Live Report: Primal Fear + Bullet a Brescia (BS)

Di Giacomo Cerutti - 2 Marzo 2014 - 14:01
Live Report: Primal Fear + Bullet a Brescia (BS)

PRIMAL FEAR + BULLET + MESSENGER

04/02/2014 @Circolo Colony, Brescia (BS)
 

Stasera nella nuova sede del Circolo Colony, già ben avviata da un’intensa attività live, si avrà il piacere di assistere allo show dei mitici Primal Fear, esponenti di punta dell’heavy-power metal tedesco, in tour a supporto del nono disco da studio, “Delivering the Black”, uscito al’inizio di quest’anno. All’apertura dei cancelli i fan non superano la decina, c’è quindi modo di fare tappa al bar per rifocillarsi in attesa della serata e di prendere poi comodamente posto alla transenna. Nel volgere di qualche minuto scopriamo che i Messenger, opening act della serata, hanno dato forfait a causa di un guasto al veicolo; non resta quindi che attendere l’inizio dello show del secondo special guest della serata.

 

Si tratta dei Bullet, band svedese nata nel 2001 e fresca di pubblicazione del quinto disco “Full Pull”, uscito l’anno scorso. Finalmente le luci si spengono e sulle note della canonica intro, i nostri prendono posizione sul palco lasciando intuire dal look a base di blue jeans e chiodo quale sia il genere da essi prediletto. Il pubblico è ancora scarso ma non fa mancare il suo calore e i Bullet contraccambiano partendo con “Midnight Oil” seguita da “Rush Hour”, confermando le impressioni iniziali e proponendo un hard rock di scuola AC/DC e Accept; nulla di particolarmente innovativo, ma nell’attuale panorama musicale multi-sfaccettato, fa sempre piacere sentire band che seguono ancora le orme del rock di stampo classico. I riccioluti Hampus Klang e Alex Lyrbo alle chitarre, sfoderano riff ed assoli senza sosta, ben accompagnati da Adam Hector al basso, mentre Gustav Hjortsjö non perde un colpo dietro alla batteria. Complessivamente le canzoni hanno un bel tiro e la band ha una buona presenza scenica, ad esclusione del frontman Hell Hofer il quale, pur essendo un buon cantante nella scia dei più noti Brian Johnson e Udo Dirkschneider, di scenico ha solo il mantello con la tigre presente sul disco e si rivela anzi piuttosto statico. Solo quattro pezzi vengono estratti dal nuovo album mentre il resto della scaletta si rifà ai precedenti capitoli da studio, in generale molto apprezzati; con la doppietta finale “Stay Wild” e “Dr. Phibes” i gli svedesi si ritirano nel backstage per la rituale pausa in previsione dell’encore, affidato alla rappresentaiva “Bite the Bullet”, il cui titolo è scritto sul retro degli strumenti che i componenti sfoggiano trionfalmente sul finale. Lo show sarebbe finito, ma visto e considerato i notevoli applausi ed incitamenti del pubblico, gli svedesi ci regalano un ulteriore bis, proponendo come ultimo pezzo “Rambling Man” e andando così a concludere una performance energica e divertente.

Setlist:
Midnight Oil
Rush Hour
Turn It Up Loud
Full Pull
Rolling Home
Pay the Price
Heading for the Top
Dusk Til Dawn
Stay Wild
Dr. Phibes

Encore 1
Highway Pirates
The Rebels Return

Encore2
Bite the Bullet 

Dopo questo rodaggio il pubblico è pronto ad acclamare i grandi headliner: non appena cala il buio e parte l’intro, si alza il coro “PRIMAL FEAR, PRIMAL FEAR, …”; Ralf Scheepers e soci entrano in scena attaccando con “Final Embrace”, per poi aggredire i presenti con la doppietta “Alive & On Fire” e “Delivering the Black”. Dal vivo i tedeschi sono una vera potenza e fanno letteralmente scintille, nonostante la defezione del chitarrista Magnus Karlsson (assente dal tour per motivi familiari), sostituito dal vecchio compagno d’arme Tom Naumann, una vera garanzia. Tom, assieme al secondo chitarrista Alex Beyrodt, macina potenti riff ed assoli al fulmicotone ben assistito dalle quattro corde di Mat Sinner, mentre Randy Black fa da propulsione al tutto pestando su piatti e pelli senza sosta; capitolo a parte lo merita, ovviamente, il possente Ralf Scheepers, vera punta di diamante della band con la sua voce acuta e tagliente. Il repertorio proposto è vario ed equilibrato; si passa così da robuste cannonate come “Angel In Black” e “Chainbreaker” a pezzi più melodici come “One Night in December” e “Fighting the Darkness”, perfetti per essere cantati in coro dal pubblico. I Primal Fear hanno inoltre un’imponente presenza scenica e appaiono molto dinamici e coesi tra loro, sicché l’interazione col pubblico è costante, in particolare da parte di Ralf che non fa economia di ringraziamenti, agitando le enormi braccia e incitando i presenti, che ricambiano con forti applausi ad ogni canzone. Lo stesso Scheepers in seguito omaggia l’opera italiana intonando “Nessun Dorma” di Giacomo Puccini per poi andare a ringraziare di persona alcuni fan sfegatati, prendendo il loro striscione e mostrandolo fieramente ai restanti avventori. Siamo giunti al termine e la chiusura spetta ad una canzone/inno quale “Metal Is Forever”; i Primal Fear si ritirano a questo punto per una meritata pausa, accompagnata da numerose incitazioni e dal coro “WE WANT MORE,…”. L’encore è infine riservato ad “Unbreakable Pt. 2” e “King for a Day” con le quali va a porsi la parola fine su di una performance eccezionale, impeccabile sia a livello tecnico che vocale, senza intoppi e supportata da un’ottima resa audio. Unica nota spiacevole della serata, purtroppo, è stata la scarsa affluenza di pubblico.

Setlist:
Final Embrace
Alive & On Fire
Delivering the Black
Nuclear Fire
Seven Seals
One Night in December
Angel in Black
When Death Comes Knocking
Chainbreaker
Fighting the Darkness
Bad Guys Wear Black
Metal Is Forever

Encore:
Unbreakable Pt. 2
King for a Day 

Live Report a cura di Giacomo Cerutti