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Perturbator: pubblicato “The Swimming Pool”, il terzo singolo che anticipa il nuovo album “Age of Aquarius”

Di Valeria Usiello - 30 Luglio 2025 - 19:00
Perturbator: pubblicato “The Swimming Pool”, il terzo singolo che anticipa il nuovo album “Age of Aquarius”

Comunicato stampa

 

Perturbator – il compositore/produttore/polistrumentista parigino James Kent – ha pubblicato oggi “The Swimming Pool”, il terzo singolo che anticipa il suo nuovo album “Age of Aquarius”, in uscita il 10 ottobre su Nuclear Blast Records.

“The Swimming Pool” è una ballata strumentale per pianoforte che evoca la musica dei videogiochi, in linea con il successo di Perturbator , che ha debuttato con la colonna sonora dell’amato sparatutto Hotline Miami nel 2012 e nel 2015. La splendida atmosfera al chiaro di luna del brano è vagamente surreale, alludendo a un sogno che ha ispirato la composizione. “‘The Swimming Pool’ è un piccolo momento di tregua in un album altrimenti per lo più aggressivo”, spiega Kent. “È semplice, minimalista e intimo. Ispirato da un sogno che ho fatto anni fa, in cui mi ritrovavo bloccato in un enorme hotel, alla ricerca infruttuosa della piscina.”

“The Swimming Pool” segue i singoli dell’album “Apocalypse Now”, con la voce solista del titano norvegese del metal Kristoffer Rygg (Ulver), e “The Art of War”, che ha ottenuto elogi e supporto da tantissimi media.

 

GUARDA il video di “The Swimming Pool”

 

Con “Age of Aquarius”, Perturbator offre una versione più propulsiva dei suoi primi lavori malinconici, presentando la sua musica più sicura, semplicemente bella e tematicamente raffinata fino ad oggi. Mentre il suo album precedente, Lustful Sacraments del 2021, parlava di cattive abitudini e dipendenze, il suo sesto LP – masterizzato da Jaime Gomez Arellano (Ghost, Opeth) e con la partecipazione anche di Alcest, Author & Punisher e Greta Link – esplora come individualismo, conflitto e guerra siano forze sociali interconnesse e dominanti. Al tempo stesso brutale e sublime, Age of Aquarius sembra l’equivalente musicale di un urlo nel vuoto esistenziale.

Kent sceglie intenzionalmente titoli molto evocativi, poiché la maggior parte dei suoi brani è priva di testo e trasmette l’atmosfera principalmente attraverso brani strumentali. “Mi piace pensare a ogni album come a un film”, dice. “I brani sono tutti scene di quel grande film”. La scena più brutale, quindi, è “The Art of War”, che si colloca tra i brani più incisivi di Kent: la sua produzione vivida e potente testimonia i due anni e mezzo trascorsi instancabilmente a padroneggiare e perfezionare il suo stile distintivo (ha scritto, registrato, eseguito, prodotto e mixato il disco da solo, escludendo le voci e i testi degli ospiti). Il brano incarna il suono stesso dell’andare in battaglia, e potrebbe benissimo essere la tesi dell’album. “È più una guerra come idea che un evento concreto”, dice Kent a proposito del tema dell’LP. Non sorprende che il suo stile distintivo di musica elettronica (EBM) – costruito su un DNA di influenze post-punk, goth e techno – abbia ampiamente attratto gli appassionati di new wave, industrial e metal (i suoi recenti collaboratori e compagni di tour, gli HEALTH, sono un paragone calzante).

Potremmo essere sempre in conflitto come specie, con gli altri e con noi stessi, ma con Age of Aquarius, Kent offre la sua colonna sonora fantastica.