Recensione: Alberto Nemo – 6 x 0 (Live)

Alberto Nemo – 6 x 0 (Live)

La passione per sonorità oscure a volte conduce su sentieri differenti dal metal. Non è una novità e se per molti è ormai norma passare dal Black Metal all’ambient e al drone più sepolcrale, sono ancora molte le strade da esplorare ed è possibile fare musica oscura e violenta senza distorsioni.

In questa evoluzione gli Ulver sono stati dei maestri così come molte suggestioni provengono dalla scena dark e goth, per arrivare all’industrial e al folk apocalittico, e ai concerti di artisti estremi industrail e noise è sempre più comune vedere t-shirt di gruppi black.

Il musicista veneziano Alberto Nemo è uno di quei nomi che possono unire e superare le differenze di genere. La sua musica è tenebra, in cui emerge la voce, con cantato di ispirazione operistica, accanto a strumenti classici come viola e arrangiamenti orchestrali, il tutto con gusto, attenzione ai dettagli e un’attitudine minimalista. Il disco è registrato in presa diretta in studio ma questo non presenta alcun limite nell’ascolto, ogni suono è collocato nello spazio, la voce e gli strumenti vibrano, accordati a 432 hz, la famosa “accordatura aurea”, l’incedere è fluido e solenne, libero dalla dittatura del metronomo strumento necessario per chi registra a distanza ma non per musicisti di esperienza che eseguono una partitura provata ed assimilata. I testi in italiano sono criptici, verrebbe quasi da dire esoterici, ma è solo una deduzione, visto che l’autore non ce ne lascia traccia. C’è sofferenza, amore, visione ed estasi. Fughiamo ogni dubbio, non è la versione dark de Il Volo e nemmeno l’easy listening degli Enigma o della loro versione “metal”, Gregorian.

Sono ben altri nomi che vengono alla mente, ma nessuno potrebbe descrivere esattamente la musica di Nemo. Tra Raison D’Etre ed Antony, Diamanda Galas e Ulver, Coil e This Mortal Coil, Dead Can Dance, Current 93 o ancora la colonna sonora di “Eyes Wide Shut” di Jocelyn Pook. Sono paragoni difficili, impegnativi, per un artista che arriva al debutto già con una straordinaria maturità. Essere paragonato ai migliori non è cosa da poco ma anche un peso da gestire, e speriamo che Alberto Nemo sia in grado di replicare questo debutto fuori dagli schemi e di evolvere il suo linguaggio senza rimanere imprigionato dalla sua creatura.

(Martine G.)