Folk - Viking

Live Report: Ensiferum + Insomnium + Omnium Gatherum @ Live Club Trezzo sull’Adda (MI) 18/03/2015

Di Giacomo Cerutti - 4 Aprile 2015 - 9:30
Live Report: Ensiferum + Insomnium + Omnium Gatherum @ Live Club Trezzo sull’Adda (MI) 18/03/2015

Una gelida brezza proveniente dalla Finlandia ha pervaso la località di Trezzo sull’Adda, portandosi appresso i “portatori di spade” del folk-viching/metal, ovvero gli invincibili ENSIFERUM che si sono insediati nel Live Club per promuovere la loro sesta fatica “One Man Army” fresca di pubblicazione. Questo concerto come unica data italiana sarà all’insegna del metallo finlandese, infatti a condividere il palco con gli Ensiferum saranno i loro connazionali OMNIUM GATHERUM e INSOMNIUM. Come sempre i fan fedelissimi giungono al locale dal mattino presto, al momento dell’apertura scatta la frenetica corsa per conquistare l’ambita prima fila. 

Durante l’attesa il pubblico è ancora scarso, a un tratto il palco si illumina e parte l’intro “Louto” che precede l’entrata in scena degli OMNIUM GATHERUM, band melodic-death/metal nata nel 1996 con all’attivo sei album di cui l’ultimo “Beyond” pubblicato nel 2013. Accolti calorosamente partono con “New Dynamic” dando una scossa ai presenti, Markus Vanhala e Joonas Koto mettono a punto una sezione ritmica colorata di assoli perfettamente bilanciata tra il pesante ed il melodico, Aapo Koivisto alla tastiera accentua la melodia nelle parti più cadenzate, mentre Jarmo Pikka calibra la sua potenza picchiando su piatti e pelli a seconda dei brani, il tutto è fluidificato dalle corpose linee di basso da parte di Erkki Silvennoinen. Il frontman Jukka Pelkonen sfodera un growl profondo, dimostrandosi dinamico e coinvolgente, complessivamente hanno una buona tenuta di palco, il pubblico nonostante rimanga fermo non fa mancare il suo calore, ripagando ogni pezzo con sonori applausi. Il tempo a disposizione non è molto, dell’ultimo album eseguono ancora “The Sonic Sign” e “The Unknowing”, attingendo qualche canzone del passato come “Soul Journeys” e “New World Shadows”, concludendo con “Everfields”. Raccogliendo i dovuti elogi, gli Omnium Gatherum possono ritirarsi degnamente per aver assolto il compito di “apripista”, con una performance breve ma molto diretta.

Setlist:
Luoto 
New Dynamic 
Soul Journeys 
The Sonic Sign 
The Unknowing 
New World Shadows 
Everfields 

Ora è il momento degli INSOMNIUM, in circolazione dal 1997 forti del sesto lavoro “Shadows of the dying sun” uscito l’anno scorso. Il pubblico è visibilmente aumentato acclama la band con entusiasmo, la quale risponde sulle note di “The Killjoy” seguita da “While We Sleep”, invadendo la platea con un sound decisamente particolare. Appartengono chiaramente al ramo melodic-death/metal, ma le chitarre di Markus Vanhala e Ville Friman sono fortemente influenzate dal doom/metal con sfumature progressive, amalgamate alle dolenti note di basso da parte di Niilo Sevänen. Ne fuoriesce un sound malinconico e atmosferico che tutto sommato ammalia gran parte del pubblico generando scapocciamenti, applausi a tempo e cori, ma non dimentichiamo la forte presenza di Markus Hirvonen che spezza l’atmosfera con parti di batteria lente alternate a scariche violentissime. Non sono da meno le prestazioni vocale di Niilo e Ville, il loro growl irrompe cruento per poi calare nel pulito nelle parti corali, sposandosi perfettamente al sound. Il repertorio proposto è un alternanza di pezzi vecchi come “Daughter of the Moon” e “Where The Last Wave Broke”, e nuovi come “Black Heart Rebellion”, “The Promethean Song” e “Ephemeral” che complessivamente riscuotono un buon successo. Infine con “Weighed Down With Sorrow” terminano una notevole esibizione sia dal punto di vista emotivo che tecnico, spianando la strada ai tanto attesi headliner, congedandosi a testa alta accompagnati dal coro “INSOMNIUM, INSOMNIUM,…”.

Setlist:
The Killjoy 
While We Sleep 
Every Hour Wounds 
Daughter of the Moon 
Black Heart Rebellion 
Where The Last Wave Broke 
The Promethean Song 
Drawn to Black 
Ephemeral 
Weighed Down With Sorrow 

Siamo giunti al piatto forte della serata, il locale si è riempito e durante il cambio palco la gente si accalca, la tensione cresce e quando si spengono le luci dalla platea si solleva spontaneo il coro “ENSIFERUM, ENSIFERUM,…”. Parte l’intro “March of War”, il palco si tinge di rosso, la folla esulta nel vedere i mitici guerrieri finnici segnati di nero prendere posizione, tre colpi di piatto danno il via alla dirompente “Axe of Judgment”, generando il famigerato pogo che schiaccia le prime file. Ho assistito più volte ai loro concerti, ogni volta ci s’imbatte contro un’imponente muro di suono, dinamici e agguerriti scaraventano contro i fans pezzi come “Into Battle” e “Ahti”, oltre a pezzi nuovi come “Warrior Without a War” e la title track “One Man Army” che si rivelano veri e propri pugni nello stomaco. Anche stasera sono in perfetta forma, il fondatore chitarrista Markus Toivonen spara riff e assoli affilati come lame seguito dal poderoso frontman Petri Lindroos, l’instancabile Sami Hinkka macina chilometri sullo stage, mentre le sue mani viaggiano da un capo all’altro del basso. Purtroppo la tastierista Emmi Silvennoinen, non può presenziare per l’intero tour a causa di impegni privati, ma è stata sostituita da una musicista altrettanto talentuosa, si tratta di Netta Skog ex fisarmonicista dei Turisas, la quale a differenza di Emmi (senza toglierli merito) è libera di muoversi affiancando i compagni d’avventura, arricchisce la presenza scenica con una certa sensualità ed é perennemente sorridente. Alla batteria il massiccio Janne Parviainen è una vera macchina da guerra, viaggia a manetta sul doppio pedale mentre trucida piatti e pelli senza pietà, infine Petri Lindroos da sfogo alle sue ruggenti corde vocali, estendendo un growl grezzo e penetrante che dilaga per tutto il locale, con il solido apporto di Markus e Sami nei cori. Si dimostrano estremamente coinvolgenti incitando applausi a tempo e sanguinari mosh pit, ai quali i fans obbediscono senza indugi, gli unici momenti tranquilli si hanno durante gli stacchi lenti in pezzi come “Little Dreamer (Väinämöinen, Part II)”, “Smoking Ruins” e “Two of Spades” dove hanno la prevalenza i cori cantati all’unisono. Lo show procede in un crescendo di urla, applausi, spintonate e crowd surfing, fino alla trionfante “Victory Song” con la quale firmano una tregua coi fans ritirandosi per una meritata pausa. Poco dopo rientra Netta salutando con un solare “Ciao! Come stai?”, dopodiché si cimenta come presentatrice annunciando gli altri membri ma avvengono degli inaspettati cambi di strumento: Petri al basso, Sami alla fisarmonica e Netta alla voce per l’esecuzione di un omaggio ai mitici Judas priest con “Breaking the Law”. Dopo questa divertente digressione, riprendono le loro rispettive armi per continuare la guerra, attaccando con “From Afar”, seguita da “Token of Time”, alla fine la platea acclama l’inossidabile “Iron”, Petri e soci non aspettavano altro che dare il colpo di grazia, lasciando il compito di urlare “TA TA TA TA, TA TA TA TA!!!”. Per l’ennesima volta i mitici Ensiferum hanno dimostrato la loro potenza devastante mettendo a ferro e fuoco il Live Club, le loro spade assetate di sangue non hanno fatto prigionieri, uno show granitico di altissimo livello al di sopra delle aspettative che, i superstiti come il sottoscritto potranno raccontare. Accompagnati da applausi e incitamenti possono abbassare le armi, ma non pensate che le guerra sia finita, i cinque vichinghi torneranno per spargere altro sangue.

Setlist:
March of War
Axe of Judgment 
Heathen Horde 
Into Battle 
Little Dreamer (Väinämöinen, Part II) 
Warrior Without a War
Ahti
Smoking Ruins 
Two of Spades 
Unsung Heroes 
Burning Leaves 
One Man Army 
Victory Song 

Encore:
Breaking the Law (Judas Priest cover)
From Afar 
Token of Time 
Iron

Report realizzato da:
Giacomo Cerutti