Live Report: Within Temptation + Temperance a Milano (MI)

Di Stefano Burini - 28 Giugno 2014 - 11:44
Live Report: Within Temptation + Temperance a Milano (MI)

WITHIN TEMPTATION + TEMPERANCE

26/06/2014 @Alcatraz, Milano (MI)
 

Dei “vecchi” Within Temptation, da qualche anno a questa parte, è rimasto sinceramente poco, impegnati come sono gli olandesi nella scalata verso il successo. Scalata che è incominciata, per davvero, con il favoloso “The Heart Of Everything” e che è continuata con l’ottimo “The Unforgiving“, certamente ruffiano ma pur sempre notevole, per poi culminare nel presente con il nuovo “Hydra“, un album nel quale Westerholt e compagnia paiono aver fatto davvero di tutto per riuscire a calamitare su di sé l’attenzione della più vasta fetta di pubblico possibile. Con risultati, peraltro (almeno artisticamente parlando), piuttosto discutibili. Come avrete già capito, chi vi scrive non ha particolarmente apprezzato l’ultimo nato di casa WT, tuttavia la curiosità e l’attesa legate al poterli finalmente ammirare in sede live era decisamente elevata; se, poi, a ciò si aggiunge la graditissima presenza dei nostrani Temperance a completare il quadro in veste di opening act, le premesse per una serata da ricordare erano, a priori, certamente quelle giuste. Vediamo un po’ com’è andata…

 

All’entrata nel locale milanese notiamo con grande soddisfazione la già più che buona affluenza da parte di un pubblico che non disdegna il proprio supporto per i Temperance, band rivelazione del 2014 in ambito power metal tricolore. Il gruppo piemontese, nonostante un’esperienza live ancora in progress e nonostante il non semplice compito di fare da opening act per una realtà di rilievo internazionale quale i Within Temptation, se la cava con una certa disinvoltura. In primo piano, come al solito, la bella cantante novarese Chiara Tricarico e il tuttofare conterraneo Marco Pastorino, chitarrista spesso e volentieri prestato a decisive incursioni vocali (in quest’occasione un po’ penalizzate da suoni in via di perfezionamento, NdJ); completano, poi, la formazione i fratelli Capone, veterani della scena metal piemontese fin dai tempi dei Bejelit, e il bassista Luca Negro. La tracklist, breve per ovvie esigenze di tempo, scorre in maniera piacevole sciorinando parte dei brani contenuti nell’azzeccato esordio discografico omonimo, pubblicato proprio nei mesi scorsi. Tra di esse si distinguono una carichissima “Hero”, ben valorizzata da un’esecuzione sopra le righe, così come “Lotus” e la conclusiva “To Be With You” tutte quante ben intonate dalla rossa cantante, viceversa in leggera difficoltà solamente sulla più complessa “Dejà Vu”. Al tirar delle somme uno show assolutamente piacevole, da parte di una band di cui sentiremo certo parlare in futuro e in grado di costituire un ottimo viatico in attesa delle star della serata: i Within Temptation!

Clicca qui per vedere il photo report a cura di Michele Aldeghi!

Setlist:
02. Tell Me
02. Hero
03. Breathe
04. Dejavu
05. Lotus
06. To Be With You

 

Dopo circa mezz’ora di pausa dal finale di concerto dei Temperance tocca finalmente a Sharon Den Adel e ai suoi Within Temptation: il pubblico, ora più numeroso e scalpitante, si accalca verso il palco e viene accolto dalla spettacolare scenografia con cui gli olandesi si presentano in scena. Fin dalle prime note della spettacolare “Let Us Burn”, la bella Sharon catalizza (come da copione) su di sé le attenzioni del pubblico, sfoderando una prestazione vocale già ottimale fin dall’apertura, con le note alte che non intimoriscono in alcun modo la sua rodata ugola, addirittura da brividi sul refrain. Segue “Paradise (What About Us?)” ed è il turno del primo dei molti duetti che caratterizzeranno la serata. La video-scenografia proposta dagli olandesi, così come le basi registrate, danno una grossa mano ai cinque musicisti nel supplire in maniera convincente all’ovvia assenza delle star di volta in volta coinvolte, da Tarja Turunen ad Howard Jones, passando per Keith Caputo fino al rapper Xzibit. Se, da un lato, I puristi della musica “verace” avranno avuto certamente da ridire su tale escamotage, al netto delle polemiche, va tuttavia riconosciuto che non vi era probabilmente modo migliore di proporre tali tracce se non potendo disporre dei vari ospiti in carne ed ossa.

Con “Faster” i WT giocano un altro jolly e grazie alle portentose corde vocali della Den Adel il risultato è di nuovo da brividi, così come nel caso delle successive “Iron” ed “Edge Of The World”, quest’ultima, in particolare, davvero incantevole con le sue atmosfere più soft, ben sottolineate dalle movenze sensuali ed ammalianti dell’assoluta dominatrice della serata, ora inguainata in un abito decisamente conturbante. Sale il ritmo con la più grintosa “In The Middle Of The Night” e con  le seguenti “Angels” e “Our Solemn Hour”: un’altra tripletta di grande resa data in pasto al soddisfattissimo pubblico prima di proseguire nella parentesi dedicata ai duetti con la discreta “Dangerous”, piuttosto coatta eppure valorizzata dal sempre apprezzato contributo dell’ex Killswitch Engage Howard Jones. Tocca a “And We Run” e con essa incappiamo nel punto probabilmente più basso della serata: la canzone non è nemmeno così male di per sé, per quanto l’amalgama del tipico sound dei “nuovi” Within Temptation con le parti rappate di Xzibit sia ben lontano dall’irreprensibità (così come dal felice risultato della pur discussa “What Have You Done“).

La prima pausa all’interno dell’esibizione è dedicata alla proiezione di un’interessante intro video dal gusto cyberpunk cui seguono le apprezzabilissime “See Who I Am”, “Stand My Ground” e la splendida “The Cross”, un altro high-light assoluto tratto dal mitico “The Hearth Of Everything“. Davvero ben riuscita, poi, la cornice a base di rose lanciate sul palco dallle prime file durante “Covered By Roses”, così come il finale lasciato alla superba “Mother Earth”, assolutamente magica.
 

Pochi istanti di silenzio e si riparte con l’immancabile bis e, laddove la presenza della succitata “What Have You Done” poteva apparire addirittura scontata (nonostante la canzone si faccia ampiamente apprezzare grazie alla mirabile hookline melodica), la vera sorpresa è costituita dalla riproposizione di una cover in chiave gothic della splendida “Summertime Sadness” di Lana Del Rey, apprezzatissima dagli astanti (e in particolare dal sottoscritto, praticamente un fanatico dell’artista statunitense, NdJ). È, infine, con la remota (e acclamatissima) “Ice Queen” che i Within Temptation si congedano dal pubblico milanese ringraziando i presenti per il grande calore dimostrato.

Clicca qui per vedere il photo report a cura di Michele Aldeghi!

Setlist:
01. Let Us Burn  (“Hydra”, 2014)
02. Paradise (What About Us?)  (“Hydra”, 2014)
03. Faster (“The Unforgiving”, 2011)
04. Iron (“The Unforgiving”, 2011)
05. Edge Of The World   (“Hydra”, 2014)
06. In The Middle Of The Night (“The Unforgiving”, 2011)
07. Our Solemn Hour (“The Hearth Of Everything, 2007)
08. Angels (“The Silent Force”, 2004)
09. Dangerous (“Hydra”, 2014)
10. And We Run  (“Hydra”, 2014)
11. Elements (Intro)
12. See Who I Am (“The Silent Force”, 2004)
13. Stand My Ground  (“The Silent Force”, 2004)
14. The Cross (“The Hearth Of Everything, 2007)
15. Covered By Roses (“Hydra”, 2014)
16. Mother Earth (“Mother Earth“, 2000)

Encore:
17. What Have You Done (“The Hearth Of Everything, 2007)
18. Summertime Sadness (Lana Del Rey Cover)
19. Ice Queen (“Mother Earth”, 2000)

Grande soddisfazione, insomma, per una serata assolutamente da incorniciare. Bravi i Temperance in veste di gruppo spalla, semplicemente perfetti i Within Temptation, ormai giunti allo status di stelle di prima grandezza nell firmamento metal mondiale, e davvero splendida la cornice, con il pubblico letteralmente avvinto dalla magistrale prova della Den Adel quanto del tutto rapito da una scenografia veramente ben concepita e realizzata. Speriamo di non dover aspettare altri tre anni per poterli rivedere in Italia!

Live Report a cura di Stefano Burini, fotografie a cura di Michele Aldeghi.