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Mercyful Fate: Michael Denner, “Mi manca il mio partner chitarristico, ma mi ha pugnalato alle spalle”

Di Orso Comellini - 5 Luglio 2022 - 11:11
Mercyful Fate: Michael Denner, “Mi manca il mio partner chitarristico, ma mi ha pugnalato alle spalle”

In una nuova intervista su Chaoszine, Michael Denner ha fornito la sua versione sul mancato ricongiungimento in seno ai Mercyful Fate. Queste le sue parole:

Sento che non è più la mia band. Non ne faccio più parte, perché non mi hanno più detto niente; non mi hanno invitato. Non ne abbiamo neanche discusso. Ovviamente mi ci è voluto del tempo per digerirlo. E’ stato piuttosto doloroso, perché mi mancano i miei amici degli anni Ottanta – davvero, mi mancano. Ma non posso dire lo stesso delle persone che sono oggi nella band. Auguro loro tutto il meglio. Voglio dire, meglio suonano e più dischi vendiamo e più royalty mi arrivano, alla fine dei giochi. Ma è straziante. Soprattutto vederli suonare i miei pezzi: il grosso della scaletta attuale comprende materiale che ho fatto io. I miei assoli, le mie ritmiche, i miei arrangiamenti, il mio materiale in generale.

Un’altra persona li suona. Mike Wead, che è un grande chitarrista e che è ancora un mio buon amico. Se proprio deve farlo qualcun altro, sono fiero sia lui. Davvero. Lui può farlo. Questa è l’unica consolazione in questa agonia e disappunto: che sia Mike Wead a suonare. Questo mi fa sentire meglio.

Purtroppo io e King abbiamo avuto una discussione alcuni anni fa. Riguardava la copertina del disco di Denner/Shermann. L’artista che se ne è occupato era Thomas Holm, che realizzò la copertina di Melissa e Don’t Break The Oath. Ovviamente il suo stile è quello e la copertina richiamava stilisticamente quelle due. King si arrabbiò e cercò di fermare l’album. Riuscì a fermare – non vorrei sbagliarmi – il merchandise. Magliette e quant’altro. Non ne sono sicuro al 100%, ma dovrebbe essere andata così. Io e King siamo molto simili. Non porgiamo l’altra guancia. Voglio dire, siamo due vecchi stronzi che non vogliono allungare la mano e dire: “Ok, il passato è passato”. Per cui è rimasto il nostro disaccordo. Il che è triste.

Con Hank Shermann è tutta un’altra storia, perché è stato un fulmine a ciel sereno. Abbiamo fatto un gran lavoro di squadra sul disco Denner/Shermann e una delle ultime cose che mi ha detto è stato: “Se dovessimo fare una reunion dei Mercyful Fate, dovrà essere con te e me”. King ha una forte volontà e un certo potere su Metal Blade e sull’aspetto economico. Girano grandi stipendi. Hank ha scelto di stare dalla sua parte e lasciarmi all’addiaccio. Hank ed io non ci parliamo più da allora e stiamo parlando di qualche anno.

Siamo stati un team fin dai Settanta, per tanto, tanto tempo, e così la nostra amicizia. Come se fossimo connessi telepaticamente. Ognuno dei due sapeva esattamente quale parte dovesse suonare l’altro e ci conoscevamo come le nostre tasche. Ma ha scelto quella strada e io non potevo convivere con quella scelta, per cui non ci parliamo più. Auguro a lui tutto il meglio. Tutta la fortuna possibile in futuro. Un futuro che sarà senza di me.

Neanche tra mille anni potrebbe esserci un’altra possibilità. Non succederà. Mai. E’ tutto finito, perché non mi potrò mai più fidare di lui. Mi ha spezzato il cuore e pugnalato alle spalle. Lo ripeto, mi mancano i miei vecchi amici e il mio partner chitarristico. Ma non gli concederà un’altra possibilità di concedergli fiducia, dopo quello che ha fatto. Non mi sentirei mai al sicuro. Quindi mi dispiace per me e mi dispiace per lui. È una perdita. Ma è così che va la vita. Devi sempre andare avanti.