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Speciale “The Cult of Necrodeath” (tutte le band partecipanti)

Di Giuseppe Casafina - 19 Febbraio 2018 - 14:43
Speciale “The Cult of Necrodeath” (tutte le band partecipanti)

I Necrodeath, si sa, sono un’autentica istituzione del fenomeno metal tricolore.

Marci seguaci dell’estremo vecchia scuola che più non si può e pronti più che mai al loro imminente ritorno discografico previsto per il prossimo mese con “The Age of Dead Christ” su Scarlet Records, hanno negli anni modernizzato la loro proposta senza per questo rinunciare alla cattiveria di fondo che anima la band sin dagli esordi: della vecchia guardia oggi è rimasto il solo Peso dietro le pelli, ma ormai anche Flegias, Pier e GL si sono ritagliati uno spazio speciale negli extreme metallers di tutto il Mondo.

E davvero da tutto il Mondo provengono le band che hanno preso parte a “The Cult of Necrodeath” compilation (rilasciata a novembre per la nostrana Black Tears): nonostante una sicuramente voluta maggioranza a nome di band e progetti dalle radici chiaramente italiane (molto probabilmente per supportare la natura prettamente italica della band in oggetto), tra le band partecipanti vi sono anche gli spagnoli Cadalso, i misteriosi Necrobreath dall’Indonesia e il buon Eric Forrest con i suoi E-Force!

Ecco che, per l’occasione, abbiamo contatto quasi tutte le band presenti nella compilation (tra cui ci sarebbe anche il sottoscritto – Hörnhammer è il mio progetto – , che logicamente non potrebbe intervistarsi da solo e così l’unico modo per ringraziare tutti coloro che han realizzato tutto questo è stato realizzare a mia volta questo speciale…ancora ricordo la mia incredulità quando Peso voleva a tutti costi la mia rielaborazione di ‘The Flag of the Inverted Cross’ per la compilation…brividi!): ‘quasi’ appunto perchè l’iniziativa era inizialmente quella di far partecipare, logicamente, tutte le band, solo che nonostante i numerosi solleciti i Cadalso non ci hanno mai risposto ( – …noi facciamo sempre quel che possiamo – Nda)…che fare quindi? Ovvio che non sarà l’assenza di una sola band a fermarci quindi facciamo parlare tutti gli altri, tutte quelle band che hanno preso parte al progetto, iniziando proprio dal creatore di questa iniziativa che, agli inizi, era solo un’idea come tante…

Nel frattempo, è altamente consigliato l’ascolto della compilation in oggetto come sottofondo, la quale può essere acquistata ed ascoltata qui, sulla pagina Bandcamp della Black Tears.

 

MALIGNANCE (Arioch alias Andrea Gentili, ideatore della compilation)

 

Ciao Andrea e benvenuto su TrueMetal.it!

Insomma, tutto parte da una tua idea, a quanto pare nata quasi per scherzo, raccontaci di come questa ha preso forma sin dagli abbozzi fino alla forma concreta…e soprattutto, dacci un tuo parere critico su cosa pensi del risultato finale! Cosa ha rappresentato per te, inoltre, prender parte a questa compilation (Andrea è l’unico membro del progetto Malignance, presente sulla compilation).

(Arioch – Andrea Gentili) Ciao a tutti e grazie per lo spazio concessomi! Il progetto originale non è nato per scherzo, ma più per pura e semplice passione. Sono sempre stato un grande appassionato dei Necrodeath, fin dagli anni dell’adolescenza, e non è un caso che la mia band si chiami Malignance (vediamo se i fan dei Necrodeath indovinano da dove io abbia preso ispirazione per questo nome!). Poco dopo l’uscita del mio ultimo disco mi è venuta l’idea di incidere una cover dei Necrodeath, per tributare il dovuto omaggio a questa storica band (per di più italiana!) che mi ha da sempre influenzato a livello musicale; a quel punto ho pensato che grazie alle nuove piattaforme di promozione musicale online come Bandcamp sarebbe magari stato possibile fare qualcosa di più : ho deciso quindi di provare a dare forma a un vero e proprio tribute album, che nelle intenzioni inziali sarebbe dovuto uscire esclusivamente online per la mia etichetta, la Kult of Cthulhu. Ho dunque pensato di contattare Peso per avere la sua “benedizione” e lui, entusiasta dell’idea, mi ha messo in contatto con Daniele della Black Tears of Death, il quale si è subito dimostrato interessatissimo e anzi ha proposto una collaborazione grazie a cui il disco ha assunto la forma attuale: release fisica oltre che digitale e band provenienti dai luoghi più disparati, con una prevalenza di gruppi liguri, “conterranei” dei Necrodeath stessi. E’ proprio grazie alla professionalità indiscutibile di Daniele che il risultato raggiunto è secondo me ottimo! Lui ha pensato ai lati più “manageriali” della produzione, mentre io mi sono occupato in prima persona dell’aspetto tecnico, affiancando Pier Gonella in studio durante il mastering del disco; proprio per questo non posso che dirmi totalmente soddisfatto del risultato raggiunto, sia a livello sonoro che visivo, parlando della copertina e del packaging!

Vestendo i panni di Arioch dei Malignance devo ammettere che è una grossa emozione e una grande soddisfazione personale essere presente su un tribute album del genere, soprattutto con una canzone iconica come ‘Mater Tenebrarum’

 

…ora è il turno dei ‘capostipiti’ della compilation, coloro che son stati omaggiati di questo tributo e che hanno ringraziato i partecipanti con un loro inedito: la parola ai Necrodeath, per poi proseguire con le band che in qualche modo sono state compagne di avventura della band ligure sin dagli esordi, in un modo o nell’altro.

 

NECRODEATH (Peso, in collaborazione con Emanuele Ysmail Minetti)

 

Salve Necroguys,

Siete indubbiamente i soli ed incontrastati protagonisti della compilation!

Cosa ha rappresentato per voi tutta questa iniziativa? Emozioni, reazioni…immagino che per voi sia stato qualcosa di molto forte!

(Peso) Quando Andrea Gentili mi ha contattato per informarmi di questa idea che voleva far partire nella nostra citta di Genova, non ho dato molta importanza alla cosa …ma poi ripensandoci bene lì ho richiamato e gli ho detto che se la cosa avesse avuto una struttura piu solida, facendolo diventare un prodotto nazionale e internazionale allora tutto questo mi avrebbe appassionato! Daniele Pascali come discografico della nostra citta’ (Black Tears) ha subito recepito il messaggio e ha assolutamente accettato l incarico del supporto fisico da buon fan del gruppo e da professionista del settore….Cosi strada facendo Andrea e Daniele mi tenevano informati delle varie bands che scrivevano e dell entusiasmo che si stava creando intorno a questa cosa, tanto che parlando con gli altri del gruppo abbiamo deciso di donare un inedito  come bonus track del cd in modo da avere anche una ciliegina sulla torta…….ci siamo impegnati per dare un qualcosa di bizzarro e particolare per quanto riguarda il trademark dei Necrodeath e cosi e’ nata l idea di chiamare il mio amico Ysmail al sitar e comporre il pezzo insieme a lui! ‘The Cult of Shiva’ e’ stato il risultato finale!

 

Conoscendovi, è risaputo che siete ancora in contatto con gli ex membri che han fatto la vostra storia (tra i più noti Ingo, John e Claudio), loro sono a conoscenza del progetto? Se sì, conoscete le loro reazioni a riguardo?

(Peso) In realta’ con Paolo e Ingo non sono piu in contatto da decenni…..Con Claudio invece ci frequentiamo tuttora e gli portero’ una copia del cd in questi giorni…anche lui e’ rimasto piacevolmente sorpreso del progetto…mentre John..beh lui’ e’ presente nel tributo con ‘The Creature’ e con i suoi fantastici Killers Lodge!!

 

Bene, adesso passiamo la parola allo special guest di casa Necrodeath: saluti a te Ysmail, benvenuto sulle pagine di TrueMetal.it!

A giudicare dai titoli di copertina, sei una delle ‘menti malvage’ dietro la costruzione del nuovo pezzo inedito dei Necrodeath: come mai un musicista (ma non vorrei sbagliarmi) di stampo prettamente etnico come te è finito a collaborare con coloro che non a torto sono riconosciuti come tra i leader della malignità in musica tricolore? Eri in contatto con la band oppure è stata una collaborazione adoperata unicamente per questo pezzo? Conoscevi i Necrodeath e, in caso di risposta affermativa, hanno rappresentato comunque qualcosa per te come musicista?

Ciao, grazie a voi per l’occasione di raccontarvi questa particolare e multisfaccettata avventura ethno/metal!
Io sono un musicista etnico è vero, ma ciò non ha niente a che vedere con il concetto di bene o male. 
Intendo dire che la prima cosa che mi ha affascinato dell’India è stata la figura della sanguinaria Kali, tagliatrice di teste. Avevo 16 anni e suonavo heavy metal, ero un bassista.
Quando vidi la figura di Kali in televisione (durante una rocambolesca puntata di Xeena…) pensai: qui c’è tutto, a questa immagine non manca niente!
Ci sono molte braccia, che sanno di una visione psichedelica fuori dall’ordinario; è assetata di sangue ma ha simboli e sigilli che la connettono al Sole, alla luce. Lei è l’oscurità ma è una cosa sola con la luce.
Ecco che tutto quello che avrei potuto comprendere dalla cultura indiana negli anni a venire, nei viaggi a Varanasi e negli otto anni di studi di Sitar e musica indiana classica, mi si palesava davanti in tutta la sua potenza.
Sto parlando del fatto che la barriera concettuale che incatena noi occidentali, quella del bene e del male, in India non esiste.
Ecco il senso di liberazione che la musica e la cultura indiana in generale mi ha dato. Mi ha liberato dall’oppressione di una razionalità senza tregua e ha messo i miei istinti più animaleschi in accordo con i miei ideali più alti.
Tutti abbiamo un’oscurità e una parte solare, e una volta decaduti i concetti di bene e male, possono convivere senza alcuna fatica. Vengo ora al dunque, e a “The Cult of Shiva”. Shiva, creatore e distruttore, impersona questo senso di unità inafferrabile che sottende qualunque aspetto della vita del cosmo. 
Collaboravo con Peso in un altro progetto musicale, quando improvvisando un po io e lui, è sorta la voglia di mettere sullo stesso campo questo scintillio psichedelico del sitar e la potenza del Black Metal. 
Conoscevo i Necrodeath, grazie anche al mio passato da bassista metal, e quando Peso mi ha proposto questa collaborazione non stavo più nella pelle dalla voglia di mettermi al lavoro. È stato tutto spontaneo. 
Quando ci siamo incontrati per parlare di questa idea, inizialmente solo io e Peso, gli ho proposto di elaborare insieme un’idea melodica che ebbi a 19 anni, una melodia crepuscolare, una sorta di valzerdell’oscurità che per me rappresentava la necessità del cosmo di smontare il mondo dell’uomo, ridurre in polvere la sua limitata razionalità e gettarlo nuovamente tra le fronde..dove avrebbe ricordato cosa davvero significasse la parola armonia.
Peso si è mostrato soddisfatto di questo giro melodico e su una sua struttura ritmica e compositiva abbiamo cominciato a costruire insieme “The Cult of Shiva”.
Quando ho sentito il master sono rimasto estasiato: mi sembrava incredibile poter vedere delle idee così sottili prendere forma in un brano.
Questo poteva nascere solo dall’incontro con i Necrodeath, l’oscurità senza preamboli.
Per quanto mi riguarda potrei non aver detto niente, credo (e spero) che “The Cult of Shiva” parli da sé.

 

BARCHE A TORSIO

 

Benvenuti su TrueMetal.it, ragazzi.

Tra le band presenti sul disco siete indubbiamente quella dal sound e dal background più particolare di tutte, infatti onestamente non vi conoscevo e da qual che ascolto siete a tutti gli effetti una band folk (i Barche A Torsio hanno trasformato un pezzo dei Necrodeath in una ballata acustica in dialetto genovese): come può quindi una band come i Necrodeath aver influenzato il vostro percorso e cosa rappresenta per voi la partecipazione a questa compilation? La provenienza genovese, vale a dire la stessa dei Necrodeath, ha avuto la sua importanza immagino…

(Giascio & Torsio) Ciao a tutti ! Si certo i Necrodeath per noi oltre ad una band culto sono anche amici di vecchia data! Con Peso inoltre abbiamo condiviso entrambi una bella avventura con i Raza de Odio, e Zanna anche qualche annetto con i Sadist…per essere un gruppo folk dialettale in effetti siamo decisamente fuori dagli schemi classici del genere, alterniamo pezzi più “classici” ad altri assolutamente pesantissimi! Andatevi a sentire ‘L’ortolano satanico’ su youtube e poi mi dite… aahahahahaaaahah! Siamo fierissimi di aver partecipato a questo cd tributo, quando i Necro ce lo hanno chiesto siamo rimasti di stucco, ma l’immediata risposta è stata : ” Ok, volentieri, vi rovineremo tutto, vi manderemo tutto a bagasce (bestemmione)!” ahahahaha! Vederci in questa compilation non ci risulta affatto strano, in fondo, sotto le mentite spoglie del folk dialettale, rimaniamo sempre dei pesantissimi e ostinati metallari fino al midollo! Venite a sentire le Barche a Torsio  dal vivo se avete il coraggio e ve ne accorgerete! Se vedemmoooooo leggeereeeee!

Giascio & Torsio

 

DEATH MECHANISM

 

Benvenuti su TrueMetal.it, ragazzi.

Alcuni di voi erano già presenti al periodo d’oro (nella band suonano Andy Panigada e AC Wild dei Bulldozer) in cui i Necrodeath, assieme a molte altre realtà del periodo,  buttarono le fondamenta del metal estremo italiano ormai oltre trent’anni or sono. Cosa significa per voi questo legame sempre forte tra le band che vi era al periodo, rapportato al comparire oggi su questa compilation tributo?

Ciao,credo che questo legame tra le bands sia dovuto appunto alla consapevolezza di aver dato via ad una scena, quella estrema, e non solo a livello nazionale. Il fatto di mantenere questo legame  può essere visto anche come un modo per mantenere vivo, sopratutto tra i più giovani e per tutta la scena nazionale, il ricordo di quel perido…non siamo arrivati secondi a nessuno…c’eravamo anche noi nell’ “anno zero”…credo che questo legame ci dovrebbe servire   a ricordarlo sempre!

Far parte di questo tributo  è  stato motivo di orgoglio, i Necrodeath sono sempre stati fonte di ispirazione per i DeathMechanism come il fatto di essere entrati a far parte dei Bulldozer, aver ottimi rapporti con gli Schizo….forse signifiaca che in qualche modo anche noi abbiamo fatto la nostra piccola parte nella scena.

 

SCHIZO

 

Benvenuti su TrueMetal.it, ragazzi.

Voi  Schizo con i Necrodeath avete sempre avuto un legame molto forte, basti vedere la presenza di Ingo Veleno su “Main Frame Collapse”. Voi, assieme a molte altre realtà del periodo tra cui i Necrodeath, gettaste le fondamenta del metal estremo italiano (Skizo, Necrodeath e Bulldozer sono da sempre la Sacra Triade mel Metal Estremo tricolore), un avvenimento accaduto ormai oltre trent’anni or sono. Cosa significa anche per voi questo legame sempre forte tra le band che vi era al periodo, rapportato al comparire oggi su questa compilation tributo?

Il legame del quale parli credo trascenda le sempre presenti stima, affetto e amicizia tra queste band.

E’ qualcosa di più: l’aver contribuito “insieme” e in forte misura alla nascita di una scena, di un certo modo di far musica che nel corso del tempo è stato sempre più apprezzato anche (o forse “soprattutto”) a livello internazionale; ognuno con la proprie personalità e modalità di espressione, s’intende.

Premesso ciò, non potevamo mancare di certo a questo episodio/tributo agli amici Necrodeath. E quando Mr. Peso chiese la nostra partecipazione, fummo immediatamente felici di poterci confrontare con uno dei loro migliori brani, personalizzandolo secondo il trademark Schizo.

 

KILLERS LODGE (John, basso e voce ed ex-bassista dei Necrodeath) 

 

Benvenuti su TrueMetal.it, John e Killers Lodge tutti.

Descriveteci, uno per volta, cosa ha significato per voi comparire su questa compilation, ovviamente il tutto in proporzione a cosa per voi significano tutt’oggi i Necrodeath sotto il punto di vista della vostra formazione musicale ed influenze.

Ho suonato per 10 anni con i Necrodeath, dal 1998 al 2008, e ricordo quel periodo come uno dei più felici e divertenti della mia vita. Quando Peso mi ha detto che sarebbe uscita questa antologia tributo l’ho subito bloccato e gli ho detto “The Creature la faccio io con i Killers Lodge!”. È un brano che ho sempre adorato perché, nella sua brevità, racchiude tutto lo spirito Necrodeath di quei tempi: il riffing maligno di Claudio, le sfuriate di Peso, il graffio lacinante di Flegias e l’ironia che c’era dietro a tutto (provate ad ascoltare alla rovescia le voci camuffate nell’intro del brano originale del 1999!).

 

…bene, fino ad ora è stato il turno del fondatore, delle band “storiche” ( – e perché no, di quelle ‘strane’, vedi i Barche A Torsio che come si è visto eran compagni di avventua di peso in formazioni parallele quali Sadist e Raza De Odio – ), ora passiamo ora alle altre band italiane in scaletta, a cui abbiamo posto la medesima domanda ( – La stessa rivolta ai Killers Lodge- Nda).

 

DAMNATION GALLERY (tutta la band)

 

Benvenuti su TrueMetal.it, ragazzi.

Descriveteci, uno per volta, cosa ha significato per voi comparire su questa compilation, ovviamente il tutto in proporzione a cosa per voi significano tutt’oggi i Necrodeath sotto il punto di vista della vostra formazione musicale ed influenze.

SCARLET (Voce): E’ stata una grande opportunità e un grande onore partecipare a questo progetto. i Necrodeath sono parte della storia del metal italiano e hanno influenzato e ispirato tutti noi da sempre. poter riproporre un pezzo come ‘At the Roots of Evil’ è stata davvero una grande esperienza.

LORD EDGARD (Chitarra): i Necrodeath sono una delle band di cui sono più orgoglioso del nostro patrimonio nazionale, una delle mie più grandi fonti di influenza e la band con cui sono cresciuto e diventato adulto.

LORD OF PLAGUE (Chitarra): i Necrodeath sono una delle mie band preferite in ambito italiano! sono cresciuto con i loro album e sono onorato di aver partecipato a un disco come questo! ‘ i know the pain at the roots of evil!’

CORONER (Batteria): i Necrodeath sono una band italiana storica, li seguo con entusiasmo dalla nascita e sono allievo di Marco ‘Peso’ Pesenti. E’ stato merito suo/loro se ho preso in mano le bacchette. forever Necrodeath!

LOW (Basso): E’ stato sicuramente un onore far parte di questa complitation, nonchè un’opportunità e una sfida al tempo stesso per noi di cimentarci nel coverizzare e personalizzare un brano diverso da ciò che suoniamo solitamente.

 

PATH OF SORROW

 

I Path Of Sorrow hanno sempre avuto un legame con i Necrodeath, non solo per le nostre radici che affondano nel Thrash e nel Black (oltre ovviamente al Death metal, stile del quale cerchiamo di essere portatori) ma anche perché, per una serie di coincidenze, il nostro destino si è intrecciato varie volte con i Maestri del Male .

Anche la scelta del brano non è stata casuale; il video di ‘Smell of Blood’, quello che reputiamo uno dei capolavori dei 30 anni di carriera dei Necrodeath, venne girato 10 anni fa nello stesso luogo in cui, anni dopo, furono scattate le prime foto ufficiali dei Path of Sorrow.

Siamo onorati di aver preso parte a questo tributo e avevamo appoggiato caldamente l’idea di “The Cult of Necrodeath” quando ancora era un “embrione” nella mente dello Staff di Cult Of Chtulhu e della Black Tears. Per noi è un modo di dire grazie a chi ha portato il verbo del extreme metal nel nostro paese e continua tuttora a farlo.

Siamo sicuri che questo album piacerà a tutti quelli che ascoltano Metal Estremo perché ancora una volta abbiamo dimostrato che, anche in Italia, le cose sappiamo farle bene quando ci mettiamo il cuore.

 

FOG (William Perfigli – Voce)

 

Ciao ragazzi, è un piacere rispondere al vostro speciale sui Necrodeath e al loro disco tributo!!!

Beh penso che per tutte le band partecipanti al progetto sia stato un onore oltre che ad un piacere prenderne parte ed ovviamente questo lo è stato anche per noi!!

La nostra prima scelta sarebbe ricaduta sul brano ‘The Creature’ (dove io personalmente appaio nel videoclip) ma era già stata opzionata così abbiamo scelto l’ottima ‘Red as Blood’ reinterpretata alla nostra maniera…..picchiando duro.

I Necrodeath penso (parlo a nome personale ma penso anche a nome di tutta la band) siano stati un cardine ed esempio per tante band come la nostra nata nel lontano 1997, ricordo ancor il primo live ufficiale dopo la reunion e ‘Mater af All Evil’ in un locale (che non ricordo il nome) a Cavi di Lavagna!! Da quella esperienza ho stretto una bella amicizia con Claudio e Peso e proprio quell’anno (precisamente il 20 ottobre 2000) abbiamo avuto l’onore di aprire un loro show a Torre del Lago.

Da quel periodo sono cambiate tante cose, soprattutto le line-up della nostra band ma l’amicizia con i ragazzacci da Genova e dintorni non è cambiata.

Quindi buon ascolto e, come mettiamo nelle nostre locandine……and the massacre goes on!!!

Willy

 

SEPTEM (Daniele Armanini – Voce)

 

Abbiamo cercato di cogliere la potente melodia e l’atmosfera onirica del brano originale e rielaborarle attraverso la nostra personalità.

Ci siamo dedicati ad un approccio spontaneo che tirasse fuori il nostro stile e che donasse alla canzone,con alcune evidenti variazioni, una nuova veste sonora ma allo stesso tempo riconoscibile dell’originale. Per noi è stato un grande onore ed una bella sfida rendere omaggio ad un così importante pezzo e alla leggenda dei Necrodeath.

Per me personalmente poi i Necrodeath fanno parte del mio background musicale; sono stati il primo gruppo metal italiano di cui (insieme ai miei fratelli) abbia comprato il disco: “Into the Macabre” rigorosamente in cassetta ! Si parla degli anni 80 ed a quel tempo insieme a Metallica, Slayer, Megadeth, Voivod ( altra band con cui ci siamo tolti la soddisfazione di suonare insieme), Nuclear Assault, Kreator, Sodom,etc. etc. I Necrodeath erano tra i gruppi più estremi che ascoltavo e che mi hanno ispirato ed invogliato ad intraprendere la via della Musica.

Negli anni poi ho anche avuto la fortuna e il piacere di conoscere personalmente Peso, trovando conferma non solo della sua grandezza come musicista ma anche della sua bontà ed umiltà come persona; un ragazzo semplice ed appassionato che mi ha incoraggiato tanto ad andare avanti musicalmente parlando, e di questo lo ringrazierò sempre.

Vedere un tuo idolo che ti esorta in ciò che fai con sincerità è stato un incentivo enorme per me. Tutto questo non ha fatto altro che aumentare la mia stima nei confronti dei Necrodeath.

Oggi essere presente su questa compilation è per me e per Septem un piacere immenso; aver potuto tributare una band così importante e riconosciuta a livello mondiale, è stato un bel traguardo ed una soddisfazione di valore assoluto. Spero che il nostro lavoro sia apprezzato per la sincerità e passione che ci abbiamo messo e sono felicissimo di aver condiviso quest’opera insieme a tante altre valide bands con cui abbiamo voluto sottolineare l’importanza del nome Necrodeath. Una leggenda.

 

…e ora è il turno degli internazionali! Che la voce spetti a loro!

 

NECROBREATH (Indonesia)

 

Salve ragazzi, benvenuti sulle pagine di TrueMetal.it!

Siete una vera e propria cover band dei Necrodeath o sbaglio? E, più precisamente, siete una band composta da maniaci dei Necrodeath…lo si capisce solo guardando i nomi che avete adottato!

A tal punto, potete spiegarci cosa rappresenta per voi questa partecipazione, da buoni Necromaniaci quale siete? 

Necro YES, noi amiamo i Necrodeath! Ho ricevuto la musicassetta di “Fragments of Insanity” quando avevo dodici anni ed aveva un lavoro di chitarre davvero brutale, arrangiamenti violentissimi. Tre anni dopo Kei ed io abbiamo fondato una band chiamata Necropolis che alternava alcuni pezzi dei Necrodeath ad altri scritti per un’altra band Thrash Metal.

Ma quella band non esistette per molto. Fino al 2013, anno in cui ci siamo reincontrati ed abbiamo deciso di riformarci con un nome diverso quale Necrobreath allo scopo di suonare solo pezzi dei Necrodeath. Abbiamo davvero apprezzato l’idea, rimanendo davvero stupiti, quando abbiamo ricevuto un messaggio circa il fatto che sarebbe stata pubblicata un CD tributo ai Necrodeath, così abbiamo scelto ‘Eucharistical Sacrifice’ per unirci alla compilation.

Grazie a Peso, ed ognuno che ha reso possibile ciò.

 

E- FORCE (Eric Forrest, basso e voce ed ex-vocalist dei Voivod)

 

Salve Eric, salve E-Force, benvenuti sulle pagine di TrueMetal.it!

Siete dei veri appassionati di thrash metal da anni ed anni e ciò non è più un mistero ma, specificatamente, cosa ha significato questa partecipazione per te? Sei un fan dei Necrodeath, da quel che possiamo supporre: quindi, puoi provare a descrivere le tue emozioni circa questa partecipazione?

I Necrodeath sono una thrash metal band stupefacente! ..ed ho potuto incontrarli e passare del tempo con loro una manciata di anni fa nel Sud dell’Italia in cui suonarono sia E-Force che Necrodeath…un grande momento!  Sono anche bravi ragazzi, abbiamo riso molto assieme! Mi piace davvero ma davvero molto il loro pezzo ‘Master of Morphine’ ed anche il video è veramente molto figo! Quindi è stata quella la canzone che siamo stati in grado di realizzare…non volevamo ricopiarla esattamente, al pari di una cover band…quindi ci è venuta fuori piuttosto naturalmente…suona come se gli E-Force suonassero un pezzo dei Necrodeath ahah!

E’ stata una grande esperienza prender parte a questo album, l’intero disco suona alla grande!

Ascoltatela e let’s thrash! Merci!

 

 

…e siam giunti alla fine dello speciale!

Insomma, siam stati tutti testimoni, me compreso, in una grande celebrazione partita come un’idea folle, forse neanche tanto folle considerando poi i risultati!

La task force di tributo ai Necrodeath ha detto la sua e speriamo che ogni singola parola sia stata di vostro gradimento!

Un ringraziamento pertanto, oltre a tutte le band partecipanti (Cadalso compresi…), ai Necrodeath, ad Andrea Gentili (quindi per lui ringraziamento doppio) e Daniele Pascali della Black Tears of Death: senza di loro sia la compilation che questo speciale non sarebbero mai esistiti!

LET’S NECROTHRASH!

Giuseppe Casafina (TrueMetal.it)