Live Report: Thrash of the Titans @ Live Club, Trezzo sull’Adda (MI) – 18/10/2025

Live Report: Thrash of the Titans @ Live Club, Trezzo sull’Adda (MI) – 18/10/2025
a cura di Jennifer Carminati
Photo Report completo: Photo Report: Testament + Obituary + Destruction + Nervosa @Trezzo sull’Adda (MI) 18/10/2025 – truemetal.it
Sabato 18 ottobre 2025: data segnata in rosso sul calendario di moltissimi metallari della Penisola già dalla scorsa primavera. Non perché sia un giorno festivo ma perché avrà luogo un evento da non perdere assolutamente.
Si chiama “Thrash Of The Titans” ed è il nome del tour itinerante che vede insieme autentiche leggende della scena thrash e death metal, per un’esplosiva notte di metal al Live Club di Trezzo sull’Adda (MI), grazie all’organizzazione di MC² Live.
A riempire all’inverosimile il locale ci pensano tre pesi massimi del genere che tanto amiamo.
Testament e Obituary saranno in veste di co-headliner: i Testament, con una scaletta di grandi classici ed alcune nuove canzoni, mentre gli Obituary proporranno una setlist basata principalmente sul materiale del grande album “Cause Of Death”. I Destruction hanno un nuovo album uscito la scorsa primavera da presentarci mentre le Nervosa, portano come sempre la loro dose di ritmi incalzanti ed energia tutta al femminile.
Conosciute per la loro energia implacabile e il loro status di icone nella scena metal, ognuno a proprio modo, queste band promettevano una serata ricca di intensità pura e performance adrenaliniche, e leggendo questo Live Report capirete che è andata proprio così.
Band storiche che scuotono e smuovono folle di metallari da decenni trascendendo le generazioni di fan che stanno riempiendo i locali ovunque vadano.
Se non ricordo male era circa un mese fa quando MC² Live ha dichiarato il tutto esaurito, per questa davvero imperdibile data italiana del “Thrash Of The Titans Tour”. Line up devastante e ad un prezzo tutto sommato abbordabile ai più, senza polemica, forse avrebbero potuto spostare l’evento all’Alcatraz, molto più capiente. Ma noi semplici fruitori di concerti non conosciamo tutte le dinamiche che stanno dietro l’organizzazione, per cui va bene così, chi aveva comprato per tempo il biglietto, immaginando il molto più che probabile sold-out, è stato ricompensato.
E per gli altri? Magrissima consolazione lo so, ma c’è il mio Live Report in cui cercherò di trasmettervi le emozioni vissute in questa sabato sera di metà ottobre davvero speciale, e in rete oltre che Social ufficiali troverete numerosi video a corredo di quanto leggerete.
Il 2025 segnerà la prima volta di queste leggendarie band in tour insieme, vediamo quindi com’è andata la tappa italiana. Noi di TrueMetal come sempre eravamo lì per raccontarvelo.
Ci sono concerti, e poi ci sono notti come questa, in cui una lineup ricca di pesi massimi del thrash e del death metal, ha portato al Live Club di Trezzo sull’Adda un assalto sonoro che scuote le fondamenta stesse del locale. Il “Thrash of the Titans Tour” ha portato esattamente questo con Testament, Obituary, Destruction e Nervosa. Dal primo all’ultimo minuto, abbiamo assistito ad un’implacabile dimostrazione di energia, velocità, aggressività, precisione. In una parola sola, passione per il metal.
Questa tappa italiana era molto attesa dai metallari di tutta la Penisola che si sono radunati presto all’esterno del Live Club per essere pronti a correre ed accaparrarsi un posto all’apertura porte prevista alle 17.30.
Quando io ed il mio compagno Luca entriamo al locale sono da poco passate le 18 e ci posizioniamo sulla parte rialzata vicino al merchandising, noto con immenso piacere e nessuno stupore che il locale è già praticamente quasi colmo di gente.
NERVOSA
Chi mi conosce lo sa, pur essendo donna, tipicamente non amo le cantanti a prescindere, figuriamoci trovarmi di fronte un’intera band tutta al femminile. Non chiedetemi il perché ma è così, evito come la peste di ascoltare e seguire band che fanno di una frontwoman la loro portavoce.
Molti amici, amanti del metallo e non solo di quello che giustamente state pensando voi, mi hanno sempre consigliate le Nervosa, dicendomi che mi avrebbero stupito, musicalmente parlando, e devo dire, che non avevano tutti i torti.
Con circa mezz’ora a loro disposizione, la creatura di Prika Amaral non aveva tempo da perdere. Forti di una formazione stabile oramai da qualche tempo, le Nervosa ci offrono un’esibizione adrenalinica e senza alcuna pecca.

La biondissima frontwoman Prika, unico membro storico rimasto, impegnata sia alla chitarra che alla voce, è una fonte di energia inarrestabile con il suo screaming cattivo ed un growl altrettanto aggressivo e corrosivo; Emmelie al basso e Gabriela alla batteria danno luogo ad una sezione ritmica implacabile, e nulla da recriminare neanche all’altra chitarrista Helena, che macina instancabilmente un riff dopo l’altro.
Una setlist che ripercorre un po’ tutta la loro carriera, pescando qua e là dai cinque album in studio della band, con i loro pezzi forti “Seed of Death” e ”Kill the Silence”, che non potevano certo mancare.
Pur rimanendo all’interno dei confini di un thrash metal standardizzato ormai, le micidiali Nervosa, con i loro riff accattivanti e incisivi, non risultano troppo ripetitive, e ovviamente la presenza scenica non manca di certo a queste ragazze, che oltre ad essere belle sono pure brave.
Forti di una formazione che ora sembra essere stabile e quindi ben rodata sul palco, rabbiose e scatenate, e con la voglia di farci ascoltare la loro musica, le brasiliane con ora sede in Grecia, Nervosa, sono state tutto sommato un frenetico e piacevole inizio di serata.

Lineup
- Prika Amaral – voce, chitarra
- Helena Kotina – chitarra
- Emmelie Herwegh – basso
- Gabriela Abud – batteria
Setlist
- Seed of Death
- Behind the Wall
- Kill the Silence
- Perpetual Chaos
- Venomous
- Jailbreak
- Endless Ambition
DESTRUCTION
Sia le Nervosa che i Destruction saranno confinati nella parte anteriore del palco, con la batteria al centro della scena: il resto è giù tutto pronto o quasi per i protagonisti assoluti di questo tour. Sono le 19.15 quando è il turno dei teutonici Destruction, che insieme a Sodom, Kreator e Tankard, rappresentano i quattro grandi nomi nel thrash metal tedesco.
Anche per loro, come per chi li ha preceduti sul palco questa sera, moltissimi cambi di lineup, con il frontman Marcel Schirmer come unico membro rimasto dalla formazione storica del 1983.
In questo tour promuovono il loro sedicesimo album in studio, “Birth of Malice”, uscito a marzo 2025, da cui estraggono però solo tre pezzi per la setlist. Il resto del tempo a loro disposizione è dedicato al materiale storico, che ci riporta ai loro giorni di gloria e fa ovviamente esaltare il pubblico.
“Nailed To The Cross” fa cantare l’intera sala a ritmo del ritornello contagioso e i nostri non si risparmiano un attimo questa sera: come lecito aspettarsi da loro, thrash metal ben eseguito e tanta voglia di stare sul palco, dimostrata da tutti i membri della band, con grandi sorrisi e pose per i fotografi.

Piccola chicca per i grandi estimatori della band, “Mad Butcher” dal loro primissimo EP “Sentence of Death” del 1984.
Che abbiamo 41 anni come questo, o solo un anno di vita, come “Scumbag Human Race”, i brani dei Destruction suonano sempre alla grande soprattutto dal vivo, sposando tecnicità e cattiveria, velocità e precisione, in una miscela assolutamente esplosiva.
Quando arriva il momento della trascinante “No Kings No Masters” il pubblico si scatena ulteriormente, apprezzando moltissimo il doppio attacco di chitarra di Damir Eskić e Martin Furia e il ritornello viene cantato a squarciagola da tutti o quasi i presenti ad affollare il Live Club in questo sabato sera davvero speciale.
Concludono con il brano “Destruction”, tratto dall’ultimo album, lasciando a tutti una ferma convinzione: pur non avendo mai raggiunto il successo mainstream, i Destruction restano un gruppo formidabile, ad altissimo gradimento nelle performance live, anche per chi come la sottoscritta, non li ama particolarmente.
Un set serrato e veloce il loro, piaciuto sia ai fan di lunga data che ai nuovi, con una raffica di riff classici e un’esecuzione tagliente e precisa come le lame di un rasoio.
E siamo solo alla prima di tre grandi ed iconiche band.

Lineup
- Schimier – voce, basso
- Damir Eskić – chitarra
- Martin Furia – chitarra
- Randy Black – batteria
Setlist
- Curse the Gods
- Nailed to the Cross
- Scumbag Human Race
- Mad Butcher
- No Kings No Masters
- Thrash ‘Til Death
- Bestial Invasion
- Destruction
OBITUARY
Il locale sembra immerso nella foschia autunnale, le macchine del fumo sul palco stanno lavorando ora a pieno regime per creare la giusta atmosfera a chi sta per arrivare. Tocca ora agli altrettanto veterani, ma nella scena death metal questa volta, Obituary. Una delle band più influenti del genere, che da quasi 40 anni oramai se ne fanno portavoce oltre che artefici.
Tre dei membri fondatori nel 1988 ancora sono in formazione: il batterista Donald Tardy con il fratello cantante John, e il chitarrista Trevor Peres sono nella band dal 1984, quando si chiamavano ancora Xecutioner. I loro iconici album ” Slowly We Rot” (1989) e “Cause of Death” (1990), su cui baseranno la setlist di questo tour, sono stati seminali, fonte d’ispirazione per innumerevoli band nel corso dei decenni a seguire.
Album dopo album, sono emersi dal thrash iniziale per diventare molto più cattivi e primordiale, c’è un qualcosa di davvero crudo e semplice nel loro approccio al death metal, che ne ha tracciato le caratteristiche distintive diventando poi quello che da tutti viene definito come il “death metal della Florida”.

Preceduti da un intro alquanto anomala, un brano della Pat Travers Band, aprono con la strumentale “Redneck Stomp”, intro dell’album “Frozen in Time” del 2005. E dopo questo groove familiare che coinvolge tutti sin da subito fanno in sequenza tutto o quasi “Cause of Death”, cogliendo l’occasione per celebrare egregiamente i 35 anni di quest’album capolavoro, con l’immagine di copertina che tutti ricordiamo, come sfondo sul palco. Quell’enorme occhio rosso puntatoci addosso per tutta la durata della loro esibizione, conclusa con la fenomenale “Slowly We Rot” dall’omonimo album di debutto del 1989.
In un loro live non ci sono espedienti, non ci sono fronzoli, non ne hanno bisogno: i loro implacabili e inconfondibili riff che hanno segnato la storia del death metal parlano da soli. Gli Obituary sono un altro di quei gruppi garanzia che dal vivo non deludono mai. Un’esibizione impressionante, da manuale oserei direi, ed è proprio questo che io ed il mio compagno Luca eravamo venuti a sentire.
Quasi quarant’anni dopo i loro esordi, queste leggende viventi hanno ancora anima e cuore in quello che fanno, ed è tutto ciò che conta.

Lineup
- John Tardy – voce
- Trevor Peres – chitarra
- Kenny Andrews – chitarra
- Terry Butler – basso
- Donald Tardy – batteria
Setlist
- Redneck Stomp
- Sentence Day
- A Lesson in Vengeance
- The Wrong Time
- Infected
- Body Bag
- Dying
- Cause of Death
- Chopped in Half
- Turned Inside Out
- I’m in Pain
- Slowly We Rot
TESTAMENT
E dopo questa scorpacciata di death metal che tanto mi piace arriva il momento degli altri headliner di questo “Thrash Of The Titans Tour”.
Anche loro preceduti da un intro del tutto singolare per il contesto ma certamente un modo azzeccato per pompare ulteriormente la folla, ovvero, la canzone dei Beastie Boys “Fight For Your Right (To Party)”, sono le 21.45 in punto quando inizia il massacro coi titani del thrash californiano di Oakland, i Testament.
Per l’ultima volta questa sera, le luci si abbassano e l’inquietante sipario cala per rivelare i Testament già sul palco, pronti a dar fuoco alle fiamme. Anche il palco è allestito con un enorme fondale e un demone scheletrico gonfiabile dietro la batteria davvero imponente.
Sullo sfondo del palco il telo e le pedane, raffigurano teschi ed immagini associate alla copertina del loro recentissimo album, “Para Bellum”, uscito pochissimi giorni fa e ancora da assimilare da parte dei fan, e quale migliore occasione di un live. Saranno però solo due gli estratti dalla loro ultima fatica in studio, la profetica “Infanticide A.I.”, con il quale l’imponente demone alle loro spalle viene sgonfiato lasciando spazio ad un nuovo sfondo, e “Shadow People”, accolti comunque con entusiasmo da parte del pubblico tracotante energia e qui per sentire ancora una volta i pezzi che hanno fatto la storia.

Come sappiamo tutti, i Testament hanno subito alcuni cambiamenti significativi nella formazione, anche se attualmente nella lineup ci sono molti dei membri di lunga data, tra cui il frontman Chuck Billy, i due chitarristi Eric Peterson e Alex Skolnick, ed il grande Steve Di Giorgio al basso fretless. La batteria che fu di Dave Lombardo, dal 2023 è nelle mani di Chris Dovas, che merita una menzione speciale per l’egregio lavoro che fa con il suo strumento, dando il massimo per tutto il set incitando la devastazione nel pit, e la folla che risponde con headbanging, pogo selvaggio, e crowd surfing a non finire. Il momento di assolo che gli verrà lasciato verso la fine dello spettacolo sarà seguito da un boato di applausi, a conferma che piace ai fan.
Scaletta varia che attinge dalla loro ampia discografia regalando ai fan un vero e proprio viaggio indietro nel tempo.
Aprendo con la micidiale accoppiata “D.N.R (Do Not Resuscitate)” e “WWIII”, capiamo al volo che la band è in forma smagliante fin dall’inizio.

I Testament ci regalano brani come “Return to Serenity”, che rallenta un po’ il ritmo mostrando un lato leggermente diverso della band, e “Electric Crown” da “The Ritual” del 1992, molto apprezzate soprattutto dai fan di vecchia data che certamente saranno paghi dopo un’esibizione pazzesca come quella di stasera.
“More Than Meets the Eye” è un altro brano che piace al pubblico, con un riff e un ritornello che implorano di essere cantati insieme.
Una versione estremamente aggressiva di “Into the Pit” chiude in maniera fenomenale con un Chuck Billy ad offrirci una performance pazzesca fino alle fine, mentre senza sosta incita il pubblico a partecipare attivamente a questo set esplosivo.
E che dire del virtuoso Alex Skolnick, uno dei migliori chitarristi thrash metal in circolazione, in grado di fornire assoli puliti e sbalorditivi in mezzo ad una tale tempesta di suoni cattivi e violenti.
Con una durata di circa 60 minuti, il loro set è stato un vortice di ritmi punitivi ed energia feroce quanto implacabile.
Il simpatico Chuck Billy, uno dei frontmen più venerati nel thrash metal, è salito sul palco con un enorme sorriso e se n’è andato allo stesso modo, lasciandolo stampato anche sui nostri visi.

Lineup
- Chuck Billy – voce
- Alex Skolnick – chitarra
- Eric Peterson – chitarra
- Steve DiGiorgio – basso
- Chris Dovas – batteria
Setlist
- D.N.R. (Do Not Resuscitate)
- WWIII
- Practice What You Preach
- Sins of Omission
- Native Blood
- Trail of Tears
- Low
- More Than Meets the Eye
- Drum Solo
- First Strike Is Deadly
- Infanticide A.I.
- Shadow People
- Return to Serenity
- Electric Crown
- Into the Pit

Sono da poco passate le 23 quando le porte del Live Club si chiudono alle nostre spalle.
In questo tiepido sabato 18 ottobre 2025, è avvenuto un vero e proprio scontro tra grandi nomi del metal di fama internazionale, e tutti ne sono usciti da vincitori, noi compresi.
In queste ultime 4 ore abbiamo assistito ad una valanga di poderosi inni metal da parte di alcune tra le band più importanti della storia. È stata una follia totale fin dai primi minuti e alla fine, eravamo tutti estremamente soddisfatti e appagati per questa overdose di buon metal.
Ogni band è stata accolta con grandi applausi e un’energia implacabile da parte di un pubblico mai pago ne esausto.
Quello appena concluso è stato tra i più grand eventi metal del calendario italiano di quest’anno, ed è stato bellissimo vedere nel pubblico fan di tutte le età: i metallari della vecchia scuola che si mescolano perfettamente con i giovani, magari loro figli o nipoti, giustamente messi sulla retta via dell’ascoltare “il metal” come dice sempre il mio di nipotino.
Il “Thrash of the Titans Tour” è stato all’altezza del proprio nome. Ogni band porta un suono ed un’energia distintivi: Testament, Obituary, Destruction e Nervosa hanno dato il meglio di sé sfogando tutto sul palco del Live Club di Trezzo e hanno reso la performance di questa sera davvero indimenticabile, mostrandoci per l’ennesima volta che il metal è ancora vivo e vegeto.
Quello di stasera non è stato solo un concerto strepitoso: è stata una celebrazione del potere duraturo di un certo tipo di musica, quella fatta con il cuore e la passione, di qualunque genere essa sia.
E dopo questa buona dose di musica dal vivo, posso tornarmene a casa più che soddisfatta e contenta di non essermi lasciata sfuggire questa occasione di vedere alcune tra le band storiche e di altissimo livello in questo genere musicale che tanto amo, esibirsi sullo stesso palco a pochi metri da me.
Ci si rivede prestissimo, sempre tra queste righe.
Stay tuned and Stay Metal.