Death

Live Report: Dark Tranquillity @Live Club, Trezzo sull’Adda (MI)

Di - 1 Maggio 2018 - 12:13
Live Report: Dark Tranquillity @Live Club, Trezzo sull’Adda (MI)

DARK TRANQUILLITY +  ENSIFERUM +  BLACK THERAPY + MIRACLE FLAIR

25/4/2018 @Live Club, Trezzo sull’Adda (MI)

 

Quasi un mini-festival quello di stasera al Live di Trezzo sull’Adda, dove sul palco si alterneranno tre band prima degli headliner Dark Tranquillity, che ritornano in Italia con il loro Atoma Tour. Vista la giornata festiva il locale risulta decisamente poco affollato, d’altronde la serata è ancora lunga e come sempre il timing del Live è di una precisione mostruosa. S’inizia alle ore 19:10.

 

dark tranquillity equilibrium date italia locandina 2018

 

Miracle Flair

Band che arriva dalla vicina Svizzera, dedita a sonorità miste tra il symphonic e l’heavy metal tradizionale, con alla voce la bella Nicole Hartman. Sicuramente i volumi non giocano a favore dei Miracle Flair, così anche come alcune “pecche” come l’assenza di una vera tastiera e l’uso di basi campionate per le parti più melodiche, arrivando alla prova vocale della cantante, che risulta decisamente piatta e priva del quid che possa consentirle di distinguersi nel panorama delle voci femminili. L’ impressione data alla fine della loro mezz’ora di spettacolo è quella di una band con buone basi, ma che di strada da fare ne ha parecchia se vogliono distinguersi.

 

Con due album all’attivo, i nostrani Black Therapy portano sul palco del Live il loro melodic death metal e le differenze con il gruppo precedente si vede tutta. L’approccio con il pubblico è completamente diverso, il cantante Giuseppe Di Giorgio incita i presenti fin dal primo brano e le risposte si vedono subito: tra headbanging e accenni di pogo il locale si anima decisamente. I suoni sono all’altezza e l’esperienza in sede live si vede tutta sul palco, l’interesse per i brani proposti è alto e a volte non è difficile cadere in quel “già ascoltato”, che, vuoi per influenze o omaggio, non è solito sentire nelle band emergenti. Il quintetto romano è artefice di una buona prestazione e da quello che si è visto il panorama metal italiano può contare su una formazione con ampi margini di crescita.

 

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L’asticella si alza con i tedeschi Equilibrium.  Per lo show di questa sera il quintetto tedesco diventa un quartetto, dovuta all’assenza del bassista prontamente sostituito da basi pre-registrate. Gli Equilibrium non perdono certo tempo, e con il loro viking/folk/melodic death scatenano tutta la loro energia sul pubblico. L’attenzione è calamitata sull’istrionico frontman Robert “Robse” Dahn, personaggio dalla mole impressionante, ma che sul palco si muove con l’agilità di un gatto, e le sue richieste di circle pit e wall of death sono presto accontentate visto anche la sintonia che da subito si è venuta a creare. I brani proposti sono per la maggior parte estratti dall’ultimo album Armageddon, e sebbene un po’ ripetitive e al limite del tedioso, il mix folk/death ha un effetto travolgente sul pubblico che salta e si sbraccia come vuole la miglior tradizione , strappando più di un sorriso di approvazione da parte di Robse. Se la missione degli Equilibrium era scaldare il pubblico, la missione è riuscita alla perfezione.

 

Alle 22:00, con luci completamente spente, “Iron Man” dei Black Sabbath viene usata come opener e accompagna il sestetto svedese sul palco, che danno il via allo show con “Encircled”. Mikael Stanne è accolto con un boato dal pubblico, che viene ripagato con una prestazione vocale assolutamente perfetta, oltre che dal sorriso dello stesso cantante che ha mandato in visibilio più di una fan. Un sapiente misto tra nuovi brani, come “Clearing Skies”, e vecchie glorie (“Monochromatic Stains” e “The Treason Wall”), mostrano una band assolutamente in forma. Le chitarre di Ammot e Reinholdz riempiono l’aria di riff precisi, veloci e taglienti, come i Dark Tranquillity ci hanno ormai abituato in questi anni (e sono uno dei loro marchi di fabbrica), così come l’impareggiabile voce di Stanne e la tastiera di un perfetto Martin Brändström, il quale con le sue melodie dà quel tocco di oscura teatralità ai brani. Nota di merito alla scenografia costituita da uno schermo gigante su cui vengono proiettati spezzoni di video, oppure solo i refrain di alcuni brani come nel caso di “Therein” o “Final Resistance”. Bellissimo il gesto di Stanne in “Forward Momentum” nei confronti di un fan salito sul palco, quasi aggredito dalla sicurezza (che probabilmente si è accorta all’ultimo di quanto stava avvenendo): invece di lasciarlo in balia degli eventi, viene preso sotto l’ala protettrice del vocalist e rimane accanto a lui per buona parte del brano.
Lo spettacolo procede senza nessun intoppo, anche se l’attesa per qualche pezzo da un album storico come The Gallery è decisamente palpabile, ma nei quindici brani proposti nemmeno l’ombra di un accenno a un mattone fondamentale nella storia della band. L’encore proposto (“State of Trust”, un’esplosiva “Lost to Apathy” e la conclusiva “Misery’s Crown”), regala al pubblico una devastante sferzata di energia ma lascia quell’amaro in bocca per l’assenza di brani che avrebbero reso esplosiva una performance, tarata già su livelli altissimi, e che conferma questa band come uno dei capisaldi del melodic death.

Tracklist
Iron Man  (Black Sabbath song)  
1. Encircled
2. Monochromatic Stains
3. Clearing Skies
4. The Treason Wall
5. The Science of Noise
6. Forward Momentum
7. The Mundane and the Magic
8. Final Resistance
9. Atoma
10. Force of Hand
11. Icipher
12. Terminus (Where Death Is Most Alive)
13. Inside the Particle Storm
14. The Wonders at Your Feet
15. When the World Screams
16. ThereIn
Encore:
17.State of Trust
18. Lost to Apathy
19. Misery’s Crown