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Thyrfing (Patrik Lindgren)

Di - 21 Luglio 2002 - 15:25
Thyrfing (Patrik Lindgren)

Intervista a Patrik, a cura di :  Daniele “Fenrir” Balestrieri ed Emiliano “Hogan” Pastorelli Traduzione a cura di  : Riccardo “Abbadon” Mezzera

 

 

 

 

 

Patrik, e un onore poter parlare con te. I Thyrfing hanno guadagnato un     grande seguito non solo in Scandinavia, ma in tutta l’Europa, e ho notato che vi seguono con buon interesse anche negli Stati Uniti. Questo fa di voi una delle più popolari band viking metal di sempre, e vedendo gli sforzi che mettete per produrre il vostro quarto album, noi pensiamo che il vostro successo sarà conservato, se non addirittura incoraggiato. Quali sono le chiavi di questo successo, e cosa prevedete nel vostro futuro?

– Egregio signor Hogan. I Thyrfing sono sempre stati una band molto indipendente e curiosa, che non si spaventa di percorrere sentieri inesplorati, tenendo comunque le radici della nostra musica. Ormai sono sicuro che la gente che ci ascolta abbia capito che noi abbiamo un nostro classico tipo di musica, nonostante ogni album che abbiamo fatto si sia sempre dimostrato superiore a quelli precedenti, sia nella qualità che negli spartiti in sé. Questa tendenza ormai credo che ci accompagnerà per tutta la nostra carriera, e pensiamo di sperimentare sempre nuove strade, fino a che questo sarà possibile.

Sicuramente saprai che l’attuale scena Viking/Nordic Metal è dominata da numerose grandi band. Cosa ne pensi di questo, siete mai stati influenzati da qualcuno di questi altri gruppi?
 
Non penso che sia necessario tutto in generi musicali e dargli semplicemente una definizione di “Viking/Nordic”. Esiste davvero? Quale è la falsariga del genere? Naturalmente ci sono differenze, tanto per fare un esempio, tra Moonsorrow e Darkane, sia per le liriche, che per il metodo di suonare, che per le atmosfere che si vengono a creare. Perché dobbiamo per forza classificarci per generi? Comunque tra le band che diciamo con cui siamo identificati assieme, siamo stati influenzati molto dai lavori di Bathory e Enslaved, che ci hanno ispirato non poco ai nostri esordi.

Come avete iniziato a suonare?

– Abbiamo iniziato a suonare nella primavera del 1995, all’inizio pensando a un progetto, che mano a mano diventava sempre più serio e concreto. Abbiamo firmato per la Hammerheart records nel 1997 e successivamente, sempre nel ’97, abbiamo fatto il nostro album di debutto..

Tornando alle origini, nel 1995, è sembrato che voleste realmente irrompere nella scena del viking metal fin dall’inizio, questo quando ancora il genere non era troppo polare fuori dalla Scandinavia, e il genere stesso non era ancora molto ben definito. Avete trovato il pubblico pronto ad accogliere il vostro lavoro, oppure avete ritenuto che la gente avesse dovuto prima crearsi una certa formazione e competenza nordica, contenuta eccellentemente in “Valdr Galga” e  “Urkraft”?

– Per nulla. Specifico, il punto è quello di registrare e rilasciare musica che la gente non si aspetta e ritiene una sorpresa positiva. Non puoi “educare” le persone ad ascoltare la musica. Non è una cosa vincolata a delle regole… ognuno è libero di abbracciare la musica e orientare le sue opinioni e i suoi sogni attorno ad essa.

Durante le vostre 3 registrazioni complete, abbiamo avvertito una evoluzione e qualche cambiamento, che hanno superato il grande equilibrio presente in Urkraft. Le liriche delle canzoni riflettono la vostra ricerca dell’equilibrio, quando alternate liriche in inglese con altre in svedese, e pezzi potenti con altri più leggeri. Queste nuove cose sono una sorta di Try-outs per il futuro, oppure è il vostro normale schema che noi dobbiamo prevedere considerando il fatto che “Vansinnersvisor” sarà cantata soltanto in svedese?

– Premesso che “Vansinnesvisor” ha delle liriche in inglese, noi non vediamo i nostri album come dei Try-outs, io penso che non sarebbe giusto pensare a una cosa così. Ma riesco a vedere il vostro punto di vista, che deve essere applicato a tutte le band. Fare musica in una band creativa è come intraprendere un grande viaggio.

Finalmente passiamo a fare riguardo a “Vansinnesvisor”, lo sapevate che sarebbe giunto questo momento. Prima di tutto, perché farlo tutto in svedese? State provando a tornare alle vostre radici di metal nordico? Non deve essere stata una decisione facile vero?

– Le radici del metal nordico? Europe? Treat? Electric Boys? Candlemass? Per favore… inoltre ho detto prima che le liriche saranno sia in inglese che in svedese.

Da quello che siamo riusciti ad afferrare dal vostro sito, possiamo sostenere che la potenza usuale dei Thyrfing rimane invariata, ma il suono è più “torvo”, come se voleste svegliare le facce più selvagge e primordiali dello spirito nordico. Forse è solo una congettura, tre brani non sono abbastanza per giudicare, ma qual è il motore trainante di questo vostro nuovo album?

– Le vostre denotazioni rilevate sono corrette. Abbiamo un suono più pesante e aggressivo rispetto a tutti i nostri altri album. Ma naturalmente abbiamo anche dei passaggi melodici e di atmosfera, quindi non è il caso di parlare di un drastico cambio di stle. Inoltre, la produzione è più “In your face” e pesante di prima.

State andando a sorprendere coloro che prevedevano un sonoro stile quello di Urkraft?

– sì penso di sì, però una sorpresa spero positiva. Non si può soddisfare tutti, così dobbiamo accettare il fatto che magari perderemo qualche fan, ottenendo però magari dei nuovi ammiratori.

Parliamo un po’ riguardo ai passi della produzione di Vansinnesvisor. Per quello che possiamo sapere, la registrazione sono finite il 22 ottobre vero? Ci sono stati parecchi ritardi, e noi siamo abbastanza interessati a questo argomento. Qualcosa per caso sta andando male? Ci dà qualche motivo specifico?

– Non siamo stati soddisfatti del primo mixaggio, così abbiamo deciso di ri-mixarlo in febbraio. Dopo di che è stato masterizzato, e ora Niklas Sundin (Dark Tranquillity) sta lavorando sulla cover. E vero che in fondo ci sono stati dei ritardi, ma non vi preoccupate, nulla sta “andando male”. La perfezione richiede tempo!

Sappiamo che avete dato notizia del “packaging layout”. Ci sarà una impressionante “Digipak edition” come in Urkraft e in Valdr Galga? E cosa mi dite per quanto riguarda le bonus track?

– Per ora nessun Digipak o bonus track. Onestamente penso che le edizioni limitate e le bons track solitamente siano fatte per fare più soldi.  Ci sono stati anche numerosi errori di stampa, canzoni escluse eccetera. Nel nostro passato non abbiamo avuto delle belle esperienze, con queste “edizioni speciali”.

Parlando delle bonus tracks, parlateci di “Over the Hills and far away”.
E’ una rilevante sorpresa che dopo la profonda emozione causata dalla title track, lavori bene come un “Catharisi”. Cosa si cela dietro questa vostra scelta? Perché avete scelto quella canzone? Ha un significato per voi? Vi siete divertiti a registrarla, così come noi ci siamo divertiti ad ascoltarla? C’è una ragione per la quale avete scelto una canzone con quelle liriche? Prenda un profondo respiro.

– Questo “Over the Hills…” e veramente fuori dalle proporzioni. E’ stato molto divertente per noi registrarlo. Non ha un significato qualunque e gradisco la canzone, anche se non ha niente a che fare realmente coi Thyrfing.

Cosa vedete nel vostro futuro oltre Vansinnesvisor? Avete altri progetti in mente?

– Non abbiamo le idee molto chiare sul dopo. Forse qualche Liveshow questa estate, e lavoro su nuovo materiale.

Avete delle preoccupazioni riguardo alla diffusione del vostro metal in Europa? Lo incoraggiate oppure credete che sia uno squisito sforzo riguardante solo la Scandinavia?

– Affatto, la nostra musica è per tutti.

Se è così, avete in mente un tour europeo? Sarete a dei Festival quest’anno?

– No, Suonare dal vivo e una priorità minore per i Thyrfing, per ora non penso ci saranno dei tour in Europa. Forse in futuro.

Ed ecco lo scopo finale delle ultime due domande: Tendendo conto che voi avete dei fans di un paese dalla cultura molto differente dalla vostra, come appunto l’Italia, includono in futuro una partecipazione nel nostro paese? Avete mai pensato a questa possibilità?

– Come ho detto sopra, non lo so. Naturalmente in futuro forse vorremo davvero suonare da voi. Sono venuto in Italia, per conto mio, è stata una bella esperienza.

Grazie mille Patrik. Il tempo passato con voi è stato un vero onore per noi, e noi sosterremo i Thyrfing quanto potremo. Continuate il vostro eccellente lavoro, che non finisca mai, perché il metal nordico ha veramente bisogno di band come voi.

– Grazie per l’intervista, e grazie a tutti gli italiani che supportano i Thyrfing. Tenetevi pronti per “Vansinnersviror”!. Felicitazioni!