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TrueMetal.it Festival 2017: il report della quarta edizione del nostro festival

Di Stefano Ricetti - 22 Luglio 2017 - 12:30
TrueMetal.it Festival 2017: il report della quarta edizione del nostro festival

Raccogliamo di seguito le varie parti del report del TrueMetal.it Festival 2017 pubblicate in diretta durante l’evento di sabato 8 luglio.

Introduzione:

La già calda Parma è ora rovente dopo che i primi gruppi di questa quarta edizione del TrueMetal.it Festival hanno scaricato sui presenti una cascata di Metallo.
Sul palco si sono alternati Ulvedharr, Game Over e Rain che hanno messo a ferro e fuoco il festival, se questo è solo l’inizio questa sera ne vedremo delle belle.

Fra pochi minuti sarà il turno dei Distruzione, poi In.Si.Dia, Strana Officina, Necrodeath, Schizo e Bulldozer.

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Distruzione

Con il loro tipico sound abrasivo è la volta dei Distruzione, che qui a Parma “giocano” in casa, e che nonostante la temperatura da forno (non ventilato) all’interno dell’ampio tendone, sciorinano come se nulla fosse il loro potentissimo attacco sonoro. Partiamo da una considerazione ovvia ma doverosa. Suonare un set tanto estremo e tirato in condizioni climatiche ancora più estreme non può che aver messo a dura prova sia la band che i pochi “eroi” che si sono lanciati nel moshpit. I Distruzione ne sono usciti (vivi) bene, dando con il loro death metal un’impressione di grande compattezza ed assoluta dedizione sonora. L’album più saccheggiato è ancora l’ultimo platter del gruppo, intitolato semplicemente ‘Distruzione’, con mazzate come ‘Il Signore Delle Mosche’, ‘Stultifera Navis’ e ‘Nel Tuo Nome’ posizionate in alcune delle posizioni chiave della setlist e cioè all’inizio ed alla fine di un set irruento e degno della storia di una formazione che non scende mai a compromessi sonori e che dal vivo continua a non fare prigionieri. Rispetto.

Massimo Incerti Guidotti

Si ringrazia l’amico Massimo Incerti Guidotti di Loud’N’Proud [Qui il loro live report del nostro festival] per averci concesso la pubblicazione del suo report riguardo i Distruzione. 

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In.Si.Dia.:

Si conclude l’esibizione dei Distruzione, acclamati dal pubblico, e salgono sul palco gli In.si.dia, band cult della scena thrash, recentemente tornati alla ribalta con il terzo album “Denso Inganno”.

Un lavoro accolto molto bene da pubblico e critica e nel quale i Nostri credono molto, presentando subito due estratti, tra i quali la combattiva opener “Il Mondo Possibile”. Non possono mancare però i loro cavalli da battaglia, che spingono i presenti ad accalcarsi sotto al palco.

“Fuggire” e “Parla Parla” sono pezzi che non hanno bisogno di presentazione e il pubblico si scalda in particolare modo con “Il Tempo”, seguendo l’invito del gruppo di cantarne la strofa. Non mancano poi gli estratti da “Guarda Dentro Te”, come “Nulla Cambia”.

Ma lo show raggiunge il culmine con il brano finale: salgono sul palco gli amici dei Distruzione e con gli In.si.dia sparano una devastante versione di “Tutti Pazzi”, celebre cover degli storici Negazione. Applausi a non finire ed è già il tempo della Strana Officina.

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Strana Officina:

Sale sul palco la Strana Officina ed è chiamata alle armi! Sin dalle prime note della band toscana si assiste ad un raduno di appassionati di fronte al palco. Il solito Bud Ancillotti si dimostra animale da palco consumato. Gli altri pard rispondono ai nomi di Enzo Mascolo, Rola Cappanera e Ciano Toscani alla chitarra. 

Molti dei presenti sono convenuti al nostro festival proprio per loro. Pezzi come “Metal Brigade”“Viaggio in Inghilterra”“Officina” sono solo tre dei capolavori consegnati alla leggenda del metallo non solo italiano.

Come al solito la Strana non delude e contribuisce ad aumentare la sudorazione corporea di tutti i Metal head sotto il tendone della struttura allestita in quel di Parma per il Truemetal Festival 2017; che per la seconda volta ha l’onore di schierare la Strana Officina all’interno del proprio bill.

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Necrodeath:

Salire sul palco dopo lo show della Strana Officina non è semplice, ma i Necrodeath entrano in scena più che motivati. I Nostri partono dando largo spazio al debut album “Into the Macabre“, cercando di “colpire” i presenti con delle mazzate che difficilmente possono passare inosservate.

Si apre con la seminale “The Flag of the Inverted Cross”, che cerca di dare subito il colpo “spezza collo” ai presenti. La band ligure suona alla perfezione, pestando duro e non sbagliando un colpo, fino a catturare al 100% l’attenzione del pubblico. Dopo l’apertura iniziale lasciata al giusto tributo a “Into the Macabre”, i Necrodeath iniziano a proporre pezzi dal resto del loro repertorio. Il risultato non cambia, la band suona da paura e il pubblico risponde alla grande.

Necrodeath chiudono il loro spietato show dando spazio a “Mater of all Evil” con‘Hate and Scorn‘ a cui viene immediatamente attaccata ‘Black Magic’. Il massacro sotto il palco è inevitabile e i nostri salutano i presenti riuscendo a conquistarli con il “sangue”. Dopo la Strana Officina, anche i  Necrodeath non sbagliano il colpo.

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Schizo:

È tempo di Schizo al Truemetal Festival 2017. La band di origine siciliana sale sul palco e inizia la mattanza sonora sulle note di “Mainframe Collapse” ed è subito furia cieca. Non ce n’è: il combo di S.B. Reder possiede da sempre un tiro incredibile e stasera è solo l’ultima ulteriore conferma di questa loro peculiarità.

Le bordate assassine fornite dai thrasher non lasciano prigionieri anche perché le stilettate hard core che di tanto in tanto colpiscono gli astanti non fanno altro che caricare ulteriormente la “botta” che proviene dal palco del nostro happening metallico.

“Neurotic Propaganda” ed “Electric Shock” non fanno prigionieri fino a che sul finire dello show il palco si popola di due vecchie conososcenze: Andrea Zanetti, ex vocalist degli stessi Schizo e Flegias dei Necrodeath per festeggiare al meglio il progetto “Mondo Cane” del 1989 che vedeva appunto coinvolte le due band collocate prima degli headliner Bulldozer. Il concerto si chiude con un ultimo brano degli Schizo che si guadagnano gli applausi di tutti i presenti anche per solidarietà nei confronti del caldo che deve aver patito il cantante che dal primo minuto si è esibito con la classica maschera in stile sadomaso…

Chapeau!

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Bulldozer:

Alle 23.30 precise prendono corpo gli headliner del Truemetal Festival 4: i Bulldozerdi AC Wild ed Andy “Bull” Panigada violentano l’impianto di amplificiazione ottimamente coaudiuvati dagli altri tre “bulldozer sonori” che da qualche anno hanno permesso alle living legend meneghine di tornare a calcare i palchi di tutto il mondo. Ghiulz Borroni all’ascia, Manu alla batteria e Pozza al basso. “Dice” la sua anche G.C. alle tastiere, per quanto il massacro sonoro dei Bulldozer lo permetta, nelle poche occasioni utili. L’esibizione dei sei musicisti rappresenta un unicum a livello italiano per questo 2017 e onora una kermesse come la nostra che appunto in esclusiva può permettere a tutti i presenti di godere delle mazzate dispensate da AC Wild e soci a partire da “Neurodeliri”, posta in apertura del concerto.

E’ tutto uno sgorgare di classiconi: “Ilona the very Best“, “The Derby” in formato amarcord dedicato a Pietro Paolo Virdis mentre causticamente “Impotence” va ai giornalisti di Kerrang! che stroncarono IX per via dei testi non proprio per educande… Scorrono poi altre legnate in mezzo ai denti rispondenti ai nomi di “Minkions“, “Cut Throat” e “Whisky Time“.

Il carismatico AC Wild regala qualche aneddoto nel momento in cui spiega la genesi di “The Great Deceiver” così come quella di “Don’t Trust the Saint“, con un Papa di mezzo…  “We Are Fuckin’ Italian” va a un grande che se n’è andato da poco, ispiratore spesso dei testi della band: Paolo Villaggio. Chiusura, di default, sulle note di “Willful Death” in onore di Dario Carria, fondatore di Bulldozer e morto suicida nel 1988.

 

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CONCLUSIONI

Truemetal  Festival 4: una kermesse che ha saputo regalare momenti di magica emozione, sia in versione “classica” che estrema, un’ulteriore tacca sulla “stecca” da segnare a memoria imperitura. Da segnalare che l’affluenza del pubblico poteva essere senza dubbio maggiore, non tutti hanno evidentemente realizzato che non capita proprio tutti i giorni di potersi assaporare una triade del calibro di Necrodeath, Schizo e Bulldozer in sequenza sullo stesso palco. La location, poi, ampia ed erbosa, ha permesso a chi c’era di potersi godere il Nostro Festival con il tipico “scazzo alla tedesca” che tanto bene fa a manifestazioni di questa natura, tanto che anche la coda per prendersi una birra e un panino è passata sottotraccia… 😉   

Alla prossima, HAIL!