Live Report: Obscura + Hideous Divinity + Sadist @ New Age Club, Roncade (TV), 29/09/2025

Live Report: Obscura + Hideous Divinity + Sadist @ New Age Club, Roncade (TV), 29/09/2025
29 settembre 2025: un’autentica tempesta è pronta ad abbattersi sul suolo italico, più precisamente a Roncade, in provincia di Treviso. Sì, perché gli Obscura – ormai un’istituzione in ambito progressive death metal – fanno tappa al New Age Club. Un appuntamento imperdibile, in quanto rappresenta l’unica data italiana dell’“Evenfall//Europe 2025”, tour di supporto al nuovo, entusiasmante album “A Sonication”, uscito a febbraio via Nuclear Blast Records. Una serata che si fa ancora più incandescente, vista la presenza dei romani Hideous Divinity – assoluti alfieri del technical brutal death metal – e i leggendari Sadist. La formazione genovese, a tutti gli effetti, è un nome imprescindibile del movimento progressive death mondiale, una compagine fortemente voluta da Steffen Kummerer per questo tour. Noi di Truemetal.it non potevamo certo mancare. Eccovi quindi il resoconto dell’evento dedicato agli appassionati di tecnica, velocità e brutalità.
Live report a cura di Marco Donè
SADIST
Entriamo al New Age poco prima delle 20:00, in perfetto orario per l’inizio dello show dei Sadist. La formazione genovese ha da poco pubblicato il proprio decimo disco, “Something to Pierce”, e il suo ingresso in scena è affidato alla title track dell’album. I Sadist non hanno bisogno di presentazioni, sono un nome che rappresenta un’assoluta leggenda del progressive death italiano, e non solo. La prova è di quelle che lasciano il segno, caratterizzata da una botta unica, tipica della vecchia scuola. I suoni sono curati e garantiscono il giusto spessore alla prova di Talamanca e compagni. Il chitarrista è assoluto protagonista sul palco, con il suo personalissimo stile che lo vede occuparsi contemporaneamente di chitarra e tastiere. Ottima anche la sua presenza scenica, con movenze aggressive, che bene si sposano con la proposta della band. Ma è tutto il quartetto a girare a mille. I due nuovi innesti, Giorgio Piva alla batteria e Davide Piccolo al basso, esibiscono una grande preparazione tecnica. Piccolo, in particolare, regala una performance superlativa, interagendo alla grande con il pubblico. Al resto ci pensa Trevor, con la sua voce terrificante e cavernosa. Il cantante è dotato di un carisma unico e ogni suo movimento scalda il pubblico a dovere. I Sadist pescano a piene mani dalla propria discografia, soffermandosi sul capolavoro “Tribe”. Ecco quindi arrivare ‘Accabadora’, ‘Escogido’ e ‘India’. I Nostri cercano di sfruttare al meglio il proprio tempo a disposizione; parlano poco con il pubblico, vogliono regalare più canzoni possibili. Arrivano quindi ‘One Thousand Memories’ e ‘The Lonely Mountain’, introdotta da Trevor descrivendo il concept di “Hyaena”. Siamo quindi arrivati alla fine dello show. Trevor ringrazia gli Obscura e gli Hideous Divinity, con cui i Sadist condividono il palco, e Giuseppe Orlando, che li accompagna in veste di fonico. Il cantante annuncia poi l’ultima canzone, dedicandola alla famiglia, rappresentata dai fan, dagli appassionati, da chi crede nell’heavy metal. Una vera tribù, insomma. Ecco quindi il classico ‘Tribe’, acclamato a gran voce dal pubblico. Un finale spietato, che si abbatte sul New Age Club come un artiglio affilato. Sono le 20:35 quando i Sadist raccolgono il meritato plauso da un pubblico sempre più numeroso, che ha vissuto con enfasi lo show della compagine ligure. Ottimo inizio di serata.
HIDEOUS DIVINITY
Dopo un veloce cambio palco, alle 20:50 gli Hideous Divinity sono pronti a entrare in scena. La scenografia verte sull’acclamato “Unextinct”, lavoro pubblicato nel 2024. Sul backdrop vi è infatti raffigurata la copertina dell’album, con l’ormai celebre morso di Nosferatu. Sui roll-up banner, invece, vi è il volto del vampiro, in primo piano. Immagini evocative, forti, che si sposano alla perfezione con l’impatto sonoro degli Hideous Divinity. La formazione romana appare sin dalle prime battute in forma smagliante e vomita sull’intero New Age Club un condensato di violenza e intricata velocità. La batteria di Edoardo Di Santo è un autentico panzer, che spazza via ogni cosa. Blast beat potentissimi sbaragliano ogni possibile difesa, a cui seguono delle mitragliate di doppia cassa sparate a velocità elevatissime. Enrico Schettino regala la “solita” performance al fulmicotone, con trame articolate, pronte a erigere un possente muro di suono. I due sono ben supportati da Gabriele Vellucci al basso, che in questo tour sostituisce Stefano Franceschini. Schettino e Vellucci si muovono sullo stage in maniera affiatata, aumentando l’impatto scenico, riuscendo a trasmettere ulteriore enfasi e adrenalina ai presenti. La differenza, però, la fa Enrico Di Lorenzo. La prestazione del cantante è semplicemente devastante. Voce dirompente, grande teatralità e aggressività nei movimenti, oltre a un’innata capacità di coinvolgere il pubblico. L’intero New Age Club è in suo pugno, c’è poco da fare. Ne è un chiaro esempio l’introduzione a ‘Chestburst’, quando Di Lorenzo presenta la canzone dicendo «Il prossimo pezzo è ispirato ad Alien». Il pubblico risponde tiepidamente e il cantante ribatte spiritoso «Da queste parti Alien devono averlo visto in quattordici persone». Ci riprova, ottenendo il boato desiderato e potendo così lanciare il massacro sonoro che risponde al nome ‘Chestburst’. Il pubblico apprezza e si rivela assetato di ferocia e pestaggio in musica. Gli Hideous Divinity proseguono con il classico ‘Angel of Revolution’, con un bellissimo gioco di luci blu, che vengono diffuse come fossero dei raggi luminosi. L’effetto dona un’atmosfera magica, e ben si sposa ai colori neri come la pece che caratterizzano l’anima della canzone. Tocca poi a ‘Messianica’, con cui gli Hideous Divinity continuano l’assalto frontale, supportati da suoni curati e grossi come macigni. Ci stiamo avvicinando alle battute conclusive dello show. Di Lorenzo racconta come questo tour sia fantastico, avendo trovato delle persone squisite con cui condividere una nuova avventura europea. Ringrazia gli Obscura e i Sadist, dicendo quanto sia sorprendente per lui poter suonare dopo un’autentica leggenda quale è la band genovese. Il prossimo pezzo è dunque dedicato ai compagni di viaggio. Ecco quindi arrivare ‘Mysterium Tremendum’. Di Lorenzo è sempre più padrone della scena, grazie a una prova muscolare, carica di enfasi e attitudine. La prova degli Hideous Divinity si chiude con il classico ‘Cobra Verde’, dedicato in segno di ringraziamento a ogni singolo fan. La risposta del pubblico è clamorosa, per uno dei pezzi entrati di diritto tra i brani immortali del metallo estremo. Sono le 21:35 quando gli Hideous Divinity ringraziano un New Age Club caldissimo e soddisfatto. Prova magistrale.
OBSCURA
Ultimato il cambio palco, verso le 22:00, gli Obscura sono pronti a mettere a fuoco e fiamme il New Age Club. Rimaniamo colpiti dall’impressionante drumkit della compagine tedesca, in particolare per il numero di piatti montati. Dietro la batteria, poi, si innalza il backdrop riportante il logo della band e la bellissima copertina dell’ultimo “A Sonication”, realizzata da Eliran Kantor. Le aspettative sono elevatissime e quando dalle casse dell’impianto parte l’intro tastieristico, che annuncia l’ingresso in scena degli Obscura, il New Age Club esplode in un boato. Si parte subito con una vera e propria rasoiata, una certa ‘Forsaken’, che agita immediatamente il pubblico. La prova di Steffen Kummerer e compagni è sbalorditiva: velocità, tecnica, violenza, impatto e fraseggi melodici vengono sparati con una semplicità disarmante. Il New Age Club è già in estasi totale. E come dargli torto? Decifrare una formazione degli Obscura non è mai facile, visti i continui cambi di line-up. Certo è che stasera ci troviamo ad assistere a una prova infuocata, in cui spicca la performance di Clément Denys alla batteria. Ma è tutta la formazione a girare a mille, muovendosi in maniera coordinata sul palco, regalando ripetuti sorrisi ai fan. La coppia d’asce Kummerer-Wilquin funziona dannatamente bene e il basso, a tratti invadente, di Robin Zielhorst è la ciliegina sulla torta. Lo show non concede un attimo di respiro: dopo ‘Forsaken’ tocca alla devastante ‘Silver Lining’ mettere a dura prova il collo dei presenti. Possiamo tirare un po’ il fiato con ‘Evenfall’, introdotta da un coro ritmato del pubblico. Spettacolare il finale, con Kummerer e Wilquin, uno fronte all’altro, che si divertono nell’eseguire il lick melodico che chiude la traccia. La pulizia e l’eleganza che caratterizza lo stile dei due chitarristi è disarmante. Aspetti che vengono valorizzati dalla qualità dei suoni, che continuano a essere ben curati e bilanciati. Steffen saluta la platea in italiano, con un bellissimo «Ciao, ragazzi!», ottenendo una risposta fragorosa dai fan. Il chitarrista presenta poi ‘Emergent Evolution’, che spazza via ogni cosa. Bellissime le tracce vocali effettate, che creano un’atmosfera magica, come se degli alieni si fossero impossessati del New Age Club. E vedendo la classe che i quattro sprigionano sul palco, sembra che gli alieni siano davvero atterrati a Roncade. La scaletta della serata verte in particolare sugli ultimi due lavori, con ben quattro pezzi da “A Sonication” e tre da “A Valediction”. Steffen appare carico, soddisfatto dell’accoglienza del pubblico. Si diverte a dialogare con le prime file, come avviene una volta ultimata ‘In Solitude’. Il cantante chiede in quanti fossero al Metal Italia Festival nel weekend. Qualche mano si alza e Steffen, in inglese, dice loro «Eravate là sabato e domenica, e oggi siete qui? Tre concerti in tre giorni? Fantastici!». Un siparietto bellissimo, che crea ulteriore sinergia tra band e platea, tanto che la successiva ‘Devoured Usurper’ viene vissuta con ancora maggiore enfasi dai presenti. In particolare quando Steffen chiama il circle pit, con i fan che rispondono immediatamente, regalando ulteriore adrenalina. A fine canzone chiede se ci sia qualche chitarrista in sala: si alzano alcune mani, e a loro dedica ‘Akroasis’. L’attacco della canzone è di quelli assassini, e la traccia viene vissuta con trasporto dall’intera platea. Sul palco, intanto, la performance tocca livelli elevatissimi: tecnica sopraffina e un tiro micidiale. Ci stiamo avvicinando alle battute conclusive dello show e gli Obscura regalano una certa ‘The Anticosmic Overload’. La canzone viene accolta con un boato dai presenti, seguito da un pogo forsennato tra le prime file. A fine pezzo, il New Age Club innalza il coro «Obscura, Obscura». Steffen, sempre sorridente, inizia a presentare la band. Il pubblico reclama, vuole altra musica. Il chitarrista li rassicura, dicendo in italiano «Calma, calma». Subito dopo chiede un applauso per degli amici speciali, una vera leggenda della musica dura quali sono i Sadist. È poi il turno degli Hideous Divinity, per cui il chitarrista reclama l’urlo del New Age Club. Ultimati i ringraziamenti ai compagni di viaggio, Steffen dà un appuntamento ai fan per una birra, a concerto finito. Gli Obscura, poi, scaricano l’ultima dose di adrenalina con ‘When Stars Collide’. Durante l’esecuzione del pezzo Wilquin decide di unirsi al pubblico e suonare dalla platea. A fine canzone il quartetto teutonico saluta il locale e velocemente si dirige nei camerini, compreso Wilquin, che rientra passando tra il pubblico. Il New Age Club non ci sta e reclama a gran voce i propri beniamini. I primi a entrare sono Denys e Zielhorst, che viene omaggiato dai fan con un coro dedicato. Rientrano in scena anche Wilquin e Kummerer e gli Obscura salutano l’Italia con ‘Septuagint’, per la gioia dei presenti. Sono circa le 23:00 quando dei soddisfatti Obscura raccolgono il plauso di un pubblico estasiato. Steffen saluta tutti con il classico «Arrivederci», manifestando un legame importante con i propri fan e con l’Italia. Show devastante.
Setlist:
Forsaken
Silver Linings
Evenfall
Emergent Evolution
In Solitude
Devoured Usurper
Akróasis
The Sun Eater
The Anticosmic Overload
When Stars Collide
Encore:
Septuagint
CONCLUSIONI
Serata davvero convincente quella vissuta al New Age Club di Roncade. Obscura, Hideous Divinity e Sadist hanno regalato delle performance superlative, esibendo grandi doti tecniche, personalità e tanta attitudine. Sarebbe stato lecito attendersi un’affluenza lievemente superiore, visto il livello dei nomi coinvolti. Come sottolineato da Kummerer, però, la data ha toccato l’Italia di lunedì, a ridosso di un festival che ha attirato molti appassionati. E con l’aumento del costo dei biglietti avvenuto con la ripresa live post covid, i fan sono obbligati a scegliere. Tanto più se nella stessa area, nel weekend, si sono svolti altri eventi, quali gli show di Atheist e Vanden Plas. Se si aumenta l’offerta e si alzano i prezzi dei biglietti, l’effetto diretto è quello di avere una partecipazione scremata, che punta a selezionare gli eventi in base alle disponibilità economiche. Al di là di queste elucubrazioni fine a sé stesse, il plauso va al New Age Club che continua, imperterrito, a regalare massicce dosi di metallo pesante agli appassionati del Nord-Est. Il ringraziamento più grande va però alle band, che hanno saputo donare grandi emozioni nel corso della serata. E vedere come sono stati presi d’assalto i banchetti merch dei tre gruppi, a fine concerto, testimonia il livello qualitativo a cui abbiamo assistito. Come sempre, l’appuntamento è per il prossimo live. Horns up!
Marco Donè