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Lo Staff di Truemetal: Giorgio Vicentini

Di - 27 Gennaio 2005 - 12:13
Lo Staff di Truemetal: Giorgio Vicentini

Vi presento ufficialmente una nuova iniziativa di Truemetal che consiste nel proporvi interviste dei membri dello staff del sito.
Le parole che potrete leggere qui in basso sono di Giorgio Vicentini che si è “aperto” sotto la bordata di domande ad opera di Mario “Direwolf” Munaretto e Gaetano “Knightrider” Loffredo.
Queste interviste avranno come peculiarità fondamentale la cadenza: ad ogni compleanno del membro intervistato (esclusa quella di Giorgio per questioni organizzative) appariranno sulla home di TM.
Ricordo infine che le interviste saranno linkate nelle schede personali che a brevissimo tempo troverete sotto il nome di ognuno di noi alla voce “Contatti e Staff” insieme a succulente curiosità personali, dateci un’occhiata ;).

Passo dunque la parola a Giorgio:

Allora Giorgio, raccontaci come da giovine ti avvicinasti al metallo? Hai qualche aneddoto a riguardo?

Ho iniziato dalla sera alla mattina ad ascoltare metal, sono nato come fan dei Metallica, facendo un esperimento alla cieca e comprando il black album. Sentivo che la musica in generale mi piaceva tanto, ma io volevo quella “fracassona”, non i Tears For Fears o Michael Jackson!

Ora mi faccio io una domanda: Come hai scelto la musica estrema? Grazie del quesito caro.

Un cambio importante fu la morte di Kurt Cobain perché si dimostrò un momento di rottura, dovevo trovare nuovi stimoli, musica più potente del grunge (niente risatine… i Nirvana erano grandi e poi bisogna pur iniziare no?), che mi desse anche la possibilità di ascoltare tantissimo materiale senza dover attendere anni tra un disco e l’altro, un mondo più vasto.
Per cui decisi di provare con il settore estremo, che vedevo tanto prolifico e comprai ad occhi chiusi “Fear Emptiness Despair” dei Napalm Death, fidandomi solo delle recensioni. Ricordo un diffuso senso di fastidio per aver buttato via dei soldi, ci misi delle settimane per accettare il bidone. Dopo tutti questi anni, so che è stata la cosa migliore che potessi fare.

Aneddoti… ok ma niente sfottoni pleaz. Ricordo che i primissimi tempi, mi ero organizzato per registrare, con un registratore a cassette, gli audio dei video che passavano di musica “dura” alla TV (pochi). Prima col microfono (cose turche), poi con cavetto diretto all’audio (yeahhh!). Ho ancora da qualche parte quelle cassettine con delle registrazioni aberranti ma piene di ricordi, al tempo per me era una conquista riuscire a trovare il video “figo” per registrarlo. Ci ho messo un po’ per comprarmi una cassetta originale, avevo bisogno di fare i miei esperimenti.
Bei tempi, rifarei tutto.

Quale è stato il primo disco che hai comprato?

Il primo in assoluto è la cassetta (che ovviamente ho ancora) del black album dei Metallica; una folgorazione totale a suo tempo. Volevo musica heavy, ma quello era semplicemente perfetto perché cattivo ma melodico, due condizioni necessarie visti i miei gusti del tempo. Insomma, era tutto quello che potevo chiedere e lo ascoltai fino allo sfinimento, mio e del povero nastro che ormai si rifiuta di suonare ancora.

Cosa accadde in quella notte e tempestosa, che fece scoprire al piccolo Giorgio il freddo fulgore della nera fiamma?

Una sera, sentii in una radio indipendente locale, la prima traccia di “In The Nightside Eclipse” degli Emperor, presentata dal dj come una musica potente, descrittiva che incarnava il male, il gelo, la morte, la notte. Ne avevo sentito parlare parecchio di quel disco, ero scettico ma col senno di poi dovrei cercare quell’uomo per baciarlo perché aveva ragione!!! Ricordo che quella volta io ed il mio “fratello di sangue” ordinammo oltre agli Emperor, Cradle of Filth “The Principle of Evil…”, Satyricon “The Shadowthrone” e “Darkmetal” dei Bethlehem; se ci penso ho i brividi, ma che dischi uscivano qualche anno fa?!?!?!?

Dal novero dei tuoi gruppi preferiti deduco che l’intervista dei tuoi sogni, sarebbe quella in cui conversi amabilmente con il buon Vegard Sverre, meglio conosciuto come Ihsahn degli Emperor, corretto? Esiste qualche altro artista che ti affascina in particolar modo?

Questione importante questa. No, Ihsahn io lo lascerei alle sue cose. A dire la verità l’unico personaggio che vorrei intervistare davvero è Anna Varney dei Sopor Aeternus, che però non suona metal. Quello è IL personaggio/artista che vorrei conoscere, l’unico del quale vorrei carpire i segreti.
Riguardo gli altri non so, non mi stimola moltissimo incontrarli, sia per una questione caratteriale mia, ma anche perché la musica per me è SOLO quello che sento io. Tutto ciò che mi serve lo ottengo dall’ascolto dei dischi, le parole che ci stanno attorno sono ottime ma non indispensabili. Non prendetela come superiorità o chissà quale posa però è così. Il contorno non mi interessa troppo, io voglio le note, le sensazioni, poi “tu artista” chi sei personalmente non mi tocca veramente. Questo senza voler denigrare o sminuire nessuno che sia musicista, è solo una visione personale della faccenda che potrà essere sbagliata: per me la musica è una questione estremamente intima, tanto che difficilmente ascolto metal in compagnia di qualcun’altro; soprattutto il black metal ed il doom. Non mi piace troppo condividere questo argomento con altri, anche se da quando gioco a scrivere recensioni e a fare “il giornalista metal”, sto cercando di aggiustare la mia visione a riguardo.

Come sei riuscito ad entrare nel ludico ed effervescente mondo di Truemetal?

Ho avuto bisogno di alcuni stimoli esterni chiamati “la mia ragazza” nonché mia fotografa ufficiale. Questa santa donna mi ha stressato per mesi dicendo che, con tutto quello che ascoltavo e con la voglia che avevo di “dire la mia”, avrei potuto parlare con una buona cognizione di musica. A furia di tira e molla accettai, spedii delle mail a vari siti e mi rispose Alberto “Hellbound”. Ho cominciato come esterno e nell’estate 2004 Alberto mi ha chiesto se ero interessato a partecipare in maniera costante. Sono molto contento di aver ascoltato sia i consigli iniziali che mi hanno stimolato, sia l’aver accettato l’impegno costante con il sito. Scrivere mi piace, mi appassiona e mi impegna, sperando di riuscirci nel modo migliore possibile, ma questo è scontato perché io so tutto, sono il migliore e sono qui per insegnare a tutti quanti…

[faccetta seria e truce]
….
[faccetta grim]
…..
buahauahauahuah ci siete cascati? No? Ok…

Dai tuoi film preferiti si evince che il tuo mondo musicale è legato strettamente anche a quello cinematografico. Cosa ci racconti a riguardo?

Che “Il Sesto Senso” mi ha emozionato, mi ha trasmesso tantissima tristezza ed un forte senso di desolazione, sentimenti perfetti in quel periodo. “The Others”? Facile quel luogo è perfetto! Quella è la casa dove io andrò ad abitare un giorno col suo parco, la nebbia il silenzio, il verde, le lapidi, le anime che vagano. Chissà se gli attuali padroni sanno che devono andarsene?
Seriamente. Purtroppo ci sono così pochi film che valgono DAVVERO la cifra del biglietto/noleggio, quindi va bene un po’ di tutto e niente, quel che viene di buono è tutto guadagnato. Piccola postilla personale: le grandi major del cinema dicono che il loro lavoro è in crisi per colpa del download via internet. Certo, niente di sbagliato in questo, però io dopo aver visto “capolavori epocali” come “Troy” o “Birth – Io sono Sean” avrei un’altra ipotesi…

L’esperienza musicale di un ascoltare si compone naturalmente dagli album in studio in suo possesso e dalle esperienze live che sono sempre molto intense. Sei d’accordo con questa affermazione? Ci parli delle tue esperienze live ed in particolar modo del concerto che non dimenticherai mai?

Ti dirò, io per molto tempo ho prediletto totalmente il lato casalingo, essendo anche un grandissimo pigro, però è chiaro che il live dà tutt’altro genere di sensazioni. Questo mio lato flemmatico mi ha tenuto lontano dai live VERI per anni. Ho ripreso da qualche tempo ed i più belli ai quali ho assistito sono stati quelli di Napalm Death nel 2003 a Bassano del Grappa ed Entombed poco tempo fa nel 2004, sempre nello stesso locale. Due gruppi fondamentali per me, uno show unico con entrambi anche se gli Entombed non erano nella formazione storica ovviamente. Due concerti importanti, perché con la loro musica sono cresciuto.

Consiglieresti ai nostri lettori la ricetta del Baccalà alla Vicentini?

Faccio finta di non aver carpito l’ardita, ma prestigiosa ironia sul mio cognome.
Il baccalà è poltiglia, come fosse pastura per pesci nobilitata. Stateci lontani perché puzza, è oleoso e sembra di mangiare interiora immerse in un bagno di liquami; situazione molto splatter ma poco decorosa. Un consiglio? Mangiate gatti, da noi vanno via come il pane… anzi col pane. Ho detto una dose sufficiente di cacchiate?

Hai a disposizione le ultime righe di questa intervista per salutare i nostri lettori e per riferire loro tutto ciò che ti passa per la mente.

Truegrimfrostbittennorthernsataniceternalwintersardonicelitarianwar che non vuol dire niente ma è molto trù.

PS. Quando fate i mangiafuoco nei boschi, ricordate SEMPRE che è importante non deglutire dopo aver sputato fiamme sennò ci si brucia le budella.