Saxon (Biff Byford)

Di - 19 Aprile 2007 - 10:23
Saxon (Biff Byford)

Nel 1983 San Remo veniva dominato da Tiziana Rivale e la sua “Sarà quel che sarà”, mentre Vasco Rossi, con una delle più belle della storia della manifestazione (Vita Spericolata) si piazzava venticinquesimo, ovvero, penultimo. Ma sul palco canoro più importante dell’Italia bacchettona che maltrattava il rocker di Zocca c’era posto per una band inglese intenta a promuovere per l’Europa il suo quinto album…

Ciao Biff come va?

Benissimo, mi piace andare in giro per i festival.

Eh, a chi lo dici… allora Biff come ci si sente a essere un pezzo di storia di questa musica?

Alla grande. È bello vedere di aver contato qualcosa per qualcuno in tutti questi anni, ahah!

E come ci si sente ad avere di nuovo al proprio fianco Paul e Nigel?

Ohh è fantastico! Fantastico! Questa è la migliore line-up che abbiamo mai avuto. So che sembra una frase retorica, di quelle che si dicono sempre nelle interviste, ma è proprio così! C’è grande feeling e posso dirti che questi sono davvero i migliori Saxon di sempre.

Guarda, ti garantisco che dal vivo siete sempre un gran piacere! Però, come dire, vorrei che foste a quei livelli anche sui dischi più recenti…

Tu sei uno di quelli che grida “old song” eh?

Ahaha puoi contarci! Con tutto il rispetto per i vostri pezzi nuovi: 747, And the Bands Played On e compagnia restano inavvicinabili…

Ahaha sìsì sei uno degli “old song”, sono sicuro!

Allora è bello essere una rockstar?

Ahaha in realtà non siamo mai arrivati così in alto, mai passati al grado di Rockstar. Il metal ha avuto poche vere “star” a livello mondiale. Tanti personaggi famosi ma il grado di “star” appartiene, a parte rari casi, a generi diversi, come l’hard rock…

Perché secondo te? In fondo al metal i personaggi non sono mai mancati, anzi…

Credo sia dovuto soprattutto al fatto che le radio (prima) e le televisioni (poi) non abbiano mai dedicato tanto spazio al metal. Ce n’era per il rock, per l’hard rock più soffice… parlo dei singoli Aor per esempio… ma per quelli che non facevano parte della frangia melodica o non erano gruppi confermati a livello mondiale nelle classifiche, solo qualche passaggio ad assurdi orari notturni…

Non ti sei sentito una star neanche dopo quella data a San Remo…?

Ahahah! Pensavo se ne fossero dimenticati tutti!

Eh no! Come dimenticati? Racconta racconta…

È stato il nostro manager a volerci portare a San Remo, noi non sapevamo nemmeno cosa fosse. Era convintissimo che fossimo pronti per il grande pubblico e voleva che suonassimo ovunque fosse possibile, dai festival metal, ai programmi tv, fino alle location più impensabili… anche San Remo! Salimmo sul palco e davanti a noi c’era questa platea di gente tutta perfettamente composta e vestita a festa, e intorno, ovunque, tutti questi fiori…

Sì è una caratteristica della manifestazione. Non esattamente una cosa molto rock’n’roll, eh?

No, assolutamente. La location era molto bella ma l’atmosfera non era quelle a cui siamo abituati. Ci fu anche un po’ di imbarazzo perché eravamo davvero come pesci fuor d’acqua. Chissà cosa pensarono i presenti…

Suonaste Nightrider se non sbaglio?

Sì, mi pare di sì.

Uno degli ultimi vostri singoli a fare bene in classifica…

Già…

Come mai? I tempi dei singoli hard’n’heavy che schiantavano le classifiche stavano finendo? E pensare che solo un paio di anni prima le varie Breaking the Law, Run to the Hills… e le stesse Wheels of Steel, 747 e Never Surrender avevano fatto davvero bene.

Sì penso di sì, quel periodo era in procinto di finire. I tempi stavano cambiando e inoltre quei brani non erano esattamente ciò che il grande pubblico della pop music si aspettava da un singolo…

Bene Biff grazie per questa chiacchierata un po’ fuori dalle righe. Ti lascio a salutare i fan italiani e ti dico “A presto”, tanto ultimamente siete in Italia sempre più spesso, eheh!

Sì, e ne siamo contenti! Siete un pubblico caloroso ed è sempre un piacere suonare per voi! Ciao!

Alessandro ‘Zac’ Zaccarini