Recensione: Ace
Il mondo dell’heavy metal è a volte molto strano. Esattamente sedici anni dopo la sua incisione vede la luce in maniera ufficiale l’album Ace dei Desperado, la super band nata sul finire degli anni ottanta che annoverava Dee Snider dei Twisted Fuckin’ Sister alla voce, Clive Burr degli Iron Maiden alla batteria, Bernie Tormè (Gillan, Atomic Rooster e Ozzy Osbourne band) alla chitarra e Mark Russell (poi nei Widowmaker insieme a Dee) al basso.
La label di allora, la poco lungimirante Elektra, pensò bene (bene?), in piena esplosione Grunge, di cassare sul nascere il progetto Desperado, bloccando l’uscita dell’album. Nel 2006, grazie alla ardimentosa etichetta inglese Angel Air, Ace è finalmente sul mercato.
I primi quattro pezzi del disco sono una mazzata terrificante di street hard metal, potenti e dal songwriting convincente al 100%, tali da meritarsi il massimo dei voti. Dee Snider riesce addirittura a scrollarsi di dosso il trademark “TS” ed essere ancora più ficcante che con i suoi “Sister”, Clive Burr non lo scopro di certo io, così come Bernie Tormè, che risulta essere ispirato e convincente come sempre e poteva forse finalmente godere, con i Desperado, della giusta ribalta che gli competeva.
Purtroppo dal pezzo numero cinque in poi (Calling for You), le quotazioni di Ace calano di brutto, proponendo brani meno ispirati alternati a un paio di filler, che si potevano tranquillamente evitare. Il fatto eclatante è che l’album suona comunque fresco, nonostante sia stato scritto più di tre lustri fa e questo depone a favore di Burr & Co: proprio per questo motivo dà ancora più ai nervi che l’ipotetica side B lasci l’amaro in bocca.
Comunque, per i cultori dei personaggi sopraccitati, il booklet è ricchissimo di foto, notizie e dichiarazioni dei protagonisti, anche postume, a testimonianza del minuzioso lavoro effettuato pre release. La leggenda vuole che i Desperado abbiano suonato soltanto una volta dal vivo insieme, a Birmingham, in un secret show, per poi sparire nelle nebbie dell’hard rock, destino obbligato per le band meteora.
Se solo la seconda parte del Cd fosse stata all’altezza della prima, sarei qui a tessere le lodi di un capolavoro… purtroppo non è così, peccato!
Stefano “Steven Rich” Ricetti
Tracklist
1. Hang ‘Em High
2. Gone Bad
3. Run Wild Run Free (The Maverick)
4. Heart Is A Lonely Hunter
5. Calling For You
6. See You At Sunrise
7. No Angels Here
8. Made For Trouble
9. Ride Thru The Storm
10 Son Of A Gun
11 Emaheevull