Recensione: A Hell of a Knight

Di LeatherKnight - 14 Gennaio 2003 - 0:00
A Hell of a Knight
Band: Ritual Steel
Etichetta:
Genere:
Anno: 2003
Nazione:
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79

Tutti i cultori delle sonorità più tradizionali, dalle oscure tinte epiche, troveranno interessante il debutto di questo combo tedesco, già noto ai lettori di TrueMetal.it grazie al singolo “Orchid Queen”.

I Ritual Steel infatti, così come altri lodevoli gruppi quali Wotan, Berserker, BattleRoar, Holy Martyr e molti altri, portano avanti -con grande passione e dignità- l’eredità lasciata da cult heroes del passato, rivisitandola in chiave personale.
Infatti, rivivendo le atmosfere ossianiche ed evocative tanto care a Warlord, Cirith Ungol, Heavy Load, Slauter Xstroyes e soci, i nostri fratelli del Nord della Germania innestano elementi molto personali; dando origine quindi ad un sound molto personale e sempre fresco.

Introdotto da tragiche grida di battaglia ricche di pathos e furia bellica, si fa strada l’intricato riffing sincronizzato delle asce ottimo preludio all’ottima “Hell Brigade”: e qui si vede che i nostri ci sanno fare!! Killer riffs votati al culto di certe melodie mai sdolcinate, una sezione ritmica dinamica e corposa , e -per finire- laceranti vocals che al momento giusto si districano bene in passaggi più cadenzati. Un vero e proprio orgasmo per gli ormoni metallici di ogni true believer!
Da qui in poi l’album naviga sempre su livelli davvero alti, proponendoci una tracklist molto varia: che spazia dalle tetre atmosfere dell’inquietante “What Shall I Sleep”, alle raggianti melodie di “Solar Maiden” (uno dei pezzi più intensi di questa release), o al furioso assalto di “Master Rage” o dell’irresistibile “Armaggedon Symphony”.
Chiude in bellezza il brano “Ritual Steel”: un brano che sembra giungere direttamente dal passato, epico ed intenso dove
questi sacerdoti dell’Acciaio Rituale riescono a farci vivere il (forse) più alto grado di pathos dell’album.

Cambi di tempo ragionati, una lavoro interpretativo studiato e d’effetto, assoli di chitarra ben strutturati e significativi, originalità del songwritting..questi sono i pilastri su cui si basa questo bel disco “A Hell of A Knight”. Quindi…

Col cuore in mano, dico veramente che quest’album -secondo il modesto parere del sottoscritto- merita veramente tanto e farà la gioia dei warriors in denim and leather. Agli altri, consiglio ripetuti ascolti di “A Hell of a Knight” e -soprattutto- di farsi una cultura riguardo questo genere (se realmente interessati).

Decisamente il 2003 (senza contare le ristampe di albums ultra-rari che stanno furoreggiando da un po’…) inizia veramente bene per i fedeli seguaci del Vero Epic Metal.
Non acquistare quest’album, o per lo meno non ascoltarlo, sarebbe una vera e propria eresia.

Ultimo appunto: prossimamente uscirà anche la versione in vinile di “A Hell of a Knight” con l’aggiunta di due bonus tracks, “Metal Supremacy” e la cover “Necropolis” (Manilla Road). Logicamente non mancheremo di esaminare quest’album anche in questa veste arricchita, confidando nella resa di suoni più “arcani” grazie all’intramontabile feeling che solo il giradischi ci sanno dare.

Leopoldo “LeatherKnight” Puzielli

1) Preludium
2) Hell Brigade
3) Where Shall i Sleep?
4) Armaggedon Symphony
5) Solar Maiden
6) Master Rage
7) No Escape
8) T.W.O.N.
9) Ritual Steel

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