Motörhead: Mikkey Dee, “Lemmy era la persona più intelligente che abbia mai conosciuto”

In una nuova intervista con Get On The Bus, Mikkey Dee (Scorpions, ex Motörhead) ha parlato del suo rapporto con Ian “Lemmy” Kilmister, leggendario frontman dei Motörhead e suo compagno di band per oltre 20 anni:
Lemmy era probabilmente la persona più intelligente che abbia mai conosciuto. È un uomo che descriverei come mio padre, mio nonno, mio fratello minore e talvolta anche mia sorella minore. Era così semplice e facile andare d’accordo con lui perché sapevi già come comportarti, il che rendeva le cose difficili e facili allo stesso tempo. E devo spiegarlo perché… ero molto coinvolto nella band – lo eravamo tutti allo stesso modo – ma io ero forse più coinvolto nel lato di business. Gli affari arrivavano a me. Andavo dai ragazzi e i ragazzi venivano da me: “Oh, puoi parlare con…” Qualunque cosa fosse. Quindi ero un po’ nel mezzo. E chiedevo qualcosa a Lemmy, e sapevo già esattamente cosa avrebbe risposto. A volte era frustrante perché pensavo che avesse torto, perché in un certo senso era una persona così semplice: non scendeva a compromessi né con se stesso, né con la musica, né con i Motörhead, ed è per questo che eravamo quello che eravamo. Ma a volte era frustrante. Pensavamo di avere ragione – a volte avevamo ragione, a volte avevamo torto.
Ti faccio un esempio. Per farla breve, eravamo negli Stati Uniti in piena fase di registrazione e ci è stato offerto di volare in Argentina per un concerto, un concerto molto importante perché ci avrebbe permesso di partecipare ad alcuni festival davvero fantastici. Ci hanno offerto una certa somma di denaro e abbiamo cercato di ridimensionare la nostra produzione. Avremmo avuto a disposizione la batteria, gli amplificatori Marshall, avremmo viaggiato con il minimo indispensabile e non avremmo portato con noi tutta la crew con membri che venivano da ogni parte del mondo. Sono andato da Lemmy e lui ha detto: “Assolutamente no”. E io ho risposto: “Oh, dai. Non possiamo permetterci di portare tutta la nostra roba e tutta la crew. Perderemo centinaia di migliaia di dollari”. Ho insistito e insistito, lui si è irritato e io gli ho spiegato i motivi per cui avremmo dovuto farlo. Lui mi ha dato una sola ragione e ha detto: ‘Che cazzo di senso ha, Mikkey, andare in Argentina ed essere i Motörhead senza suonare come i Motörhead?’. E io ho risposto: ‘Sai una cosa, Lem? Hai perfettamente ragione. Non facciamolo’. Ha vinto lui.
Probabilmente avete visto nei documentari come viveva. Viveva in modo molto semplice, molto austero. Aveva un milione di cose a casa sua. Non si riusciva nemmeno a entrare nella sua… C’era uno stretto percorso per muoversi. Pensa agli accumulatori seriali: Lemmy aveva cose interessanti, ma erano talmente tante che riuscivi a malapena a camminare lì dentro. E io gli dicevo: “Lem, perché non ti prendi una casa con tre o quattro camere da letto?”. E lui rispondeva: “Che senso ha, Mikkey? Tanto puoi stare solo in una stanza alla volta”. [Ride] Come si fa a battere una frase così? Era fantastico in questo. Come quando diceva: “Se pensi di essere troppo vecchio per il rock and roll, allora lo sei”. Semplice, diretto, senza girarci intorno, ed era questo che lo rendeva quello che era. E continuo a dire che se tutti fossero come Lem, non ci sarebbero guerre, non ci sarebbe tutto questo politicamente corretto, tutte queste stronzate che oggi soffocano l’umanità. A lui interessava solo divertirsi e il vero rock and roll.