Sepultura: Igor Cavalera, ‘con “Roots” spingemmo molte band a ricercare le proprie radici, perfino i gruppi norvegesi’
In una nuova intervista con Drew Stone, Igor Cavalera è tornato a parlare di “Roots”, album del 1996, registrato con la collaborazione della tribù degli Xavante.
Stavamo sperimentando un sacco di cose. Ricordo di aver parlato con Max. Sentivamo che non c’era modo di andare più in profondità alle nostre radici, se non fare qualcosa con le tribù brasiliane. Una cosa che ci ha dato ispirazione lungo tutto il percorso di creazione dell’album. Il fatto che loro fossero là prima di chiunque altro e facessero già musica. Per cui con loro abbiamo trovato la più profonda connessione che si possa instaurare, credo, essendo nativi brasiliani. Avere l’opportunità di andare là e registrare con loro è stato straordinario. Ed è una cosa pazzesca. Ne parlammo con musicisti tipo Dave Grohl o Moby, al tempo. Erano tutti interessati a quello che stavamo facendo. Fu davvero qualcosa di speciale. Poi, ovviamente, non tutti hanno apprezzato. Ci sono persone che non lo ritengono il nostro miglior album. Considerano Arise o Beneath The Remains, migliori. Ma al tempo fu un album necessario. Spingemmo molto oltre i limiti della musica. Da quel momento in poi spingemmo molte band a ricercare le proprie radici. Perfino le band norvegesi iniziarono a ricercare le proprie radici. Penso che quel disco sia stato un passo importantissimo per rompere certe barriere. E spingere le persone ad avere una mentalità più aperta.