Recensione: Among the Shadows

Di Ninni Cangiano - 2 Agosto 2025 - 13:50
Among the Shadows
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Gli Airforce sono una band londinese formatasi nel 1987, anche se, nel corso del tempo, sono stati poco prolifici, incidendo il proprio debut album solo nel 2016 (“Judgement Day”), rilasciando poi una manciata di EP e singoli, oltre ad un live e un secondo disco (“Strike Hard” del 2020), prima di questo “Among the Shadows”, uscito a febbraio per la label greca ROAR! Rock of Angels Records. Il full-length è dotato di discreto artwork ed è composto da 11 brani per la durata totale di circa 53 minuti. Il loro è un heavy metal estremamente tradizionale, con tutti gli ingredienti della vecchia scuola come riffs assassini, assoli sparati ad alta velocità, una sezione ritmica di tutto rispetto con il basso palesemente ispirato a sua maestà Steve Harris. C’è poi l’ultimo arrivato, il cantante (nel gruppo dal 2019), il portoghese Flávio Lino, il cui stile non può non ricordare Bruce Dickinson.

Mi sembra quindi evidente che la fonte d’ispirazione primaria siano gli Iron Maiden, ma non possiamo non citare anche i Black Sabbath, sia per la sulfurea “Life Turns to Dust”, come anche per “Obliterated”, ma soprattutto per l’ottava traccia “Heroes” (presente anche sul live del 2021), il cui riff di chitarra sembra identico a quello della mitica “Children of the grave”. Se quindi siete alla ricerca di originalità o innovazione, fareste bene a dirottarvi altrove e terminare qui la lettura di questa recensione. Bisogna però dire che, a patto di essere amanti di queste sonorità old-style, la musica degli Airforce non dispiace ed i vari ascolti dati a questo disco sono sempre stati piacevoli. Citerei la title-track “Among the Shadows”, canzone ricca di potenza, ottima per un furioso headbanging,

ma anche la romantica ballad “Lost Forever” e la cavalcata “Sniper”; non dispiace nemmeno la cover di “Strange World” degli Iron Maiden, posta a suggellare un disco che non dispiace assolutamente. Forse la registrazione poteva essere migliorata (la trovo un po’ claustrofobica), forse anche i vocalizzi del singer sono a volte un po’ forzati (come se non arrivasse facilmente sulle note più alte del pentagramma). Comunque sia si tratta di difetti non particolarmente pesanti e questo “Acts of Madness” supera sicuramente l’esame consentendo agli Airforce di strappare una sufficienza senza particolari patemi.

 

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Band: Airforce
Genere: Heavy 
Anno: 2025
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