Recensione: Ace Frehley

Di Zinco85 - 17 Settembre 2007 - 0:00
Ace Frehley
92

Questa non è l’opera di un artista qualunque.
Questa è l’opera di un chitarrista tra i più sottovalutati nell’intera scena rock, che attraverso i suoi riff ha dato vita ad alcune delle canzoni più memorabili del genere e soprattutto, mediante questo album, ha mostrato a tutti coloro che lo hanno “snobbato”, la propria grande vena compositiva e versatilità, spaziando dal blues al rock’n’roll più puro.

L’artista in questione è Ace Frehley, chitarrista dei primi, grandissimi Kiss che, sul finire degli anni settanta, durante quello che era il loro miglior periodo artistico, decisero di dare alle stampe quattro album solisti con i nomi dei componenti della band (Gene Simmons, Peter Criss, Paul Stanley gli altri tre).
L’attesa per l’uscita dei 4 album era ovviamente alle stelle: i Kiss dopo l’uscita di ”Destroyer” (1976) e ”Love Gun” (1977) erano, infatti, all’apice della popolarità.

Dei quattro albums il più distante dallo standard del gruppo madre forse risultò essere proprio Ace Frehley, ma inaspettatamente fu poi quest’ultimo ad ottenere il maggior successo, arrivando a piazzare al tredicesimo posto il singolo “New York Groove”, mantenendosi su buoni livelli di vendita.

Il platter inizia subito con il botto: “Rip It Out” parte forte e, sorretta da uno splendido riff e dalla voce molto carica e trascinante di Frehley stesso, mette subito in chiaro all’ascoltatore che non si trova davanti un disco di livello trascurabile.
L’assolo nella parte centrale, introdotto da una bella prova alla batteria da parte di Anton Fig, è quanto di meglio mai uscito dalle dita dello Spaceman, che nei Kiss mai si era espresso a tali livelli. Eccellente la parte finale, con un assolo prolungato a fare da sfondo al magnifico ritornello della canzone.
Finito un capolavoro, ne inizia un altro: “Speedin’ Back To My Baby” è la perla dell’album, un blues tiratissimo, con un giro di chitarra fantastico per una canzone assolutamente trascinante, arricchita da un ritornello piacevolissimo e dal grande ritmo.
La successiva “SnowBlind” tratta del rapporto di Frehley con una nota droga, che però ha apparentemente avuto su di lui un effetto ottimo, cosa che si capisce dall’incredibile assolo di questo brano, in grado di proiettare Frehley tra i migliori chitarristi di sempre in ambito Hard Rock.
Il solo (mai sentita una cosa del genere nei Kiss) è molto blueseggiante ed è eseguito ad una notevole (per quel periodo) velocità, dimostrando una volta in più la qualità artistica di Ace.
Si passa quindi alla track numero quattro, “Ozone”, episodio forse inferiore ai precedenti che ribadisce ancora una volta il rapporto intimo tra Frelehy e le sostanze proibite.
Un pezzo comunque piacevole che non sfigurerebbe in un qualsiasi altro album di buon Hard Rock. “What’s On Your Mind” e “New York Groove” sono quindi le due tracks che, in assoluto, più si avvicinano allo stile Kiss.
Spensierate ed orecchiabili, non per caso la seconda è stata la canzone di maggior successo di tutti e quattro gli album messi assieme.
Proseguendo, “I’m In Need Of Love” parte lenta, per poi stordire l’ascoltatore con un altro grandissimo assolo sostenuto come al solito dalla grande ritmica tamburellante di Fig.
Eccoci giunti, a questo punto, alla grande doppietta finale: “Wiped-Out” è la canzone più aggressiva dell’intero lavoro, costituita da un riff spezzato, da un ritornello potente e di impatto (con un ottima prova vocale di Frehley) e con l’assolo più “metallico” mai sfornato dallo Spaceman.
“Fractured Mirror” è infine un pezzo strumentale molto bello, costituito dall’intrecciarsi di varie chitarre acustiche ed elettriche a creare un muro sonoro molto potente e suggestivo nella parte centrale, destinato poi a chiudersi dolcemente con un notevole arpeggio acustico.
Una ulteriore prova della versatilità e della vena compositiva di questo grande artista.

Giunti al termine, possiamo affermare che questo è un album fondamentale nella storia del rock, immancabile non solo per i fan dei Kiss, ma per tutti coloro che come il sottoscritto amano tutte le sfaccettature di questo genere favoloso.

Tracklist :

01.Rip It Out
02.Speedin’ Back To My Baby
03.Snow Blind
04.Ozone
05.What’s On Your Mind?
06.New York Groove
07.I’m In Need Of Love
08.Wiped-Out
09.Fractured Mirror

Line Up:

Ace Frehley – Voce / Chitarra
Anton Fig – Batteria, Percussioni
Will Lee – Basso

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