Vario

Twilight Tales (Matteo Azzolini)

Di Alessandro Calvi - 5 Luglio 2002 - 18:00
Twilight Tales (Matteo Azzolini)

Intervista a cura di Simo

 

Ad un anno di distanza dal buon “Revelation in a Vesper Light” , tornano i nostrani Twilight Tales con questo secondo demo dal titolo “A Song of Fire and Ice”. Questo nuovo lavoro risulta più convincente rispetto al primo sia a livello di song-writing che di produzione e fa ben sperare per il futuro del gruppo. Per l’occasione ho il piacere di fare due chiacchiere con Matteo (cantante e compositore) uno dei membri fondatori della band.

 

S: Allora Matteo inizierei con alcune considerazioni. Si può dire che sul primo demo le due anime della band, quella strettamente metal e quella folk/acustica, erano espresse in modo ben separato: due brani elettrici e due acustici. In questo secondo demo invece le due anime si fondono e così i brani pur essendo elettrici mantengono evidenti le loro influenze folk. E’ cambiato qualcosa a livello di song-writing? E se si, è stato un processo naturale?

M: La differenza fondamentale tra questo lavoro ed il primo non risiede tanto nel song-writing o nell’inserimento di musicisti aggiuntivi alla band, sono convinto piuttosto che il tutto sia legato alla maggiore esperienza da noi acquisita. Non si tratta semplicemente del tempo trascorso a suonare insieme (sebbene abbia una sua valenza), quanto della possibilità che abbiamo avuto di esaminare, ascoltandolo e riascoltandolo, il nostro primo demo. Abbiamo potuto cogliere con minuziosa oggettività ciò che c’era di buono e quanto andava migliorato: non si trattava di cambiare lo spirito dei nostri pezzi (legato al nostro “manifesto” musicale), bensì di renderli più completi ed incisivi… in tal senso la via più corretta era quella di abbandonare la troppo netta divisione tra acustico ed elettrico, per rendere più evocativi e complessi i brani “tirati” e più corposi quelli “leggeri”.

S: Senza nulla togliere ai vecchi brani (che pur mi erano piaciuti) devo dire che quelli nuovi mi sembrano più diretti ed incisivi. Soprattutto mi è piaciuto l’inserimento del violino. Come vi è venuto in mente di introdurre uno strumento di questo tipo nel vostro sound? E come è nata la collaborazione con Riccardo (Brumat, violinista)?

M: Come spesso accade si tratta quasi di un caso. L’idea di inserire un violino nei nostri pezzi ci accompagnava fin dal primo lavoro ed è legata al sound che questo strumento può regalare a pezzi come i nostri (senza contare le allettanti possibilità compositive), era però indispensabile trovare un musicista disponibile ad un simile lavoro che avesse le qualità necessarie per rendere musicalmente al meglio le nostre idee… l’occasione è arrivata grazie ad un fortuito giro di conoscenze, che vedeva implicato anche “il nostro grafico” Max (che ringrazio per l’ottimo lavoro svolto).

S: Anche la produzione è migliorata, merito dell’esperienza?

M: Penso proprio di sì. Questa volta abbiamo lavorato molto più celermente in fase di registrazione, il che ci ha dato la possibilità di concentrarci di più (a parità di disponibilità economiche) sul mixaggio e sulla resa sonora di ogni singolo strumento… il merito va anche al nostro tecnico di studio che ha saputo sopportare al meglio la nostra testardaggine (eh, eh).

S: Attualmente il panorama metal è affollatissimo. Molte band cercano di rispolverare il sound degli anni ’80 (sia esso metal classico che thrash) mentre altre cercano l’innovazione emulando le nuove star del crossover e del nu-metal, ma in sostanza  sempre più band si perdono nel mare delle uscite “tutte uguali”. Cosa ti spinge a fare questo tipo di musica e  cosa ti aspetti dalla tua carriera di musicista? Ma soprattutto, come collochi i Twilight Tales in questo contesto?

M: Credo che qualunque musicista (se non si tratta di un interprete) sia in un qualche modo convinto della capacità dei propri brani di dire qualcosa di particolare (originali o meno che siano). Tutto risiede nella nostra esigenza di comunicare: emozioni, idee, atmosfere… non importa quale sia l’oggetto del nostro comporre, l’importante è che esista qualcosa da dire, diversamente si scade nel più becero qualunquismo artistico, una rappresentazione del nulla, una “scatola vuota” tanto per intenderci… per quanto sia bello l’involucro il contenuto deve essere all’altezza delle aspettative, altrimenti siamo solo di fronte ad una bella scatola da mettere presto a prender polvere insieme a mille altre chincaglierie! “Carriera” e “musicista” sono due bei paroloni, pericolosi soprattutto! Musicisti si diventa con lo studio e la passione, essere buoni musicisti è poi un bel traguardo ed è tutta la “carriera” a cui a mio avviso bisogna ambire… il resto viene da sé. Mi chiedi anche di sistemare da qualche parte i Twilight Tales… e questa è forse la domanda più complicata. Suoniamo heavy metal credo (eh, eh)… tu cosa dici?

S: Si, suonate decisamente heavy metal. I gruppi più famosi, per cercare di smorzare gli effetti della pirateria on-line mettono a disposizione dei fans qualche anteprima dei nuovi brani. Ultimamente mi è capitato di constatare che anche i gruppi underground si comportano in questo modo. Pensi che sia giusto per un gruppo che cerca di emergere, di trovare un contratto, mettere on-line solo qualche assaggio dei brani? E voi cosa fate in proposito?

M: La via che abbiamo scelto è quella di rendere disponibile tutto il nostro materiale online (basta dare un’occhiata al nostro sito). Non siamo sotto contratto, non siamo legati ad alcuna etichetta, quindi per ora mettere a disposizione gratuitamente tutti i nostri pezzi sul web rappresenta semplicemente un vantaggioso modo di farsi pubblicità. Per le band sotto contratto le cose cambiano, esistono delle esigenze economiche a cui non ci si può sottrarre, in tal senso i “promo” on-line possono rappresentare un buon compromesso senza contare che garantiscono la possibilità di chiarire le idee “all’acquirente indeciso”.

S: Tornando alla vostra musica. Per ora i vostri testi sono sempre a sfondo fantasy, con temi inventati o ispirati ad autori famosi. A questo proposito volevo chiederti: nascono prima i testi o prima la musica? E quale delle due cose influenza maggiormente l’altra?

M: La musica, nella forma dei giri armonici e delle linee portanti dei brani, è la prima cosa su cui si lavora (l’ispirazione, se così volgiamo chiamarla, è emotiva credo): in base a quanto le armonie suggeriscono spetta poi a me scegliere il tema dei testi. E’ un’operazione entusiasmante, è come rovistare in qualcosa di nascosto, decifrare un libro oscuro, cercare il senso di antiche leggende… è tutto questo e qualcosa di più! Bisogna carpire quello che quelle note stanno disegnando per portarlo definitivamente alla luce! A quel punto il testo viene da sé, anche se si sceglie un filo conduttore comune a più brani (un “concept” se vuoi).

S: Cambiando totalmente discorso, si è da poco concluso il mondiale di calcio. Hai qualche considerazione da fare?

M: Devo ancora smaltire la delusione! Abbiamo inciso il demo aspettando trepidanti la prestazione degli azzurri, seguendo il premondiale a suon di Gazzetta… bah, poi solo tristezza. Un mondiale scialbo (al di là della questione Italia), poco spettacolare e per nulla avvincente… se pensi che dopo la nostra uscita ci si è messi a tifare Senegal o Turchia per avere un po’ di emozione, ma a quel punto la vittoria del Brasile era “telefonata”!

S: Bene anche per questa volta è tutto. Grazie per la disponibilità, puoi salutare i lettori di truemetal.it come vuoi.

M: Equalizzate bene lo stereo, tirate su il volume e concedetevi una bella dose di heavy metal… se di mezzo ci passano pure i Twilight Tales meglio!

An epic hail!

Matteo

Per saperne di più www.twilight-tales.too.it