato, sa che è il momento di spingere e di coinvolgere il pubblico a dovere, in modo da portarlo al punto di ebollizione. E se puoi contare su un ritornello come quello di ‘Rock the Night’, eh, hai la vittoria in pugno. Anche in questo caso la scenografia si rivela semplice, con il retro copertina di “The Final Countdown” a campeggiare dietro la batteria. Gli Europe appaiono in forma strepitosa, in particolare il duo Tempest-Norum, pronto a dettare legge sia per quanto riguarda il contatto con il pubblico, che per la prestazione, con un Norum in stato di grazia. L’atmosfera è ormai rovente e il quintetto svedese piazza una bordata devastante come ‘Scream of Anger’, pescata dallo splendido “Wings of Tomorrow”. Gli Europe, ora, sono un fiume in piena, pronto a spazzare via tutto e tutti, trainati da quell’animale da palco che risponde al nome di Joey Tempest – che inizia a far roteare la sua inconfondibile asta del microfono – e dalla prestazione di John Norum alla chitarra e da Ian Hauglund alla batteria, assoluto randellatore di pelli. John Levén e Mic Michaeli risultano forse un po’ meno aggressivi sul palco, ma creano un muro di suono che dà solidità alla prova della formazione svedese.
Credo sia chiaro a tutti che presenziare a un concerto degli Europe significhi aspettare quelle canzoni che hanno segnato un’epoca, che rappresentano gli anni Ottanta. Ci riferiamo ai pezzi di “The Final Countdown” e “Out of this World”, due dischi che hanno venduto milioni e milioni di copie. Lo sappiamo e lo vogliamo noi fan, lo sanno gli Europe stessi. Ma la compagine svedese non ha realizzato solo quei due dischi. Dal suo ritorno in scena – avvenuto nel 2004 – a oggi, la band ha sfornato sei album. E così gli Europe piazzano una scaletta intelligente, incentrata sui classici nella parte finale dello show, e pronta a valorizzare la produzione più recente nella sua fase iniziale. In questo modo, nella prima parte dello spettacolo, il combo svedese sfodera pezzi come la già citata ‘Walk the Earth’, ‘Last Look at the Eden’, ‘Firebox’ e ‘Love Is not the Enemy’, intervallati da alcuni classici come l’abrasiva ‘Stomwind’, o la ballata ‘Carrie’, cantata dall’inizio alla fine dall’intera Piazza Trento-Trieste, e forse dall’intera città di Ferrara. Proprio con ‘Carrie’, Piazza Trento-Trieste si illumina di tante piccole luci, con il pubblico che solleva i classici accendini e i telefonini al cielo, creando un’atmosfera bellissima. Non può mancare ‘Open Your Heart’, il cui ritornello fa letteralmente esplodere il Ferrara Summer Festival. C’è anche una piccola curiosità su ‘Open Your Heart’: per introdurre la canzone Tempest si presenta sul palco con la chitarra classica. Ruota il microfono verso il pubblico e chiede se vi siano richieste: da Piazza Trento-Trieste si solleva un coro femminile, una parola scandita a più riprese: «Nudo! Nudo! Nudo!». Ecco: ho pensato a quante polemiche sarebbero potute nascere se sul palco vi fosse stata una donna e quel coro fosse stato sollevato da noi maschietti, ma tant’è.
Con ‘Let the Good Times Rock’ ci avviamo alle battute conclusive dello show. Gli Europe sono carichi a mille e sul palco sono adrenalina pura, offrendo una prestazione di assoluto livello. Le tastiere di Mic Michaeli ora diventano protagoniste e in rapida successione la band svedese spara delle cartucce pesantissime, come la già citata ‘Let the Good Times Rock’, l’energica ‘Ready or Not’ e la fantastica ‘Superstitious’, suonata da paura da una formazione che sul palco è affiatatissima e si diverte nel fare ciò che fa. Forse è proprio questo il segreto per mettere a segno una prestazione come quella offerta questa sera. E l’energia positiva che viene sprigionata dalla band viene trasmessa al pubblico, che quasi in stato di venerazione assiste allo spettacolo, sapendo di avere davanti a sé dei musicisti che possono essere definiti leggende. Da segnalare che dopo lo splendido assolo di ‘Superstitious’ viene piazzato uno snippet di ‘No Woman No Cry’, giusto per far cantare ulteriormente il pubblico. Finita ‘Superstitious’ gli Europe salutano Ferrara e si ritirano nel backstage. È solo questione di un attimo, però: Piazza Trento-Trieste inizia a rumoreggiare e a chiamare a gran voce gli Europe. Il primo a uscire è Ian Haugland, che inizia a giocare con i presenti, proponendo l’inconfondibile attacco di batteria di ‘Cheerokee’. Al quarto attacco ritorna in scena l’intera band, ‘Cherokee’ può irrompere in tutta la sua bellezza e i fan possono finalmente cantare a squarciagola il ritornello di una delle canzoni più rappresentative della formazione svedese. E quel gioco chitarra-voce nella fase finale del pezzo mette sempre i brividi. Siamo ormai agli sgoccioli e il momento che tutti stavano aspettando diventa realtà: le tastiere di Mic Michaeli sparano dalle casse uno dei giri più noti degli anni Ottanta. Piazza Trento-Trieste impazzisce letteralmente e gli Europe sfoderano una ‘The Final Countdown’ che credo abbia messo in difficoltà i sismografi della zona, vista la risposta del pubblico. Norum regala l’ennesimo pazzesco assolo e, ultimata la canzone, gli Europe salutano un pubblico soddisfatto come poche altre volte mi è capitato di vedere. La band immortala la serata con la classica foto dal palco e Norum non smette di lanciare plettri ai fan.
Sono passate da poco le 22:30 quando gli Europe si ritirano nel backstage. Un’ora e mezza di concerto, diciassette pezzi che ci hanno permesso di effettuare un viaggio tra passato e presente dell’hard rock. Una prova maiuscola quella offerta dagli Europe, messa a segno da una formazione che sembra avere ancora molto da dire. Ma quella vissuta a Ferrara è una serata da incorniciare sotto tutti i punti di vista: suoni curati e rispettosi del patrimonio culturale che circonda l’area concerti, aree ristoro ben dislocate all’interno di Piazza Trento-Trieste che non hanno generato fastidiose code di attesa, orari rispettati come da programma e, su tutto, una location fantastica. Si torna a casa con il sorriso, insomma.
Marco Donè
Photo report: https://www.truemetal.it/heavy-metal-news/photo-report-europe-ferrara-summer-festival-2023-1125929
Setlist:
Walk the Earth
Rock the Night
Scream of Anger
Last Look at Eden
Sign of the Times
Firebox
Carrie
Love Is Not the Enemy
Heart of Stone
War of Kings
Stormwind
Open Your Heart
Let the Good Times Rock
Ready or Not
Superstitious
Encore:
Cherokee
The Final Countdown