Report: Frammenti – Frascati (RM) 06/09/2004

Di - 8 Settembre 2004 - 13:24
Report: Frammenti – Frascati (RM) 06/09/2004

Lunedì 6 Settembre
Parco di Villa Sciarra
Frascati (RM)

FRAMMENTI (IV Edizione)

Aenigma
The Fifth Season
Ed Hunter
Nameless Crime
Arrivati di buon ora con il fido compagno Giacomo “Vision Divine” Padovani sono rimasto piacevolmente colpito dalla bellezza del Parco di Villa Sciarpa, un grande spazio verde immerso nella vegetazione con diversi punti di ristoro, bagni e stand di vario genere ma la domanda che mi sono immediatamente posto è stata “ma dove sono i Men in Black?”. Il centro sud non è mai stato troppo considerato dagli organizzatori italiani ma è anche vero che quelle poche volte che si è tentato di fare qualcosa di serio le aspettative sono state nella maggior parte dei casi deluse per via di affluenze di pubblico che rasentavano il ridicolo, ma qui si è toccato il fondo. Una grande organizzazione ripagata dalla presenza di un numero che non ha superato credo le 100 /130 presenze. E dire che il concerto era gratis. Mistero.

Candidandomi ufficialmente difensore di X Factor per respingere le critiche mosse dagli Ed Hunter verso il Decimo Fattore mi sono perso le performance degli Aenigma.

Il secondo gruppo in scaletta è rappresentato dai Fifth Season.
Pur non essendo un amante del genere proposto devo dire che la loro prova è stata molto interessante mescolando partiture tipicamente metal ad atmosfere rarefatte ed in alcuni casi dal sapore tetro ed oscuro, caratteristica evidenziata dal alcune parti di tastiera indovinate, sottolineate in alcuni frangenti da giochi di luce che hanno creato un’effetto scenico davvero impressionante. L’esecuzione dei Fifth Season, come anche quella degli Aenigma è stata caratterizzata purtroppo dalla totale assenza di pubblico sotto il palco, situazione che deve fare quanto meno riflettere (ripeto: il concerto era gratis).

Per fortuna le cose cambiano nettamente con l’arrivo dei capitolini Ed Hunter, cover band degli Iron Maiden a cui va dato il merito di aver risollevato le sorti di questa giornata metallica che fino a quel momento sembrava destinata ad una squallida morte. L’accoppiata iniziale delle commerciali The Wicker man e Wildest Dreams hanno il compito di radunare la maggior parte dei presenti fino ad allora sparsi nel parco nel disinteresse più totale. L’infantile scetticismo dei presenti dovuto alla figura dietro al microfono di una metal singer è stato immediatamente superato per via di una performance della nostra Lara assolutamente sopra le righe, sia dal punto di vista scenico che da quello prettamente canoro. Un plauso comunque a tutta la band che ha saputo sprigionare un’energia che ha finalmente scaldato gli animi dei presenti assolutamente rapiti dalla potenza della loro prestazione. Un set purtroppo molto breve che non ha impedito comunque l’esecuzione di alcune chicche come Running Free Wrathchild e Wasted Years.
Il pubblico accompagna la nostra vocalist per tutta la durata del concerto dimostrando il proprio affetto con un grosso screaming rispondendo all’incitazione “scream for me Frascati” tra le ristate generali. Il culmine è stato raggiunto con la pogata generale durante l’esecuzione dell’immortale The Number Of the Beast e nella conclusiva Run To The Hills. L’uscita degli Ed Hunter è stata accompagnata da un simpatico siparietto che vedeva una manciata di punkettoni che inneggiavano al bis come se avessero di fronte i nuovi Sex Pistols. Da non credere.

Un rapido avvicendarsi e salgono sul palco i campani Nameless Crime, da poco arrivati al debutto.
Sinceramente non li conoscevo ma devo dire che mi hanno piacevolmente sorpreso. La loro proposta non facilmente catalogabile può essere inquadrata in un metal di stampo americano abbastanza articolato e di non facile assimilazione (almeno ad un primo ascolto). Mi hanno ricordato alcune cose degli Hexx e primi Metal Church rielaborati in chiave più potente e personale. Preparazione tecnica sopra la media, ma il vero punto forte è il singer che non sono riuscito ad apprezzare particolarmente dal punto di vista vocale per via di un suono che almeno sotto il palco non evidenziava troppo la voce, ma che da un punto di vista scenico non ha nulla da invidiare a singer più blasonati. Con i suoi movimenti tipicamente metallici ha catalizzato l’attenzione cercando di sopperire alla mancanza di presenza scenica degli altri componenti effettivamente troppo statici per un gruppo metal. Comunque in poche parole: hanno spaccato tutto. Di grande impatto il muro sonoro creato dalla due asce instancabili nel macinare riff su riff. Peccato che la grande esibizione non sia stata omaggiata da una presenza di pubblico adeguata che incredibilmente per un buon 50% se ne è andato dopo l’esibizione degli Ed Hunter.