Thrash

Overkill: Blitz, per sopravvivere al grunge è stato necessario capire certi meccanismi del business

Di Orso Comellini - 26 Maggio 2019 - 11:45
Overkill: Blitz, per sopravvivere al grunge è stato necessario capire certi meccanismi del business

Intervistato da Sonic PerspectivesBobby “Blitz” Ellsworth degli Overkill ha raccontato di quanto sia stato difficile sopravvivere agli anni Novanta, per continuare a fare quello che più amano fare.

Le major abbandonarono i gruppi e la scena thrash e si diressero verso quella grunge. Dicevano: “Chi altro sta venendo fuori da Seattle? Qual è il modo di tagliare le nostre spese e mettere sotto contratto un numero maggiore di quelle band?”. Questo è quello che fecero. Non lo dico per astio nei loro confronti, le capisco.  Non appena hai firmato un contratto sai benissimo che un giorno verrai scaricato. Si tratta solo di capire quando succederà. Io l’ho sempre visto come una benedizione, perché Atlantic ci ha dato l’opportunità di esssere visibili ovunque. Ma avevamo anche le singole attenzioni che Megaforce ci dedicava. Un sacco di dischi pubblicati da Atlantic, in realtà erano dischi prodotti da Megaforce, ma distribuiti da Atlantic. Quando arrivarono gli anni Novanta, sapevamo che per continuare a fare quello che amiamo fare, dovevamo capire certi meccanismi del business. Per fortuna avevamo dei manager grandiosi che ci insegnarono tante cose, della serie: “fai attenzione, questo è importante”. Non della serie: “chiudi il becco, sono io a prendere le decisioni”. Ma quando ci siamo liberati del manament beneficiavamo del 20% in più di liquidità. Non puoi andare a Cincinnati se non hai i fottuti soldi. Eravamo relisti, parimenti all’essere sognatori. Gli anni Novanta sono il periodo di cui vado più fiero. Molti altri hanno fatto fagotto e se ne sono tornati a casa. In pochi hanno capito il principio che per continuare ad andare avanti occorrevano delle entrate di soldi liquidi, altrimenti non potevi continuare a fare quello che amavi fare.