Recensione: Advertising Violence

Di Luca Trifilio - 29 Maggio 2011 - 0:00
Advertising Violence
Band: Reflection
Etichetta:
Genere:
Anno: 2011
Nazione:
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66

Che la scena thrash tedesca sia viva e sforni realtà grandi e medie non è una novità, visto che da ormai venticinque anni siamo abituati a dedicare robusti trattamenti ai nostri timpani grazie ai Sodom, ai Kreator, ai Destruction, ai Tankard, agli Assassin. Ma non di sole top band si vive, e i Reflection sono qui per ricordarci che il sottobosco del thrash è vivo e vegeto, oltre che genuino e ancora profondamente legato all’old school. Ciò non è e non sarà garanzia di qualità, ma certamente è da ammirare l’abnegazione con la quale una formazione sorta nel 1992, senza essere mai balzata gli onori delle cronache e con un solo album ufficiale pubblicato finora, continui imperterrita a suonare con voglia e coraggio, nel nome di un’intransigenza e di una dedizione totali.

I Reflection si formano nella zona di Lünen diciannove anni fa, e dopo un paio di demo arrivano al debutto discografico nel 2004 con “Made In Hell”, pubblicato dalla STF Records. Ed è ancora la STF che, a sette anni di distanza, dà alle stampe il nuovo “Advertising Violence”: si tratta di un prodotto realizzato in maniera professionale, per quanto sia possibile rendersi conto di quanto sia il distacco tra produzioni registrate con poco budget a disposizione e quelle invece top, che hanno una pulizia di suono e una potenza inarrivabile. Nel caso in questione, tuttavia, al di là di ovvio e inevitabili limiti imposti dai valori in gioco, il lavoro compiuto è rispettabile, con suoni piuttosto buoni ma con una certa carenza di bassi ad ammorbidire l’impatto complessivo degli undici pezzi qui presentati.

Si parte sparati con “Sparks Of Life”, che dà il via alle danze con un assolo e un attacco ritmico che fa correre subito la mente ai Destruction, soliti a regalare partenze incendiarie ai loro platter. La prestazione dei singoli non farà mai urlare al miracolo nel corso degli interi quarantasette minuti di durata, ma non si segnaleranno neanche pecche gravi o troppo evidenti. Sufficientemente sgraziata l’ugola di Markus Radola, e tendenzialmente apprezzabili le parti strumentali. A segnalarsi sono in particolare alcuni brani, nello specifico “Rise”, l’hardcore-oriented “Flash And Bones” e la possente “Apocalyptic Chaos”; i Nostri tentano anche la carta di una strumentale dalla scarsa incisività (“Perplexity”) e di qualche brano che si discosta almeno in parte dall’impronta stilistica che li caratterizza, come “Bury You” e la sua indisponente e infantile filastrocca, o “No Way Back”, ma nel complesso ci troviamo di fronte ad un’opera monolitica e priva di troppi fronzoli, inquadrata stilisticamente e che non ha alcuna intenzione di distaccarsi dal credo puramente thrash che la pervade.

Appare evidente che “Advertising Violence” non sia un lavoro imprescindibile, tuttavia è impossibile parlar male di questi ragazzi e del loro lavoro, che come detto sin dall’apertura appare genuino, composto e scritto con passione. Una manciata di brani superiori gli permettono di guadagnarsi la pagnotta e di renderne l’ascolto più piacevole, ragion per cui la sufficienza piena è raggiunta con merito. Ovviamente, non ci troviamo di fronte ad una band che potrà dire molto in un settore pieno zeppo di mostri sacri e di nuove agguerritissime leve, ma ciò che mi sento di dire è che non mi capita spesso di sentire band capaci di mettere sincera passione in ciò che suonano, cosa che nel caso dei Reflection ho percepito a pelle sin dal primissimo ascolto. E già questo fa meritare loro il mio rispetto.

Luca “Nattefrost” Trifilio

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Track-list:
1. Sparks Of Life 4:26
2. Rip And Slash 4:20
3. Rise 4:07
4. Bury You 4:28
5. Collecting Memories 5:57
6. Flash And Bones 2:23
7. No Way Back 3:48
8. Apocalyptic Chaos 4:22
9. Value For Warfare 4:35
10. Perplexity 4:18
11. The Last Relief 4:44
12. Into The Black 5:00

All tracks 47 min. ca.

Line-up:
Markus Radola – Voce
Heino Drescher – Chitarra
Timo Lehmann – Chitarra
Siggi Kwapich – Basso
Fabian Frerichs – Batteria
 

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