Venice Rock Festival: pestato per aver fatto body-surfing…

Di - 18 Agosto 2005 - 2:49
Venice Rock Festival: pestato per aver fatto body-surfing…

Di solito non diamo spazio a lamentele private per non divenire i tramiti di dispute personali, ma, data soprattutto la gravità del fatto in questione, abbiamo deciso di pubblicare questa sorta di “denuncia”, sperando di non doverci imbattere in situazioni analoghe in futuro.

Venice Rock Festival, 15 Agosto: Motorhead on stage

Addetti alla sicurezza sotto palco, ci sono una decina, forse più, di bikers. Non serve che vi spieghi come la maggior parte di questa gente si comporti quando si trova in branco: evidentemente non hanno la minima idea di come diavolo si faccia questo lavoro.

Lemmy & C. salgono sul palco e, come sempre, cominciano a prendere a calci in culo le orecchie del pubblico, che è lì proprio per questo.Comincia il pogo, ovvio. La gente salta, si diverte. È proprio questo, probabilmente, che manda in panico i 4 eroi i quali cominciano a farsela sotto (ma come? non era la durissima security?).Già alla prima song c’è chi, in body surfing, si fa trasportare oltre le ringhiere con quel rito che chi ha girato qualche concerto, da quelli di provincia alle grandi manifestazioni tedesche, ormai conosce bene. Uno si fa sollevare sopra il pubblico che con le mani lo trasporta fino alle transenne. Qui, in teoria, trova la security che lo prende e lo riporta all’uscita. Fine.

Questa operazione così semplice non è stata capita da coloro che dovevano farlo al Venice Rock Festival. Il malcapitato arriva, uno di loro lo tira giù (quando non lo “butta” giù), subito un destro per chiarire le idee, poi, con il ragazzo anestetizzato dalla botta o violentemente agitato per l’accaduto, altre 2-3 pecore accorrono per divertirsi un po’ anche loro, mentre il primo tiene bloccato il ragazzo da dietro… bravi!
Mi fanno uscire con la bocca che trafila sangue. Non ci vedo più, sono accecato dalla rabbia. Comincio a cercare un responsabile che risponda dell’accaduto: sembra scomparso. Non mi do pace e alla fine lo becco. Gli illustro il tutto e ricevo una risposta che mi lascia a bocca aperta ancora adesso: “ordine dei Motorhead”. Lemmy chiede che il pubblico venga malmenato se passa le transenne? Vogliamo crederci? Lo convinco ad andare sotto il palco a vedere cosa sta accadendo ma alla vista del boss i lupi tornano le pecore che realmente sono.
A fine concerto, senza nessun tipo di problema, cerco e trovo un gruppetto di questi. La discussione prende una piega violenta e il grosso della situazione se ne esce con la perla: “fosse per me adesso discuteremmo a mio modo, a botte”. Alcuni miei amici mi portano via per calmarmi, prima che la cosa diventi una zuffa. Capisco l’inutilità della conversazione e mi allontano, col viso gonfio e ancora sanguinante.

Gente come questa, con questo atteggiamento, non dovrebbe mai più presentarsi a ricoprire un ruolo del genere. Non sono le due ruote che guidano o il gilet con la scritta “Security” che li fa valere di più o arroga loro il diritto di alzare le mani. Prima o poi, avanti con questo modo di fare, si troveranno una fetta di pubblico ad aspettarli all’uscita…

Doveva essere una serata divertente, passata tra amici e rock’n’roll, ho rimediato quattro destri in pieno volto. Grazie sicurezza.


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