ristampe Heavy Load: analisi guidata

Di - 18 Ottobre 2003 - 20:48
ristampe Heavy Load: analisi guidata

Già da due-tre mesi (o qualcosa di più) circolano sottobanco dei compact disc che, ai cultori del genere, suggeriscono una cosina: “finalmente qualcuno ha ristampato gli Heavy Load“. E visto che qua cerchiamo, per quanto possibile, di non farci scappare sotto il naso troppe cose, abbiamo deciso di infarcire questa segnalazione con una specie di “Analisi Guidata” delle ristampe e di questo gruppo. Contenti?

_________________guida alle ristampe___________________

______________heathens from the north_____________

ristampe Heavy Load: come, dove e quando
Chiariamo subito che queste ristampe, da quel che si sa, non sono state esplicitamente riconosciute da chi ne detiene i diritti. Sempre secondo alcuni, tutte ristampe provengono dagli Stati Uniti d’America, dove un manipolo (od un solo individuo) di Metal Maniax hanno stampato questi dischi, già abbastanza rari nelle naturali versioni in vinile.
Queste ristampe (le più recenti in assoluto) contengono: “Death or Glory” (lp) + “Metal Conquest” (mlp) e “Stronger than Evil” (lp) + “Monsters of the Night” (7”single). Non s’era mai vista tanta abbondanza nelle precendenti re-releases.

Le cronache rintracciano il primo caso di ristampa “sospetta” nel 1991. Infatti, mentre i Judas Priest scorrazzavano per mezzo mondo con Annihilator e PanterA, l’assurda Delta Music produce “Metal Angels in Leather” (codice: “15 215”); un cd che presenta una tracklist quanto mai farlocca:
1. Heavy Metal Angels
2. Might for Right
3. Something New
4. Bleeding Streets
5. Still there is Time
6. Traveller
7. Little Lies
8. Daybreak Ecstasy
9. Take Me Away
10. Tresspasser

Come si può notare, i tragici personaggi che hanno gestito questo progetto hanno mutilato, aggiunto e rifinito secondo i loro personalissimi gusti la tracklist originaria di “Death or Glory“, a cui accorpato il singolo “Take Me Away“.
Il lato tragicomico è che ogni singola canzone è stata estesa arbitrariamente, ripetendo a raffica i refrains. Purtroppo questa era una infame pratica del catalogo della Delta Music, che si prese il diletto di ri-intitolare albums già noti (es. i malcapitati Tyrant tedeschi). Mha, contenti loro!
Sul retro del compact-disc, si afferma che per questa ristampa è stata ottenuta la licenza della Thunderload records..ma, sinceramente, non ci giurerei più di tanto..

Ma non è finita qui: infatti nel 1996 la nipponica King Records pubblicò su cd i capolavori “Death or Glory” (codice: “KICP-2622”) e “Stronger than Evil” (codice: “KICP-2621“).
Che poi la King records è la stessa label  poi che stampò per il mercato giapponese, nel 1983, tutte e due gli albums su vinile (DoG “K28P-401”; StE “K25P-497”).

Non scordiamo poi che nell’Aprile 2000 la label-fantasma Scandinavian Metal Attack (che prese il nome, quasi certamente, dalla mitica compilation della Black Mark records) ristampò in cd il debutto dei nostri eroi: “Full Speed At High Level”. A tempo di record i collezionisti più veloci fecero letteralmente piazza pulita delle copie disponibili. È assai arduo al giorno d’oggi beccare questa re-release.

Dal loro quartier generale nella fredda Stoccolma, i fratelli Walhquist durante questi anni non hanno mai provveduto e/o non si sono mai preoccupati di auto-ristampare (magari con la propria label, la ThunderLoad records, che -giusto per intenderci- è quella che tiene sotto contratto i Veni Domine) i dischi degli Heavy Load, né tantomeno hanno mai preso in seria considerazione le proposte di altre labels interessate a questa iniziativa (esempio: l’italiana Underground Symphony).

L’anno scorso andò in ristampa (limited edition) nientemeno che “Paradise Lost” dei Cirith Ungol. Quest’estate è toccato agli Heavy Load. C’è da dire, che, in barba ai diritti degli artisti, questa è una gran bella abitudine..eh, già: possono partire ufficialmente le scommesse per indovinare quale cult band sarà la protagonista del prossimo capitolo di questa piratesca saga.

Come si presentano
Sigillati. Ecco come si presentano: spettacolare!! Come mi è stato spiegato da gente competente del mestiere e come ho potuto sperimentare in prima persona, non è cosa da poco decidere si incartare tutte le benedette custidie di cds. Non è da poco. Già per questo piccolo, ma importante, particolare queste ristampe si guadagnano un bell’applauso. Dietro questo tipo di iniziative in genere c’è sempre qualcuno dotato di grande passione per il gruppo di turno che decide di investire quel che ha (nulla di stratosferico) per confezionare un prodotto come meglio possibile.
Chiunque sia dietro a questo progetto di ristampa degli Heavy Load, c’è da dire che si guadagno il secondo applauso per il risultato raggiunto con l’artwork e la grafica di entrambi i cds.
Ad onor del vero è d’obbligo precisare che la spettacolarità delle copertine dei vinili è impensabile per qualsiasi cd: che sia l’amatissima MetalBlade, la voracissima Nuclear Blast o l’undergroundissima Secret Port records, non c’è cazzo che tenga; su vinile l’artwork è fottutamente più bello. Arrendetevi!

In questo caso però nel processo di stampa, quasi di certo volutamente,  è andata perduta la vividezza cromatica dei mitici disegni di Ragne Wahlquist. I colori sono più pallidi ed i contorni quasi impercettibilmente sfuocati. Ma per una re-release di questo tipo è già tanto.
All’interno del booklet troviamo una grafica essenziale, lineare e pulita: pagine candide su cui sono stampati in nero, ed in maniera chiara, i testi di ogni singolo brano. Vengono riportati anche le credits di ciascuna track. Il resto della confezione è stata arricchita con foto (nessuna inedita; non chiedete la luna!) ritoccate palesemente al computer, per dare quel tocco in più. Ancora: clap, clap, clap!! Bel lavoro davvero.

Come si sentono
Mha…con tutto il rispetto, da vinile è tutta un’altra storia. Assodato questo, c’è da dire che -obiettivamente- la resa sonora di queste re-releases non è il massimo che si può pretendere da una fonte “non vinile”. Il suono risulta un po’ troppo ovattato, le canzoni perdono un pochino di incisività (batteria e voce sono le parti più penalizzate).
Fatto questo appunto, diciamo che per una “re-release underground” il suono è più che accettabile. Qualche pecca qua e là (l’effetto fade di “Heathens from the North” è stato sfortunatamente mutilato) a parte, nulla di eccessivamente malvagio.
Ricordiamo ai gentili passeggeri che semplicemente quattro anni fa una roba del genere era un sogno, e dico, solo un sogno per la ristretta cerchia di fans del genere.
Il sogno, come in questo caso, non è ristampare un disco culto. È portare in auge attraverso il tempo una gloriosa leggenda che non può morire. Solo il Vero Acciaio sopravvive al tempo: fanculo al metallo di seconda scelta!!! Morite tutti bastardi!!! Aaaarrgghhh!!

Heavy Load: una band ancora da scoprire
Scusate, scusatemi tanto. Ho cercato di bilanciare un po’ le cose, ma credo che -inevitabilmente- le informazioni riportate fino ad ora siano potute risultare pienamente accessibili solo a chi in questi loschi ambienti ci traffica beatamente ogni santo giorno. Immagino che la maggior parte di voi si stia chiedendo: ma chi cavolo sono gli Heavy Load??
Sarei tentato di dire sagacemente «Dei musicisti che hanno scritto un brano come “The Guitar is My Sword“. Ho detto tutto, immaginatevi il resto.». Lasciando stare l’interpretazione dei primi due termini di questa mia definizione (Hail!!!), vi rimando alla pagina (di prossima pubblicazione, of course) della nostra enciclopedia; ma già dalle reviews, in basso, potete farvi un’idea.
Mi scuso di nuovo: sto scavalcando di paragrafo in paragrafo gli “spaesati”; faccio questo perché ci tengo a venire in contro a chi dopo aver letto le prime righe ha inziato ad ingrifarsi all’idea di poter venire in possesso finalmente di queste rarità. Sì, sarebbe stato più logico piazzare all’inzio un bel paragrafo introduttivo al gruppo e relativa discografia. Tuttavia, così facendo, avrei costretto questi fratelli del Vero Metallo a perdere tempo nel cercare (più o meno ansiosamente) i paragrafi che realmente interessavano loro. Nah, sarebbe stata una cattiveria gratuita.

Per ora sappiate che potete comodamente leggervi le recensioni di quasi tutta la discografia degli Heavy Load qui su TrueMetal.it (che bello!). Mancano all’appello (per una mera questione di tempo di noi writers) “Full Speed At High Level“, il singolo “Tresspasser” e la review della mitica compilation “Caught in Steel” dove gli HL apparirono con l’inedito “I Am Me” (tirata fuori dalle sessions di “Stronger than Evil“).

Heavy Load recensiti su TrueMetal.it
·
Metal Conquest
· Death or Glory
· Free
· Stronger Than Evil
· Monsters of the Night

Dove si trovano le ristampe
Toglietevi dalla testolina, per favore, che qualcuno qui sia coinvolto minimamente con questa storia e che, sorpattutto, possa procurarvi direttamente i suddetti cds o anche indirizzarvi verso distributori/rivenditori privati. TrueMetal.it è felice ed orgoglioso di essere un sito non commerciale sotto ogni aspetto. Qua nessuno ci guadagna nulla, quasi sempre si ci perde: non si fanno eccezioni alla direzione editoriale per nessuno, neanche per gli Heavy Load. Personalmente vi posso consigliare da adesso di andare a farvi un giro per le fiere del disco (dove, per antonomasia, si trova di tutto). Se non trovate queste rarità sui cataloghi patinati non è certo colpa mia. Vien da se che dovreste rivolgervi altrove. Sicuramene non da me chiedendo copie masterizzate et similia. Non provate neanche per piacere.
Grazie.

Last but not least, via internet da anni c’è gente che traffica con riduzioni ad mp3s dei suddetti albums. Inutile ricordare che tutto ciò è illegale. Anche queste ristampe non sembrano ufficialmente riconosciute (guarda un po’, non esiste stavolta né codice né nome della label..mistero!). Fatto sta che potete ancora, con relativa facilità*, beccare i dischi in vinile. Se non avete un giradischi, male che va andate a sentirli da un amico che ne possiede uno. O ne prendete uno in società. O vedete quello che volete fare voi, insomma..

*facilità un tubo: per info sulla rispettiva di ogni disco, cortesemente date una controllata all’ultimo paragrafo di ogni recensione.

In definitiva: ne vale la pena?
Ma che domanda è? Se siete dei collezionisti, il quesito non si porrebbe proprio: mano a portafogli e via! Per la Gloria della propria collezione, si prende tranquilalmente la quarta..quinta versione dello stesso album. Dov’è il problema?
Se siete semplici appassionati questa sarebbe una delle possibili vie per entrare in contatto con la dimensione mitologico-musicale dei primevi Guerrieri dell’Epic Metal.

Per onestà, comunque, c’è da dire che gli Heavy Load non rappresentano il primo caso di ristampe semi-ufficiali. Se dovessimo iniziare ad affrontare il discorso delle così dette “stampe alternative” di King Diamond in Cina, delle brasiliane dei Judas Priest, delle russe di Warlock/Doro, ecc..; o di quelle case discografiche che hanno dovuto chiudere per aver ristampato albums su albums, senza uno straccio di contratto (es. ma ve la ricordate la Reborn Classics?? Quell’altra tedesca che adesso pare ritornata, ah?); o i dischi “perduti” ristampati in autoproduzione (es. il recente caso degli S.A. Slayer) o di “ristampe parallele” di classici (es. da prima di quest’estate sono uscite magicamente le re-releases dei primi Exciter con tanto di bonus); ecc…, insomma, se dobbiamo metterci a catalogarci tutte ‘ste robe, veramente, non la finiamo mai. È un lavoro estenuante e certe volte pure snervante. Lo si può tenere come hobby (come, del resto, alcuni fanno), ma da scriverci articoli ne verrebbe fuori un libro!

Sono cose che fondamentalmente lasciano il tempo che trovano insomma. Ma, per ritornare a noi..se vi reputate ultra-fan di questo genere di gruppi, come gli Heavy Load..e siete “Hell Bent for True Metal”..

bevenuti nel perveso mondo
delle produzioni di kulto
H E L L    Y E A H !

Leopoldo “LeatherKnight” Puzielli