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Poverty’s No Crime (Heiko Spaarmann)

Di - 25 Dicembre 2003 - 18:18
Poverty’s No Crime (Heiko Spaarmann)

Eccoci in compagnia del nuovo bassista dei Poverty’s No Crime per avere maggiori informazioni riguardo alla nuova uscita dedicata per intero al chaos chimico che gestisce il nostro esistere quotidiano nel mondo. 

01. Ciao Heiko! Prima domanda. Cosa intendete con The Chemical Chaos?

The Chemical Chaos è il tema lirico, il concept che sta dietro l’album. Se però considerate ogni singola canzone del nostro nuovo disco potrete presto rendervi conto di come ognuna sia perfettamente staccata da quella precedente poichè prima di qualsiasi tema lirico o concept album, il filo conduttore di tutto il discorso sta nel fatto che ogni pezzo è stato scritto ed eseguito dai Poverty’s No Crime. Dal punto di vista lirico il disco è un concept che con i testi ricopre aree diverse dello stesso argomento. Questo chaos chimico è dentro di noi e nel mondo che ci ciorconda, la copertina è direttamente connessa alle parole dei testi: quando guardi la copertina vedi i nervi di un corpo umano, molte persone hanno fatto riferimento alle ossa scheletriche ma non è il nostro caso. I nervi trasmettono i nostri sensi, le nostre emozioni e tutto ciò che è racchiuso nei vari processi chimici del nostro organismo. Sul retro ci sono i simboli di diverse sostanze chimiche, questo significa che ogni stato d’animo che governa il nostro esistere non è altro che una reazione chimica.

02. Cosa mi sai dire più di preciso sui testi?

Le liriche di The Chemical Chaos parlano del nostro destino in generale in quanto uomini ma anche del fatto che ogni piccolo dettaglio può avere un effetto nel corso del mondo. Da una prospettiva scientifica, la vita è solo una infinita sequenza di processi fisici e chimici – troppo complessi fda comprendere ma teoricamente prevedibili. Ad ogni modo, se la vita prosegue secondo funzioni matematiche e quindi se il furo è già oggi predefinito, ogni cosa sarebbe predeterminata e le nostre azioni individuali prive di significato. Fatta questa premessa le nostre decisioni diventano irrilevanti perchè c’è solo una decisione che si adatta all’equazione cosmica, dopo tutto ci sono solo processi chimici nei nostri cervelli. Brani come “Pact With the Past” o “Do What You Feel” proseguono nella disperazione della perdita di controllo oltre la nostra libertà d’azione. In contrasto con quanto appena detto la canzone “Every Kind of Life” si riferisce ad una concezione dell’uomo come piccola ma importante parte di un piano ultraterreno che siamo destinati a seguire.

03. Considerando passato e presente, quali sono le vostre maggiori influenze musicali?

Ogni membro del gruppo ha diverse influenze. Volker ascolta parecchio rock classico come Deep Purple e Rush anche se è cresciuto come tutti gli altri insieme a Metallica e Iron Maiden. Jörg invece si dedica ai gruppi che fanno parte dell’underground europeo, ma non disdegna ovviamente le famose Art-Rock e Jazz-Rock bands. La sua preferita è chiamata Magma, sono francesi! Marco, Andreas ed io abbiamo un background maggiormente Heavy Metal dove Marco apprezza molto Stoner Rock come Kyuss mentre Andreas gruppi dalle sonorità più scure ed aggressive come Soilwork, Dimmu Borgir e Cradle of Filth. Dalla mia parte posso dire che mi piacciono i gruppi con grandi melodie nei loro pezzi, questo può significare Dimmu Borgir così come diverse 80s Hardrock Bands come Skid Row, Firehouse, Lita Ford, Vixen e Steelheart. Non mi pongo assolutamente alcun tipo di limite per quanto riguarda i diversi generi di musica, nella mia collezione di dischi compare un gran numero di album di Acid Jazz Bands come Jamiroquai o nuovi gruppi più pesanti and many CDs with Chill Out or Lounge Music. Credo che questo misto di ispirazioni contribuisca a rendere il suono dei Poverty’s No Crime ancora più originale, noi non cerchiamo di scrivere musica che suoni come quella di qualsiasi altro gruppo di successo, scriviamo ed incidiamo semplicemente ciò che a noi piace!

04. Quanto è importante la tecnica strumentale nella stesura dei vostri pezzi?

Per molte persone il termine progressive rock/metal sta ad indicare la presenza di enormi musicisti e spesso molti gruppi vengono giudicati in base alla tecnica strumentale con cui si impongono sulla scena, io invece non credo che sia tanto importante considerare come stai suonando ma piuttosto cosa stai suonando. Per noi la tecnica strumentale è solo il modo di suonare la nostra musica, gli strumenti sono solo il mezzo che ci permette di comunicare con il nostro pubblico. Grazie ad una buona padronanza dello strumento il risultato che ottieni può essere più piacevole o apprezzabile se accostato ad un buon songwriting, ma per quanto possano essere bravi i musicisti di una band, se vengono a mancare le buone idee un disco non può in nessun casso raggiungere la sufficienza. La cosa più importante per noi è riuscire a trasformare le nostre idee in musica. Nelle nostre canzoni non puoi trovare parti in cui cerchiamo di dimostrare quanto siamo bravi a suonare il nostro strumento. Noi mettiamo enfasi nella musica e nei nostri pezzi!

05. Puoi descrivere il songwriting di questo nuovo album?

The Chemical Chaos è stato scritto durante un lungo processo. Avevamo una formazione appena modificata dopo le registrazioni di One In A Million con Jörg appena assunto come nuovo tastierista ed io entrato come nuovo bassista qualche mese più tardi. Abbiamo suonato un paio di show per conoscerci meglio anche fra di noi prima di cominciare a scrivere il nuovo materiale. Due sono stati i metodi principale adottati per scrivere musica: il primo consiste in un fondamentale contributo proveniente da tutti i bandmembers al mettere giù delle idee il più possibile significative sulle quali poter lavorare tutti insieme, nel mettersi in testa che da quelle note devono crescere nuovi pezzi per il nostro gruppo. Questo processo richiede diverse settimane perchè spesso lavoriamo su molti pezzi nuovi contemporaneamente. Quando ognuno di noi è soddisfatto del risultato ottenuto allora la canzone è fatta. Ma mentre lavoravamo alla produzione dell’ultimo album abbiamo trovato più comodo di quanto potessimo immaginare utilizzare un nuovo metodo di stesura dei pezzi: ognuno di noi ha utilizzato il proprio computer per registrare le proprie idee ed inviarle agli altri ragazzi. In questo modo, nonostante spesso fosse difficile vedersi di persona il processo di songwriting poteva procedere comunque. Questo è stato un gropsso aiuto per la creazione di The Chemical Chaos ed utilizzeremo questo metodo anche per le future registrazioni!

06. Considerando la vostra discografia, in cosa The Chemical Chaos si differenzia?

Se ti riferisci a One In A Million una differenza sta nel diverso sound di The Chemical Chaos. Il suono delle chitarre è molto più aggressivo e non sfrutta troppi effetti particolari per modificare il suono, per questo motivo tutto sembra più naturale in questo album. La seconda differenza sta nell’aver dato maggior spazio alla resa sonora di ogni pezzo piuttosto che all’abilità dei musicisti, stiamo scrivendo canzoni e abbiamo sempre canzoni in mente. Siamo molto diversi dalle band che cercano di fare progressive inserendo parti e strutture spesso molto complesse. Certe cose mi fanno venire in mente delle lezioni di chitarra dove l’insegnante cerca di mostrare difficili tecniche sulla chitarra, per noi tutto questo non è così importante! Noi utilizziamo i nostri strumenti per suonare la musica che ci piace e non per mostrare quanto ci siamo esercitati per diventare bravi e veloci musicisti, la nostra nuova release lo dimostra. Non trovi lunghe parti solistiche dove lo strumento diventa la cosa più importante, per noi la melodia e l’intero brano restano in primo piano. Un’altra differenza che ci allontana dai precedenti dischi è ovviamente la presenza di diversi musicisti: Jörg è entrato nel gruppo quando le parti di tastiere per One In A Million erano già state scritte, ma in The Chemical Chaos senti tastiere più sgargianti ed il suo stile può essere ricondotto al progressive rock anni settanta. Penso che sia una cosa buona per un gruppo cambiare sound qualche volta.

07. Pensi che sia più difficile scrivere ed eseguire progressive metal con due chitarre?

Quando scriviamo nuove canzoni non pensiamo al genere di musica che dobbiamo suonare, suoniamo semplicemente ciò che ci piace suonare, inoltre penso che avere due chitarre nel gruppo sia più un vantaggio che uno svantaggio: abbiamo sempre la possibilità di aggiungere una seconda linea sulla melodia della prima chitarra infatti mentre Volker canta Marco può suonare le parti di chitarra più comlesse. Non abbiamo mai scritto musica per una sola chitarra, quindi mi trovi francamente in difficoltà nel rispondere a questa domanda.

08. Left To Chance in particolare rivela una certa vena numetal. Più importanza al muro sonoro o alle complesse strutture tipicamente progressive?

Come ti ho già detto il nostro modo di scrivere musica non parte da nessun presupposto stilistico, qualcuno ha un’idea e noi lavoriamo su quella per farla diventare un pezzo dei Poverty’s No Crime. Quando abbiamo scritto “Left To Chance” aveva a disposizione questa breve e potente parte di chitarra su cui sperimentare. Sapevamo che sarebbe stata il fondamento di un brano molto aggressivo e dopo diverse modifiche siamo giunti alla conclusione che quel frammento avrebbe costituito il motivo principale della canzone perchè in grado di trasmettere maggiore enfasi e tensione attraverso l’uso dei diversi strumenti, chitarre e tastiera. Sonorità e struttura sono importanti in una canzone, ma per noi ancora più importante è il feeling e lo stato d’animo che si riesce ad emanare. Se il risultato che otteniamo soddisfa queste caratteristiche allora ecco un nuovo pezzo dei Poverty’s No Crime!

09. Concerti in programma?

Abbiamo fatto un paio di concerti subito dopo la realizzazione di The Chemical Chaos. In primavera abbiamo in programma qualche concerto e stiamo cercando di organizzarci per un breve tour di Pasqua nell’aprile dell’anno che sta per arrivare. Sfortunatamente nessuna data fuori dalla Germania per adesso anche se noi saremmo molto felici di avere la possibilità di esibirci anche in altri paesi. Grazie Andrea, ti lascio le date.

Prossimi concerti in Germania:

14.02.04 Vechta – Gulfhaus
03.04.04 Krefeld – Schymy’s Pub
16.04.04 Essen – Café Nova
24.07.04 Hamburg – Metal Bash Open Air

Andrea’Onirica’Perdichizzi