Recensione: A Passage Into Forlorn

Di Emanuele Calderone - 23 Aprile 2010 - 0:00
A Passage Into Forlorn
Band: Neuraxis
Etichetta:
Genere:
Anno: 2001
Nazione:
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73

E’ il 2001 quando, dopo ben quattro anni dal primo disco, i canadesi Neuraxis
tornano a calcare le scene con il secondo full length “A Passage Into Forlorn”.
La band si ripresenta al pubblico con una formazione totalmente rinnovata, in
seguito alla dipartita di Moore, Quinzanos e Royale, che vede tra le sue fila:

-Ian Campbel (voce)
-Steve Henry (chitarra, backing vocals)
-Robin Milley (chitarra)
-Yan Thiel (basso)
-Alex Erian (batteria)

Il gruppo continua, anche in questo lp, a proporre il death metal tecnico con
accenni grind del loro primo lavoro, ma questa volta l’approccio alla musica
risulta essere decisamente più melodico e raffinato, senza con ciò perdere il
piglio aggressivo, vero marchio di fabbrica del quintetto.
Durante l’ascolto del disco ci si troverà pertanto davanti a canzoni dotate di
strutture complesse e ben architettate, sulle quali si sviluppa un imponente
muro sonoro composto da riff serrati e corposi, sostenuti da una sezione ritmica
possente ed estremamente varia. Vocalmente il lavoro si divide tra growl
gutturali e scream vocal estreme, che sottolineano l’aspetto più aggressivo
della musica del combo.
Otto le tracce ivi contenute, alcune delle quali possono risultare
esemplificative dell’universo musicale dei Neuraxis. Tra queste, da citare è
sicuramente la coppia inziale formata da “Unite” e “Virtuosity”. I due pezzi
riescono infatti ad incorporare al loro interno tutte le caratteristiche a cui
si faceva riferimento in precedenza. Parti accelerate ed improvvisi stop, riff
granitici in grado di essere dannatamente melodici, aiutati anche dal lavoro del
basso, assoli complessi e al contempo eleganti, ritmiche costantemente in
evoluzione e una voce duttile in grado di cambiare registro con una facilità
disarmante, assaliranno l’ascoltatore di turno, che non avrà un momento di
respiro.
Unico momento “rilassato” presente all’interno del platter è rappresentato dallo
strumentale “Forlorn…”, un toccante brano all’interno del quale duettano una
chitarra acustica e una elettrica.
Per il resto “A Passage Into Forelorn” scorre via in maniera godibile, senza
evidenti cadute di stile, presentando una manciata di brani che pur senza far
gridare al miracolo, si dimostrano capaci di mantenere alta l’attenzione, merito
soprattutto del buon songwriting proposto dai Neuraxis.
Tra i difetti attribuibili al disco, da segnalare è ancora una volta una scelta
dei suoni che non riesce a sottolineare in maniera adeguata il lavoro svolto dal
combo. A essere maggiormente penalizzati ancora una volta il basso, che di tanto
in tanto non riesce ad essere ben udibile, ma anche la batteria, che presenta un
suono troppo artificiale.

Questo è quanto: “A Passage Into Forelorn” pur non essendo un capolavoro, rimane
pur sempre un album onesto e decisamente gradevole, che in più di un frangente
riesce a colpire, mantenendosi sempre su livelli qualitativi discreti, e
presentando ancora una volta un band in buona forma.

Emanuele Calderone

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Tracklist:
-01 Unite
-02 Virtuosity
-03 The Art Of Sadness
-04 Link
-05 The Drop
-06 Forlorn…
-07 Blind The Vision That Shatters
-08 To Pacify

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