Heavy

Live Report: Tremonti + The Raven Age @ Alcatraz, Milano – 06/07/2022

Di Vittorio Cafiero - 12 Luglio 2022 - 9:37
Live Report: Tremonti + The Raven Age @ Alcatraz, Milano – 06/07/2022

Tremonti + The Raven Age

@Alcatraz, Milano – 06/07/2022

Qui puoi vedere le nostre foto del concerto.

Nel marasma di date live di questa calda estate 2022, non poteva mancare il recupero di quella dei Tremonti, inizialmente prevista per febbraio. Un recupero sicuramente opportuno, anche perché la curiosità di ascoltare dal vivo l’ultima uscita “Marching In Time” era tanta. Ad accompagnare la band del cantante/chitarrista italoamericano, gli inglesi The Raven Age.

 

THE RAVEN AGE

Attivi già da qualche anno e con due album all’attivo, i The Raven Age sono all’undicesimo (11!!) passaggio dalle nostre parti. Sicuramente decisi a fare la loro parte nell’affollato panorama rock e metal, la band si impegna con intensità e fa certamente del suo meglio. Da dire però che la proposta è molto standard, perfettamente inserita nei canoni del metal moderno (ritmiche pesanti intervallate da breakdown melodici, nessuna paura di pestare duro e accordature ribassate il giusto, look alla moda che strizza l’occhio ai millenials…), ma tanto, troppo poco personale per poter davvero lasciare il segno sul grande pubblico. Purtroppo, anche mettendoci tutta la buona volontà disponibile, non è possibile non pensare male e legare gli innumerevoli passaggi della giovane band inglese sui maggiori palchi europei alla presenza nel gruppo del figlio del fondatore della band heavy metal per antonomasia…perché altrimenti non si spiega come un giovane gruppo “qualunque” possa fare da spalla a gruppi di punta come Gojira, Anthrax, Alter Brigde e….Iron Maiden (appunto!). Detto questo, la platea dell’Alcatraz che mano a mano aumenta sembra gradire la performance dei The Raven Age quanto basta per poter affermare che l’esibizione abbia avuto successo. Il biondo singer Matt James ha dalla sua parte le giuste qualità e carisma sufficiente, eppure a livello di songwriting siamo abbastanza lontani dall’eccellenza. C’è da augurarsi per il futuro che i 5 Inglesi trovino modo di fare il punto della situazione e trovare quello che manca per poter davvero staccarsi dalla fama di “figli di”.

 

TREMONTI

Sembra ieri che Mark Tremonti, non pago del grandissimo successo dei Creed prima (oltre 50 milioni di album venduti) e di quello “soltanto grande” degli Alter Bridge poi, si metteva in gioco in veste solista, esordendo con “All I Was”. Sono passati 10 anni e 5 album e ancora una volta il cantante/chitarrista si presenta davanti al pubblico italiano (e dell’Alcatraz in particolare) nella sua versione più heavy e “proletaria”. Diciamolo subito: si tratta di un frontman che ispira una certa simpatia, per la sua sobrietà, la sua serietà e la capacità di far parlare unicamente la musica, sia come quantità (è decisamente prolifico tra Alter Brigde, Tremonti e il suo nuovo progetto di cui parleremo più avanti) che come qualità. In un Alcatraz gremito anche oltre le attese, con il fido Eric Friedman alla seconda chitarra, Tanner Keegan al basso e Ryan Bennett alla batteria, i Tremonti attaccano energicamente il loro show senza tanti fronzoli o preamboli var. “Thrown Further”, estratta dall’ultimo, validissmo album “Marching In Time” è decisamente un bell’attacco, anche perché rappresenta al 100% l’essenza della band: suoni compressi e robusti, senza mai dimenticare all’interno di ogni traccia una linea melodica di facile memorizzazione. Del resto, questo è il trade mark del gruppo. La band è in palla, i suoni sono buoni e il pubblico è assolutamente partecipe. Cosa potrebbe andare male? Come non detto, problemi tecnici alla chitarra di Mark obbligano il resto della band a suonare una piccola jam strumentale improvvisata. Pazienza, si riprende facilmente con la stessa energia. Poco da aggiungere: se con “My Last Mistake” e, soprattutto, con “The Things I’ve Seen” si raggiunge il climax in un certo senso a livello emotivo, con un pezzo come “A World Away” si tira fuori l’artiglieria pesante, con vere e proprie bordate metal sparate in faccia all’audience. Metal, sì certo, perché di metal si parla con i Tremonti, con buona pace dei colleghi di Metal Archive che giudicano la proposta di Mark e soci forse troppo moderna per il loro archivio. Amen. Si procede spediti e con grande energia ed anima, soprattutto. Sì, perché se un appunto potrebbe essere sollevato al chitarrista di Detroit è quello di essere molto freddo e di poche parole. Ecco, per l’occasione Tremonti è leggermente più loquace del solito, ma soprattutto le parole che esprime verso il pubblico italiano sembrano meno fredde e di routine questa volta. Sarà l’atmosfera, sarà che si tratta dell’ultima data del tour, ma questa volta chi scrive ha percepito una passione maggiore, in sostanza, un concerto con più anima, più sentito. Mancava proprio quel quid che è si è palesato stasera. E ciò non può che gasare il pubblico, che continua a dare un feedback di esaltazione. Ciò viene fuori, ad esempio, in un pezzo come “Let That Be Us”, quasi epico e davvero corale, lievemente diverso dal resto del repertorio, così quadrato, specialmente come ritmiche. Si pensi, ad esempio, ad “You Waste Your Time” che viene fuori praticamente thrash, grazie anche al batterista davvero tarantolato. Ci si avvia verso il gran finale: dopo il reminder per il progetto “Mark Tremonti Sings Frank Sinatra” e una “Decay” cantata con la partecipazione del pubblico, si chiude senza bis con “Wish You Well” in un clima di festa generale: un giovanissimo fan è invitato a seguire la performance seduto accanto alla batteria e tutta la crew con i membri dei The Raven Age sale sul palco per foto e saluti di rito e l’atmosfera sembra quella dell’ultimo giorno di scuola prima delle vacanze.

 

“I” Tremonti (perché non dimentichiamo che alla fine di un gruppo si tratta) stanno facendo tutto come si deve. Uscite abbastanza frequenti e tutte di ottima qualità, tante date dal vivo, impegno, serietà, tanto arrosto e poco fumo e mano a mano quella fan base che era solo l’appendice dei fan degli Alter Bridge sta crescendo e diventando sempre più solida. E ciò lo si è potuto verificare proprio stasera. Splendido concerto.

 

Tremonti setlist:

Thrown Further
If Not for You
My Last Mistake
The Things I’ve Seen
Not Afraid to Lose
A World Away
Let That Be Us
Cauterize
You Waste Your Time
Catching Fire
Flying Monkeys
Dust
A Dying Machine
Marching in Time
The First the Last
Decay
Another Heart
Wish You Well

 

Vittorio Cafiero