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Sonata Arctica (Gods of Metal 2006)

Di Riccardo Angelini - 21 Giugno 2006 - 14:43
Sonata Arctica (Gods of Metal 2006)

Durante la conferenza stampa tenuta dai Sonata Arctica, la band ha risposto a domande di ogni genere: ecco le risposte più interessanti che sono state fornite.

Che cosa pensate dell’esibizione di oggi al Gods? Siete soddisfatti?

Toni: E’ stata una grande giornata, pensavamo che suonando a quest’ora non avremmo trovato molto pubblico, e invece ci siamo trovati davanti un sacco di gente, non ce l’aspettavamo.
Henrik: In Finlandia non sarebbe successo.

Recentemente avete dato alle stampe un DVD basato sul vostro recente tour in Giappone, For the Sake of Revenge. Come valutate questa esperienza?

T: Il tour è stato molto positivo, comunque non penso che ci abbia cambiato. Penso che sia uscito al momento giusto, penso che potrà essere apprezzato da quei fan che vivono in paesi in cui non siamo mai stati a suonare e in cui, probabilmente, non suoneremo mai.

Tempo fa siete passati in Italia nel corso del tour in cui siete stati di spalla ai Nightwish. Che cosa ricordate di quelle date?

T: Ci siamo divertiti molto, siamo amici dei Nightwish e ci siamo trovati bene insieme. In Italia poi abbiamo sempre ricevuto un’ottima accoglienza, mi sembra un paese in cui il metal è molto amato! (Mah, dipende dai punti di vista… n.d.r.)

Su Reckoning Night il vostro stile ha subito un notevole cambiamento rispetto al passato. Si tratta di un esperimento o manterrete questo tipo di sound anche in futuro?

T: Il nostro ultimo disco era il primo che suonavamo con Henrik, il nuovo tastierista, quindi logicamente se il sound è cambiato è…
H.: … tutta colpa mia
T: (ride) sì, beh, ma un po’ è anche colpa nostra! In ogni caso il cambio è avvenuto tra due musicisti molto diversi nel modo di suonare la tastiera. Siamo soddisfatti del risultato, ma abbiamo dovuto trovare l’affiatamento piuttosto in fretta, e penso che sul nuovo disco l’intesa sarà molto più profonda.

Ritenete che, a livello di supporto tecnico, la tecnologia del DVD finirà per soppiantare completamente il cd?

Jani: No, non credo. Non puoi ascoltare un DVD in macchina. Sicuramente è ottimo per i live, poiché il supporto visivo consente un’esperienza più piena, ma non penso che potrà mai sostituire il cd.

Pressoché tutte le canzoni dei Sonata Arctica sono scritte, sia per quanto riguarda la musica sia per quanto riguarda i testi, da Toni Kakko. Questo succede perché gli altri non sono interessati al songwriting o è una vostra scelta precisa?

T: Riguardo ai testi, li scrivo sempre io perché mi piace decidere che cosa cantare. Ma per le canzoni in generale chiedo in continuazione agli altri di portare le loro idee, anche da aggiungere magari a quei pezzi che porto io. Ma alla fine dicono sempre che vanno bene così come sono, finiamo per lavorare su quelle… Perché non portate qualcosa anche voi, ragazzi?
H: Sì, sì, va bene (ride)
T: Ecco, visto?

Jani, come mai hai lasciato gli Altaria?
J: Ecco vedi, il fatto è che un anno fa circa è iniziato il tour dei Sonata Arctica. Poi è andato avanti. E avanti. E avanti.
T: E non è ancora finito
J: Appunto, alla fine non avevo il tempo di registrare le parti di chitarra, alla fine ho lasciato la band, era la cosa migliore da fare.

Una delle canzoni più popolari del vostro primo album è Letter to Dana. Chi è Dana? È una persona reale o un personaggio di fantasia?

T: E’ un personaggio di fantasia. In realtà il nome è ispirato alla protagonista di uno dei miei telefilm preferiti, X-Files. Tra l’altro è anche una delle mie attrici preferite.

Come avete scelto il nome “Sonata Arctica”?

T. in passato abbiamo cambiato vari nomi, per esempio “Tricky Beans”, ma diciamo che non erano molto adatti a una band metal. Alla fine un nostro amico ci ha suggerito questo nome: ci è piaciuto e così lo abbiamo tenuto.

Sicuramente tra i testi migliori che abbiate mai scritto c’è quello di White Pearl Black Ocean. E’ una vostra idea originale oppure vi siete ispirati a qualche romanzo o storia popolare?

T: La storia è una mia invenzione, mi sono ispirato per il titolo ad alcuni dei miei film preferiti d’ambientazione marittima, tipo Master and Commander…
Sinceramente tra i testi che ho scritto questo è uno di quelli di cui sono più soddisfatto, in passato si era anche ventilata l’ipotesi di farne un film, a me farebbe un gran piacere e penso che tutto sommato il soggetto si potrebbe anche prestar bene.

Che cosa rispondete a quanti vi accusano di essere una cover band degli Stratovarius?

T: (ride) davvero? Beh, non rinneghiamo le nostre origini, gli Stratovarius sono uno dei gruppi cui dobbiamo di più, ed effettivamente il nostro esordio, Ecliptica, è ispirato anche al loro sound. Però poi noi abbiamo seguito la nostra strada. Provate ad ascoltare l’ultimo album degli Stratovarius e l’ultimo album dei Sonata Arctica e ditemi se vi sembrano uguali. Portare avanti ancora oggi un paragone del genere, significa che tutte le band che hanno tonalità canzoni veloci, una voce che sta su tonalità alte e doppia cassa sono cloni degli Stratovarius.

Parlando di cover, in passato ne avete fatte diverse omaggiando diverse band che hanno fatto la storia dell’heavy metal (per esempio con I Want Out degli Helloween o con Die With Your Boots On degli Irom Maiden). C’è qualche altra band di cui vi piacerebbe suonare una cover?

T: Mah, così su due piedi non saprei…
H: Strapping Young Lad!
T: Ah, perché no? (ride)

Una domanda per te, Toni. Quand’è che hai iniziato a cantare? Hai mai preso delle lezioni o sei del tutto autodidatta?

T: Ho iniziato a cantare nel 1994, quando ero nella mia vecchia band. Allora suonavamo musica diversa da quella che faccio oggi con i Sonata Arctica, era musica… come dire… tradizionale. Di conseguenza anche il mio modo di cantare è cambiato. Comunque no, non ho mai preso lezioni, mi sono sempre esercitato da solo.

Che cosa ci potete dire riguardo al futuro? Non è ora che esca un nuovo album?

T: Sì, e posso anticiparti che ci saranno alcune sorprese. Tutti ci chiedono di fare canzoni più lunghe, ma se una canzone viene corta, così deve essere. E’ inutile cercare di allungarla, si finisce solo per renderla noiosa. Quindi sul prossimo album vedrete sicuramente più canzoni, probabilmente una quindicina. E saranno più corte.