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Rage/Into The Light (Victor Smolski)

Di - 31 Maggio 2007 - 10:15
Rage/Into The Light (Victor Smolski)

Ci ha raggiunto telefonicamente il chitarrista dei Rage, Victor Smolski, ingaggiato dalla Nuclear Blast per occuparsi del primo dei due dischi che celebrano il ventesimo anniversario della label tedesca: Into The Light. Andiamo a scoprire qualche dettaglio sulla “Metal Opera” in questione e informazioni sulla situazione in casa Rage. Buona lettura.

Ciao Victor e benvenuto sulle nostre pagine. Come stai?

Ciao Gaetano, tutto bene anche se sono un po’ stanco. Sono tornato da poco da un mini tour con la Lingua Mortis Orchestra tenuto in Russia e in Ucraina. E’ stata un’esperienza fantastica ma allo stesso tempo faticosa.

Beato te che puoi farle queste esperienze…

Hai ragione (ride, ndg).

Partiamo in quarta Victor, c’è una nuova “Metal Opera” da analizzare: Into The Light. I miei complimenti per il lavoro che hai svolto, si tratta di un disco ottimo, fresco e potente. Quando hai cominciato a lavorarci su?

Al termine del tour coi Rage l’anno passato. I ragazzi della Nuclear Blast mi hanno contattato chiedendomi se avevo voglia di lavorare su un grosso progetto, ambizioso aggiungo. Non avevo troppo lavoro da svolgere nel secondo semestre 2006, il nuovo DVD dei Rage non mi ha portato via tantissimo tempo e ho deciso di accettare l’incarico. L’idea iniziale era quella di raggruppare 20 cantanti di altrettanti gruppi e pubblicare 20 nuove canzoni, una per ogni cantante. E così è stato: Into The Light è la prima delle due uscite programmate ed è incentrata sul power metal. La seconda si intitolerà Out Of The Dark, uscirà in luglio e avrà a che fare col metal estremo, thrash, black e death. Non è stato per niente facile “raccattare” tutti quei musicisti, ognuno coi propri impegni, ma alla fine ce l’abbiamo fatta. Ho cominciato a comporre qualche mese fa, quelli della Nuclear Blast mi hanno dato una grossa chance ma anche tantissimo lavoro in più (ride ndg).
Non tutte le band si sono rese disponibili, avevo preparato un pezzo apposta per Joacim Cans degli Hammerfall ma non siamo riusciti a trovare un momento per registrarlo. E’ stato affascinante lavorare con tutti qui grossi nomi, alcuni artisti non li avevo mai visti e conosciuti prima d’ora.

Hai composto i brani a seconda del singer ti turno?

Sì, esatto. Mi sono basato sulle loro voci per costruire brani che si adattassero al loro stile. E’ stato più semplice del previsto.

Preferisci comporre brani heavy metal oppure orchestrali?

Metal, heavy metal. Lavorare con l’orchestra e per l’orchestra è davvero difficile, credimi. Gli arrangiamenti orchestrali mi fanno letteralmente impazzire, vado fuori di testa (ride ndg).

Victor, come mai la Nuclear Blast ha scelto proprio te per questo delicato compito?

Vuoi la verità? Non ne ho la minima idea. Forse perché ho uno studio mio personale, produco diversi gruppi e la Nuclear Blast avrà visto in me la persona giusta per svolgere un lavoro in totale autonomia.

O forse perché ti ritengono il miglior artista del loro imponente “staff”…

Uhm, non credo proprio sai? (ride ndg)

Ehehehe, passiamo al disco. Dieci pezzi che esprimono tutta la “rabbia” della tua band madre; è così?

Yessssssss! E’ proprio così. Faccio sempre fatica ad etichettare il mio genere, si parla di power, di heavy e di thrash. E’ pura e semplice energia, senza dimenticare la componente melodica. Senza fare troppi giri di parole vuoi sapere cos’è il metal per me?

Certo, sentiamo…

Rage is Metal! E Into The Light non è altro che un disco dei Rage con un batterista diverso dal solito e con qualche cantante in più. (ride, ndg)

Questo è fuori da ogni dubbio Victor. Anche i suoni e la produzione finale non mentono…

Esattamente. Il disco è stato registrato nel mio studio personale e lo staff che ci ha lavorato, gli ingegneri, sono gli stessi che producono i dischi dei Rage. E’ stato un lavoro un po’ più difficile e lungo del solito proprio perché dovevamo lavorare sulle singole voci e adattarle una per una al contesto musicale.

Hai selezionato personalmente i cantanti che partecipano su Into The Light?

Li ho scelti di comune accordo con la Nuclear Blast. Abbiamo consultato una lunghissima lista e spuntato i nomi uno per uno tenendo conto degli impegni di ognuno di loro. Ti confesso che è stata una cosa divertente.

E allora ti faccio questa domanda: c’è qualcuno che non ti ha convinto?

Tutti bravissimi, davvero. Ti posso dire che non mi sono trovato benissimo con Tarja Turunen, non perché non sia brava tutt’altro… è stato difficile inserirla nel mio contesto musicale. Però devi anche sapere che non sono mai stato un estimatore del binomio Nightwish – Tarja.

Capisco, però voglio aggiungere che il pezzo con Tarja alla voce è riuscito bene. La seconda parte dell’intervista è incentrata sui Rage.

Parliamo del nuovo full length?

Abbiamo già cominciato a comporlo; abbiamo diverse idee e ti anticipo che a settembre entreremo in studio per registrarlo. Uscirà nei primi mesi del duemilaotto e sarà davvero potente, energico, come mai prima d’ora. Il nuovo batterista sta facendo un gran bel lavoro.

Ci sarà un’altra “Lingua Mortis Suite”?

No, sul nuovo cd non sentirai l’orchestra. Solo metal e massima potenza, ma sarà un disco al cento per cento Rage.

Passiamo alle produzioni live: consiglieresti From The Cradle To The Stage o Fullmoon in St. Petersburg?
 
Secondo me sono da intendere come un prodotto unico. In uno ci sono elementi che sull’altro non trovi, a cominciare dallo stage, uno enorme l’altro piccolino e all’interno di un club. Ci sono brani diversi, per questo dico che un fan dei Rage dovrebbe acquistarli entrambi. Poi altra cosa da non sottovalutare, From the cradle to the Stage era stato leggermente ritoccato in studio mentre Fullmoon in St. Petersburg rappresenta un’esibizione nuda e cruda, senza alcun tipo di aggiustamento.

E ora un argomento un po’ più scottante. Quali sono le cause dello split con Mike Terrana?

Potrei risponderti con una frase diplomatica, come fanno in tanti, ma non sono fatto così. Una band non è soltanto musica, è anche feeling, rapporti umani, è un dare e avere e non soltanto avere, come nel caso di Mike. Nell’ultimo periodo abbiamo fatto una faticaccia non solo a collaborare ma anche a parlare con lui, soprattutto nell’ultimo anno. E’ un ottimo musicista, nessuno lo nega, ma è una persona con la quale è davvero difficile avere un rapporto maturo.

Ok, Victor, ma l’avete scoperto dopo tutti questi anni?

Ma no, è sempre stato un ragazzo socievole e determinato. L’anno scorso ha cominciato a fare i capricci, poi non contento è partito per la Danimarca e non ha fatto più avere sue notizie per un lungo periodo di tempo. Non siamo riusciti a raggiungerlo finchè non ci ha contattato lui, pensa un po’. Ha lavorato su qualche altro progetto, è tornato da noi ma non è più riuscito ad integrarsi. Sembrava un session-drummer più che un componente dei Rage e un nostro amico. E aveva perso totalmente la sua professionalità, sempre ubriaco in studio e sullo stage fino a quando non abbiamo deciso di terminare i rapporti che ci legavano con lui. E’ stata dura, ma era inevitabile.

Il nuovo batterista vale Mike Terrana?

Fino ad oggi ne hanno parlato tutti molto bene e noi siamo contenti del suo operato. Si è adattato in fretta e ci ha sorpreso: ha imparato tutto velocemente, comunque, potrò essere più preciso in futuro, ora è troppo presto.

Cambiando totalmente discorso Victor. Conosci Kiko Loureiro?

Il chitarrista degli Angra? Certo!

Ha pubblicato, di recente, uno splendido disco Jazz-Fusion, si intitola Universo Inverso. Hai mai pensato di realizzarne uno anche tu?

Kiko è straordinario ma il disco di cui parli non l’ho sentito. In passato ho composto qualche brano tendente alla Jazz-Fusion ma non l’ho mai registrato. Amo quelle sonorità e amo “jammare” quel tipo di musica, purtroppo non so se pubblicherò mai un album simile ma può essere un’idea e, inoltre, mi hai fatto venire voglia di provarci. (ride ndg)

Allora incrocio le dita. Quali sono i programmi di Victor Smolsky e dei Rage? Nuovo disco a parte.

Dopo il disco partiremo per il tour, stiamo già programmando le date e non mancherà quella italiana. Riguardo ai miei progetti, ti posso preannunciare che uscirà un nuovo disco dei Mind Odissey per il quale sono già nella fase di registrazione. Per ora è tutto.

Ottima news Victor, ti ringrazio per il tempo che mi hai concesso e ti lascio lo spazio per salutare i fans italiani!

Grazie a te Gaetano. Ciao a tutti, torneremo presto in Italia perché siete un pubblico che ci regala diverse soddisfazioni, energico e potente come la nostra musica. Voglio lasciare un messaggio anche a tutti coloro che suonano uno strumento: non smettete mai di sognare perché prima o poi i sogni si avverano!

Forse…

No, così si demoralizzano! Almeno provateci, con tutte le vostre forze però! Ci si vede in tour.

Gaetano Loffredo