Heavy

Venom: Cronos, “mi piace pensare ai Venom come catalizzatori invece che come inventori”

Di Daniele D'Adamo - 29 Dicembre 2018 - 0:15
Venom: Cronos, “mi piace pensare ai Venom come catalizzatori invece che come inventori”

In una nuova intervista con Consequence Of Sound, Conrad “Cronos” Lant dei pionieri del black metal Venom è stato interrogato sull’influenza della sua band sui successivi gruppi di metal estremo.

Mi piace molto pensare ai Venom come catalizzatori invece che come inventori. Parlare di influenza sarebbe probabilmente l’approccio più corretto. Da giovane ero un fan di ciò che chiameresti “musica rock”. Dai The Beatles ai The Rolling Stones ai The Who, passando per i Led Zeppelin e i Deep Purple. Quindi mi è sempre piaciuta l’idea di una chitarra e una batteria. Mio fratello suonava la chitarra in una band country-western, quindi sono sempre stato vicino agli strumenti e alla musica. Non sono mai entrato nell’elettronica, quando è arrivata negli anni 80. Non vedevo come potesse funzionare una chitarra con un drum-kit.

Quando la gente mi chiedeva: “come descriveresti i Venom?”. Rispondevo: “sono fatti dai migliori pezzi delle band che amo”. Quindi, se i Judas Priest vestono con giacche di pelle, allora indosserò anch’io una giacca e un paio di pantaloni di pelle! E se i Kiss hanno tre flashpots sul palco, io ne avrò dieci! E se Ozzy Osbourne canta del diavolo che cammina per strada, io diventerò il diavolo che cammina per strada! Amavo i frontman come Gene Simmons, Ian Anderson, Rob Halford. Raccoglievo tutte queste idee in una cosa nuova, aggiungendo un pizzico di punk.

E inserendo un po’ di aggressività nella musica. Voglio dire, l’heavy metal è sempre stata “la musica del diavolo”. Dicono sempre che il diavolo abbia le migliori melodie, ed ero un po’ frustrato nel sentirmi dire che la musica rock era morta, che aveva avuto i suoi giorni e che questi erano finiti. L’ondata del British Heavy Metal è iniziata in Inghilterra con Iron Maiden, Saxon, Samson. Volevo creare qualcosa di diverso da quello. Ho apprezzato il fatto che fossero stati pesantemente influenzati dai Led Zeppelin, i Deep Purple e i Black Sabbath. Volevo qualcosa che fosse una specie di incrocio tra Black Sabbath e Motörhead. Qualcosa di più aggressivo, con un po’ di Sex Pistols per diventare più cattivi. 

 

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