Recensione: Agony

Di Claudio Casero - 19 Agosto 2007 - 0:00
Agony
Band: The Tossers
Etichetta:
Genere:
Anno: 2007
Nazione:
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84

Molte persone apriranno questa pagina convinte di leggere una recensione di un cd death metal, tratti in inganno dalla copertina del platter.
Invece i The Tossers, band formata da Aaron Duggins (fichio), Bones (batteria), Dan Shaw (basso, piano, organo), T Duggins (voce e mandolino), Clay Hansons (banjo), Rebecca Brooke (violino) e Mike papula (chitarra), ci propongono con questo “Agony” un cd di musica folk che ha poco a che fare con il metal.

Il cd in questione è il degno successore di “The valley of the shadow of death”, e ci delizia con più di 40 minuti di musica “popolare” rimodernata e resa maggiormente appetibile.
Il banjo e il violino ci accompagnano allegramente verso territori squisitamente irlandesi con brani come “Never enough” e “Pub and culture” trasportandoci in un fumoso pub per farci ballare cullati da allegre note e da una voce che si adatta in maniera perfetta al tappeto musicale creato dagli strumenti.
Con “Not forgotten” e “Leopardstown races” ci muoviamo verso sonorità maggiormente bluesy e, come nel precedente lavoro, il riferimento a band come i Waterboys è notevole; i The Tossers mantengono però sempre una loro spiccata personalità anche in quest’occasione riuscendo ad addolcire anche l’animo più burbero grazie ad una sorta di ninna-nanna che mette in primo piano la voce di T Duggins, sempre calda e suadente senza però mai scadere in melense banalità.
Con “Siobhan” ritorniamo verso sonorità spensierate e cameratesche soprattutto grazie ai cori polifonici che possono ricordare, con le debite distinzioni, quelli dell’Oktoberfest. Il brano in questione infatti farebbe muovere chiunque facendo nascere una voglia incredibile di cantare e di ballare tutti assieme.
“Claddagh” e “Where are ya been Johnny?” seguono invece tutti i clichè della musica country caratterizzati da un ritmo di batteria incalzante che segue pedissequamente le note del banjo, portandoci così in un saloon di emozioni e sensazioni positive che ci accompagneranno per tutta la durata del cd.
Discorso diverso deve essere fatto per “Political scum” e “Movin’ on”, due brani squisitamente rock’n’roll di chiaro stampo americano che ricordano molto le canzoni più tranquille di Bruce Springsteen con l’aggiunta di un sound di mandolino che riesce a dare quel tocco personale che di certo non guasta.

Seguendo la falsa riga di “The valley of the shadow of death” i The Tossers incidono quindi questo “Agony” che di agonia ha ben poco. Diciassette brani che passano allegri e veloci senza nessun intoppo di nessuno genere. Tutte le canzone sono curate fin nei minimi particolari rendendo così il platter particolarmente piacevole e scorrevole. Consiglio vivamente questo lavoro a tutti coloro che apprezzano anche ciò che non è metal propriamente detto; ascoltate quindi questo “Agony” senza paraocchi, solo così riuscirete a capirlo appieno.

TRACKLIST:
1. Never enough
2. Pub and culture
3. Shade
4. Dit it all for you
5. The sheep in the boots
6. Not forgotten
7. Siobhan
8. Traps and ultimatums
9. Leopardstown races
10. Claddagh
11. Where ya been Johnny?
12. Not alone
13. Political scum
14. Romany
15. Movin’ on
16. The nut house
17. Be

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